La fama di questo nuovo stilista che ridisegna la forma delle donne e crea abiti che rendono bella ogni silhouette si diffonde presto. Balenciaga apre altri atelier a Madrid e Barcellona. Diventano suoi clienti anche i membri della famiglia reale e di conseguenza tutta l’aristocrazia spagnola. Sembra che tutto proceda verso un destino iberico luminoso e prestabilito, ma nel 1936 scoppia la guerra civile in Spagna e Balenciaga è costretto a chiudere tutte le sue boutique e a fuggire a Parigi. Parla già bene il francese: da ragazzino si recava spesso a Biarritz, città di confine, per andare a vedere come vestivano le donne francesi. Ma ora, nell’entroterra, un nuovo destino lo attende. La sua reputazione lo precede e in meno di un anno, nell’agosto 1937 apre il suo primo atelier parigino nell’Avenue George V. E c’è chi è disposto a viaggiare attraverso l’Europa devastata dalla guerra, pur di riempirsi gli occhi delle sue creazioni.
Balenciaga – l’imperatore del lusso degli anni ’60 “il maestro di tutti noi” come lo chiamava Dior
Di Cristóbal Balenciaga i posteri hanno detto molto, soprattutto che ha trasformato l’haute couture in arte. Ma qualcuno più autorevole di noi, e di qualsiasi critico di moda, disse di lui “è il maestro di tutti noi”, l’architetto dell’haute couture”. E anche: “l’unico vero couturier, in fondo, era lui, gli altri sono solo fashion designer”. Sono parole che pronunciarono, rispettivamente, Christian Dior, Hubert de Givenchy e Coco Chanel, che insieme a molti altri stilisti del passato e del presente hanno fatto dell’ammirazione per Balenciaga un vero e proprio culto e una fonte di ispirazione. Ma chi era Cristóbal Balenciaga, il capostipite degli stilisti-personaggio, fondatore della maison Balenciaga?