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Gli esseri più longevi del mondo

L’essere umano non è l’essere più longevo del mondo. Tra animali centenari e millenari spunta persino la Turritopsis nutricola, la medusa immortale.

 

L’essere umano ha ridotto notevolmente i propri confini. Sulla terra emersa, nell’acqua, sott’acqua e nell’aria … nel proprio circondario da centinaia di anni non ha limiti, li ha superati tutti. Timidamente anche nello spazio sta iniziando a muovere alcuni passi. Può considerarsi l’unico padrone del proprio pianeta, ha condotto risultati impossibili per altre specie, superando di gran lunga il suo stato primordiale originario ormai dimenticato.

Ma tra i confini ancora da violare c’è sempre stata la medicina, intesa anche come maggiore apportatrice di benefici e miglioramenti della speranza di vita. Perché l’essere umano è indubbiamente il padrone del proprio pianeta, ma non è l’essere più longevo. Il progresso e i miglioramenti scientifici hanno allungato la speranza di vita, sensibilmente, fino ad attestarsi nelle medie dei paesi più longevi al mondo intorno una speranza di ottanta anni di vita, media che ovviamente è stata superata da centenari.

Ai giorni d’oggi, quindi, dell’uomo si potrebbe dire che possa raggiungere la media di 80 anni,  in condizioni ottimali, nei paesi con servizi migliori. Eppure questa longevità può essere superato da animali, da pesci, rettili e organismi monocellulari.

Il Tardigrado ad esempio. Un organismo minuscolo che nel suo massimo di stazza può raggiungere un millimetro e mezzo. La sua media è di cento anni d’età. Organismi euletici famosi per delle resistenze oltre ogni limite. Organismo che riesce a vivere a mancanze d’acqua, a meno 200 gradi centigradi, a livelli di radiazione 100 volte più forti tra quelle che ucciderebbero esseri umani, pressioni sei volte più forti di quelle dei fondali, mancanza di ossigeno, sopravvivere nello spazio per settimane. Le dimensioni degli esseri umani forse non sono così insignificanti come quelle di un tardigrado, eppure sulla resistenza a fattori estremi il tardigrado riesce a spuntarla, compresa la sua lunga vita.

Dai 100 ai 150 anni, una speranza di vita di gran lunga alta per l’essere umano sono quelle, in crescendo, che sono dall’orca, al tuatara, dello storione bianco, della carpa giapponese, dell’aragosta mediterranea, del pesce specchio atlantico, allo storione di lago e alla tartaruga gigante di Aldabra.  Nel modo marino, se non si viene pescati o divorati la speranza di vita aumenta considerevolmente, anche nei rettili, come il tuatara.

Ironia della sorte sia a piccole dimensioni che a grandi si finisce per essere longevi. Un esempio è la balena della Groenlandia con una media di 210 anni, superiore ai 150 anni anche anguilla svedese, tartaruga delle Galapagos, vongola della proboscide, echinoidea. Magari a molti può sembrare assurdo che una cozza d’acqua dolce possa raggiungere la media dei 240 anni di vita, ma se non cacciata la sua media di vita è questa.

Gli animali possono arrivare fino ai 400 anni dello squalo di Groenlandia e agli oltre 500 della vongola artica. Poteva quindi essere ancora vivo qualche anno fa uno squalo groenlandese che ha vissuto ai tempi di Cristoforo Colombo.

Ma nel mondo l’essere umano non è assolutamente un’autorità in speranza di vita, non solo tra gli ultracentenari, anche tra coloro i quali sono contemporanei a ere. La Dendrilla membranosa può vivere per 1500 anni, esistono corallo neri della Nuova Zelanda contemporanei a Gesù Cristo, con 2000 anni. Ma più di tutti sono le meduse, quelle che si trovano nelle più basse profondità del mondo. La medusa vitrea, con una speranza di vita che varia dai 3 ai 10 mila anni.

Ma probabilmente l’essere straordinario  è la Turritopsis nutricola, la medusa immortale. Si tratta dell’unico organismo che torna allo stato giovane, nel suo caso di polipo. In grado di avere la facoltà di transdifferenziazione, ringiovanendosi completamente. Certo le meduse immortali non sono predatori alfa e indiscussi nel proprio ambiente, possono essere prede di altri, non sono immuni a malattie, eppure il processo di rinnovamento possono rifarlo all’infinito. Quindi sono esseri potenzialmente immortali, se non fosse per le condizioni in cui vivono. Sono potenzialmente la più grande anomalia del mondo, esseri che se fortunati o furbi possono divenire immortali.

L’essere umano da tempo cerca di allungarsi la vita oltre ai cento anni e di divenire immortale. Attualmente pura utopia. Ma un ipotesi per il futuro, sempre se si limitasse a studiare l’unico esempio vivente, la straordinaria Turritopsis nutricola.

 

                                                                                                                                     om Enrico Paniccia

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