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Bottega Veneta abbandona i social il brand va controcorrente dicendo no ai social network.

Potrebbe sembrare strano che un marchio del genere decida di scomparire del tutto dalla piattaforme soprattutto in un momento, come questo, che vede sempre più protagonista la comunicazione digitale veicolata attraverso i social network. Martedì scorso, invece, il marchio del gruppo Kering ha detto addio ai propri account Instagram, Facebook e Twitter oltretutto senza nessuna spiegazione da parte della direzione creativa affidata all’inglese Daniel Lee. I milioni di follower della griffe possono però continuare a tenere il passo con le nuove creazioni grazie ai numerosi account Instagram indipendenti che affollano il social network.

Forse è il caso di dire “less is more“? La svolta minimal di Bottega Veneta trova conferma anche nella recente passerella allestita per uno sparuto gruppo di ospiti raggruppati nel londinese Sadler’s Wells Theatre. La collezione P/E 2021 è stata successivamente svelata in formato audiovisivo e attraverso un progetto editoriale dell’artista concettuale Rosemarie Trockel. Con il senno di poi, le dichiarazioni di Lee pubblicate nell’ottobre 2019 da Vogue Uk appaiono premonitrici: “È stato bello crescere nell’era pre-Instagram: ci divertivamo molto. Sarà interessante vedere cosa accadrà in futuro. Io credo che ci sarà un ritorno alla privacy. Lo spero davvero”.
Un punto di vista singolare, molto lontano dai tanti marchi del lusso che proprio negli scorsi mesi hanno accelerato la loro presenza sulle piattaforme social. Comunque altri marchi noti non si accontentano più della canonica triade Instagram-Facebook-Twitter e stanno investendo su TikTok e sul nuovissimo Twitch. Altro filo conduttore che lega moda e digital ed ora sta prendendo piede è quello che passa per il mondo del gaming, come stanno facendo Balenciaga, Valentino e Gcds.

Questa proliferazione di interazioni online legate a social network di prima e seconda generazione, avatar e influencer in carne ed ossa, che siano instagrammer o tiktoker, potrebbe però aver creato una sorta di effetto di rigetto in Bottega Veneta, primo “giocatore” a prenderne le distanze. 

 

fonte pambianco.com

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