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Salvo D’Acquisto, decisamente un Eroe, ….. in un Paese in guerra e allo sbando

L’ ITALIA …. UNO STRANO  PAESE ALLO SBANDO,
TRA GUERRE CIVILI, di INVASIONE, di LIBERAZIONE e di OCCUPAZIONE 

Dopo aver letto un intervento di Raffaele Panico del 14 gennaio su Salvo D’Acquisto, proprio sulla Consul Press, ove veniva elogiato l’eccezionale eroismo di questo Carabiniere (Martire e Medaglia d’Oro), ma contestualizzando ed inserendo il suo estremo sacrificio nell’ambito dei presunti valori della così detta “resistenza e guerra di liberazione”.
Poiché, dal mio punto di vista, considero tali valori molto discutibili ed opinabili, ritengo personalmente siano necessarie e doverose alcune osservazioni critiche, che qui di seguito cerco di evidenziare.

***** *** *****

Per comprendere il particolare periodo storico e bellico a cui si fa riferimento, bisognerebbe rammentare un prestigioso miracolo, avvenuto nella “Notte di San Giacomo” – precisamente il 25 luglio 1943 – allorché gli italiani si addormentarono quasi tutti Fascisti e si svegliarono quasi tutti antifascicsti.   
Nelle settimane successive a tale “Miracolo”, iniziarono alcuni episodi di “insurrezioni armate”, divenendo sempre più numerosi sino a confluire, dopo l’8 settembre, in una tragica e fratricida “guerra civile”, elevata successivamente alla “Gloria degli Altari” come una epica guerra di liberazione combattuta a fianco delle armate anglo-americane e non solo (*1), sino all’epilogo delle “radiose giornate” dal 25 al 28 aprile …ed oltre ! 
Al riguardo sarebbe anche opportuno rammentare alcune badogliate come ad esempio, subito dopo il 25.7, il ben noto proclama: “la Guerra continua”!; poi il 3.9 la sottoscrizione segreta dell’Armistizio di Cassibile, la cui successiva “proclamazione ufficiale” veniva rinviata stranamente all’8 settembre, mentre nei giorni 5/6/7 si susseguivano devastanti bombardamenti degli U.s.a. su varie città d’ Italia, con decine di migliaia di vittime.
Sarebbe altresì opportuno rammentare e stigmatizzare il comportamento del Re d’Italia, allora Vittorio Emanuele III, nonché la successiva decisione del 13.10 per i un incomprensibile rientro sul fronte bellico a fianco dei nuovi Alleati, per proseguire un’altra guerra, contro i vecchi Alleati. (*2)

Ma è necessario ritornare proprio su Salvo D’Acquisto che (come scrive Raffaele Panico) “nel 1943, sacrificandosi, decise di salvare la vita di 22 civili pronti ad essere passati alle armi per fucilazione dei nazisti”. Personalmente ritengo sia doveroso inginocchiarci commossi  di fronte all’ eroismo di questo nostro Soldato, autodenunciatosi per un attentato non commesso, evitando così una esecuzione di massa contro civili inermi, per la mancata identificazione dei probabili attentatori tra i gruppi partigiani.
Ma, sempre personalmente, ritengo non si possano giustificare coloro che, senza divisa e non appartenenti a regolari corpi militari, con attentati terroristici o azioni pseudo belliche provocano ritorsioni inumane contro la cittadinanza, forse evitabili con una auto-denuncia da parte degli stessi
autori o responsabili. D’altra parte è ben nota la consuetudine prevista da tutti gli eserciti in tempi di guerra di ricorrere alla c.d. rappresaglia, anche se biasimevole. 
E’ ovvio a questo punto fare un collegamento tra gli avvenimenti di Palidoro e di via Rasella, con la feroce rappresaglia ordinata dal Comandante Kesserling in reazione al vile attentato effettuato dai GAP -unità partigiane del P.C.I. i cui organizzatori (Rosario Bentivegna, Carla Capponi & C.) che, rintanati forse in qualche convento dopo l’attentato,  sono stati poi ricompensati dal Nuovo Regime con medaglie d’oro, cariche parlamentari e relative prebende.
In tale eroica azione – oggi si direbbe quasi telecomandata, come le stragi di stampo mafioso (*3) – oltre ad un gran numero di feriti, morirono 33 militari tedeschi, alcuni civili italiani tra cui forse anche due ragazzini.

Ed è ben noto, tra l’altro, come il “vecchio” P.C.I. (tramite tutte le organizzazioni ad esso collegate direttamente o indirettamente) sia sempre stato diabolicamente efficiente nel predisporre azioni di ogni tipo, idonee e propedeutiche a scatenare reazioni necessarie per realizzare i propri progetti.
A tale riguardo sarebbe sufficiente, senza necessità di alcun commento, rileggere (clik)> una agghiacciante lettera di Palmiro Togliatti,  a firma del così detto “Migliore” e datata 15.2.1943, come già pubblicata sulla Consul Press nell’aprile del 2013.

__________________Giuliano Marchetti 

      

(*1) Una citazione al merito alle armate americane del Generale Patton, alle quali dopo lo sbarco in Sicilia era stato perentoriamente ordinato: (clik>)  “Uccidete gli Italiani” (nessun prigioniero), nonché alle armate marocchine comandate dal Generale francese Juin …ma , ovviamente, ai Vincitori non si possono imputare eventuali “crimini di guerra”.   
(*2) Non è da sottovalutare come a suo tempo venne coniato un neologismo nell’idioma anglo-americano: “To Badogliate” ! …e non credo occorra alcuna traduzione.
(*3) D’altra parte – proprio con lo sbarco degli “Alleati” (?) in Sicilia – la “Mafia”, a suo tempo traferitasi negli Usa, è potuta rientrare in Italia favorendo l’invasione degli Eserciti “nemici”. 

    

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Giuliano Marchetti

Direttore Editoriale di Consulpress, Commercialista e Revisore Contabile.

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