Hostaria “Al Monumento”, tra tradizione e sapore
IL MONUMENTO PER RENDERE ONORE AI “FINANZIERI“
E IL RISTORANTE “DA GIULIO“, PER GUSTARE LA CUCINA ROMANA !
_______________________________Testo di MATTEO PLATANIA
con al centro inserimenti polemici o quasi e note personali di Giuliano Marchetti
IN ROMA, alle spalle del Monumento ai Caduti della Regia Guardia di Finanza, si trova il ristorante “Da Giulio al Monumento”.
Il Ristorante sito in Largo XXI Aprile – quasi a sottolinearne con la “Storica Data” della Fondazione di Roma la sua “Romanità” – ed esattamente all’incrocio tra via De Rossi e viale XXI Aprile, fa da spartiacque a due note piazze capitoline: Piazza Bologna e Piazza Istria.
Il Monumento ai Caduti – alquanto imponente in travertino e bronzo alto circa 20 mt., sulla sua sommità è posizionata una statua della Dea Roma – è stato realizzato nel 1930 dallo scultore Amleto Cataldi, autore della Fontana dell’Anfora a Casina Valadier (Pincio – Villa Borghese) e di altre numerose statue; la sua ubicazione non è casuale: è stato infatti collocato dinnanzi il Comando Generale della Guardia di Finanza.
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A Roma tra i punti fermi e di riferimento in fatto di cucina tradizionale romana troviamo “Da Giulio al Monumento”. L’atmosfera che si respira è quella familiare, anche grazie all’arredamento sobrio. L’ambiente informale rende il locale molto accogliente e, allo stesso tempo, rilassante; gli spazi sono suddivisi in una sala più grande ed un’ altra leggermente più piccola, con un bel caminetto ed una capienza complessiva per circa 50/ 70 posti che oggi – causa crisi economica, derivante dal Covid 19, – restano forse solo un amarcord.
Va infatti sempre rammentato ai nostri Lettori (che ci seguono sia continuativamente, sia occasionalmente) che tutto il settore della Ristorazione, così come quello Turistico/ Alberghiero, hanno subito pesantemente prima una drammatica e tragica emergenza sanitaria, dopo una successiva devastante crisi economica. Situazioni, in ambito sanitario ed economico, entrambe affrontate – a nostro giudizio – con modalità molto criticabili da questo Governo e dalle Istituzioni per impreparazione ed incapacità…. E ciò senza considerare, sempre da parte di Lor Signori, che il comparto turistico/alberghiero e della ristorazione (con gli indotti e tutte le filiere collegate) rappresentano un volano irrinunciabile per la nostra economia e senza considerare, inoltre, che dietro ogni Azienda ed ogni Impresa ci sono Persone che lavorano e le loro Famiglie.
Ma dopo aver evidenziato alcuni punti fermi della “Linea Editoriale” della Consul Press (“L’Umanesimo del Lavoro”, la protezione dell’Impresa ed il valore della Persona) ritorniamo al nostro punto di partenza e, cioè, all’ Hostaria “Al Monumento”
Il ristorante, a conduzione familiare – fin dal 1970, anno in cui è stata iniziata questa attività – propone i piatti tipici della tradizione romana come carbonare, spaghetti cacio e pepe, abbacchio, carciofi alla romana e altra robba bona !
L’attenzione, in modo particolare dedicata ai piatti, viene posta maggiormente sulla qualità; la materia prima che viene lavorata, infatti, è di altissima qualità.
Nonostante i cambiamenti socio-culturali, che hanno e stanno investendo, o deteriorando(?) la nostra società, anche a livello culinario, non hanno travolto il Ristorante “da Giulio al Monumento”, che ha preferito non rivisitare i piatti, privilegiando, invece, la purezza del tipico “piatto romano”.
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Due annotazioni a livello strettamente personale: ad inizio di questo mese sono casualmente ricapitato per un pranzo di lavoro a “L’Hostaria al Monumento” con altri 5 Amici e mi sono ricordato di esserci già stato proprio negli anni ’70 almeno un paio di volte. A quel tempo ero abbastanza giovane ed il locale mi era stato consigliato, oltre che da alcuni clienti del mio studio professionale, anche da altri giovani amici – militanti come me in un movimento politico con una sezione su Piazza Bologna – perché “li si mangia bene, i prezzi non sono elevati, sono molto ospitali …e poi dovrebbero essere anche loro della nostra stessa area politica”.
Mi ricordo di essermi trovato veramente bene e – a prescindere o meno dalla eventuale “Area” di appartenenza – anche nella recente occasione, oltre ad un buon cibo ed ai costi sempre contenuti, ho riscontrato quel senso di immutata ospitalità e cortesia che desidero illustrare con questo episodio, terminato il pranzo.
Infatti, al rito dell’ amaro o della grappa, uno di noi cinque richiedeva un whisky ma che, con suo disappunto, non era purtroppo disponibile nella dispensa; mentre ci veniva offerte quanto richiesto, appariva improvvisamente anche la bottiglia di whisky…. , acquistata al volo preso una vicina enoteca o un bar.
Queste sono le “Piccole Gesta” che, con “Grande Classe”, qualificano la Vera Ospitalità …..e quindi Onore al Monumento ai Finanzieri ed Onore all’ Hostaria da Giulio.