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Dalla Russia …..”Initiative 2045″

UN FUTURO PROSSIMO VENTURO 

L’imprenditore russo Dmitry Itskov sta portando avanti l’Initiative 2045, progetto che renderebbe la razza umana immortale per l’anno 2045.

L’Immortalità, dall’alba dei tempi, è stata spesso se non sempre ipotizzata e anelata dagli uomini. Molte culture hanno concetti di immortalità dell’anima, eppure dal punto di vista fisico è ovviamente solo teorizzata.

Negli ultimi cento anni sembra ossessioni in maniera particolare alcuni russi, spinti più di ogni altro popolo nel metterlo in pratica. Il Movimento Cosmista ha avuto per l’appunto in Russia la sua massima espressione dal 1933 al 1938. Nasce con Georgy Fedorov, un filosofo della religione che diviene dirigente bolscevico. Lui vedeva nella morte la sconfitta, il fallimento del genere umano. La resurrezione era possibile secondo lui solo tramite L’Uomo Nuovo comunista, in cui la scienza e la medicina sovietiche cercheranno di fare di tutto , dal punto di vista teorico, per rendere immortali gli esseri umani. Immortalità intesa come fine ultimo del Socialismo. Certo l’uomo nuovo sarebbe stato un automa, un perfetto schiavo della dittatura sovietica, ma il Cosmismo ha gettato le basi della realizzazione dell’immortalità in Russia, fino ai giorni d’oggi.

Eredità concettuale ripresa dall’imprenditore russo Dmitry Itskov, fondatore della società di web New Media Stars, noto per essere l’ideatore della 2045 Initiative, idealizzata nel 2011.

Lo scopo di tale iniziativa è di rendere la razza umana immortale, non solo teoricamente. Il fine ultimo è consentire il trasferimento umano in un corpo robotico. Tale iniziativa ha una tabella di marcia di trent’anni che si completerà per l’anno 2045, iniziata nel 2015.

La prima tappa va dal 2015 al 2020, la creazione di un avatar artificiale. Il cervello umano verrà completamente trasferito in un androide funzionale. Una copia robotica in grado di interpretare la mente, tramite un’interfaccia cervello-computer. L’attuale tecnologia è già in grado di realizzare tale passaggio. Tale avatar detto A, verrà sostituito nella seconda fase prevista dal 2020 al 2025, un avatar maggiormente funzionale. Cyborg dotati di sensi,comandati da menti umani.

Dal 2025 al 2035 si passerebbe a un avatar C, caricamento di una personalità computerizzata su un avatar maggiormente funzionale. Estrarre il cervello e spina dorsale dal corpo umano per introdurlo in un cyborg. In quanto anche se il cervello e la spina dorsale si possono ammalare, di per sé da soli possono resistere maggiormente alla vita. Il cervello andrebbe sostituito con una copia artificiale. Anche se al momento sembra impossibile, persino nel piano progettato nel 2015, perché si decide di aspettare il 2035 per le innovazioni tecnologiche che ci saranno in quegli anni, in realtà qualcosa di simile già è stata fatta. Il ricercatore Theodore W. Berger è riuscito a sostituire l’ippocampo di un topo con un chip, constatando sui ratti che sono in grado quindi di tenere ricordi senza il supporto biologico.

Infine l’ultima fase prevista con il completamento per il 2045, è la realizzazione di un avatar ologramma o diagramma. L’ultima tappa elimina completamente qualsiasi traccia di fisicità, permettendo una vita digitale. Se il corpo meccanico può sopravvivere meglio di un corpo biologico al tempo, la fisicità delle varie componenti artificiali sono comunque sia soggette a deterioramenti, quindi si cerca di creare una forma che non può essere soggetta a danneggiamenti.

L’immortalità intesa da Itskov è una ritenzione della nostra coscienza in una macchina. Se l’uomo è completamente coscienza, la trasmigrazione di un ologramma di coscienza sarebbe inquietante come uno spettro ma allo stesso tempo sarebbe il completamento dell’immortalità.

Ciò che non ha reso un semplice ideale fantascientifico tale progetto è l’enorme peso della comunità scientifica, risvegliato intorno questo progetto. Ricercatori di Harvard, Berkeley e Massachusetts Institute of Technology si sono proposti di agire nell’iniziativa. Persino Raymond Kurzweil dichiarò che nei prossimi 10 o 20 anni la tecnologia medica sarà talmente efficiente che malattie cardiache e tumori possano essere distrutti come un computer, riprogrammandoli.

Il progetto oltre a essere rimandato in un periodo non troppo futuro e apparire incredibilmente realizzabile è stato ritenuto valido da parecchi scienziati. Per chi volesse avere un avatar artificiale, collaborare con l’Initiative 2045, dovrà donare 3 milioni e mezzo di dollari, pagamento richiesto per sostenere tutti i costi.

Il mercato economico risponde in maniera positiva a tale progetto. Persino il Dalai Lama lo appoggia moralmente.

Tale progetto somiglia alla storia della serie manga e anima Galaxy Express 999, creata nel 1977. La storia ambientata nell’anno 2021, in una galassia con treni spaziali e della città di nome Megalopolis, dove i suoi abitanti raggiungo la veneranda età di 2000 anni, perché hanno rinunciato ai loro corpi biologici sostituendoli con corpi robotici. Privilegio degli abitanti più ricchi. La storia del riferimento poi si sposta sul raggiungimento di Megalopolis da parte di un bambino e sua madre che non possono permettersi economicamente tale attrezzatura, per il approdare sul Galaxy Express 999, treno spaziale in grado di raggiungere il pianeta che dona gratuitamente il corpo robotico. Storia che ricalca l’initiative 2045, senza la speranza di raggiungere il pianeta che dona un corpo robotico. Se non si hanno tre milioni di dollari.

Il problema principale sarebbe come si potrebbe vivere come un automa o addirittura un ologramma ? Ci sono persone disposte a perdere l’umanità per divenire immortali ? Se il concetto di anima o spirito fossero legate all’immortalità queste continuerebbero a essere attaccate ad avatar robotici o forme digitali ? Se poi una volta ottenuta l’immortalità qualcuno volesse poi morire, per il gusto di scoprire cosa sia realmente la morte come farebbe ? Solo per citare alcune domande a tale progetto.

La condizione per cui si crea l’immortalità è artificiale e non naturale, mentre l’aumento della speranza di vita della società attuale, potrebbe, con ulteriori miglioramenti della qualità della vita allungare di gran lunga la vita di ogni essere oltre ai cento anni.

Moriremo tutti prima di arrivare a tali traguardi, come sempre è successo dall’alba dei tempi, ma c’è veramente una sconfitta nell’andare verso la certezza biologica di una fine ?

                                                                                                                                                          om Enrico Paniccia

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