L’avvocato Arturo Nati, vita ed opere. In un libro la storia di un giovane italiano che per primo parlò alle Nazioni Unite
“Vita dell’avvocato Arturo Nati, un’esistenza dedicata al fare”, questo il titolo dell’ultimo libro di Antonio Parisi. Il volume pubblicato da Antonio Dellisanti Editore racconta la vita di Arturo Nati, avvocato romano, forse sconosciuto all’opinione pubblica nazionale, ma con una storia personale e familiare che lo hanno reso una delle personalità più significative della società romana ma anche italiana del secolo scorso.
Nel testo confluiscono ricordi personali, ma soprattutto quelli di quanti lo hanno conosciuto, familiari ed amici. Tra cui Maria Romana De Gasperi, figlia dello statista Alcide, che ricorda la comune militanza nella resistenza romana, quella democristiana per intenderci.
Nati per puro caso fu presente all’attentato di Via Rasella e per puro miracolo non fu rastrellato lì sul momento dalle forze germaniche. Nel libro confluisce anche una raccolta critica dei suoi scritti.
Si tratta di documenti importanti che servono a comprendere l’impegno sociopolitico di Nati, che si diede anima e corpo per una Italia moderna e capace di ben posizionarsi nel contesto democratico internazionale, dalla nascita della Repubblica, dopo il referendum istituzionale del 1946, sino all’inizio della così detta seconda Repubblica.
Un uomo coraggioso e con grande speranza di conquistare la libertà, intesa come valore fondamentale in diversi contesti sociali. Durante il secondo conflitto mondiale è stato partigiano cattolico.
Finita la guerra si impegnò fattivamente nella creazione e nella partecipazione negli organismi democratici universitari. Fu fondatore del Movimento Studentesco per le Nazioni Unite sotto la guida del giurista ed accademico Roberto Ago.
Il Movimento collegato alla World Federation of United Nations Associations vide la presenza di Nati, quale primo italiano in assoluto, a parlare alle Nazioni Unite nel 1948 in rappresentanza dei giovani italiani della World Federation.
Fondò uno dei circoli culturali più significativi dell’Italia repubblicana: il Circolo Sant’Andrea al Quirinale, pubblicando una rivista, Quaderni Romani, che vide la firma di personalità, tra cui Jacques Maritain con cui Nati collaborava nelle iniziative della “Conferenza Olivaint” nel promuovere l’applicazione a livello globale della Dottrina Sociale della Chiesa Cattolica.
Una carriera costellata di enormi successi fu anche borsista presso l’Università di Cambridge (U.K.), la Wesline University (U.S.A.) e la Sorbonne di Parigi.
Fu assistente universitario del Professor Francesco Maria Dominedò, titolare della cattedra di Diritto della Navigazione presso l’Università la Sapienza di Roma, nonché assistente del professor Angelo De Martini alla cattedra di Diritto Commerciale della Pro Deo, oggi Luiss, a Roma.
Ha firmato articoli di valore giuridico nell’ambito del diritto della navigazione e ha collaborato a diverse enciclopedie giuridiche. Ha altresì scritto articoli di natura sociale e politica.
È stato consigliere di amministrazione di numerose società pubbliche: nel 1982 entrò nel Rotary Club Roma di cui divenne presidente nell’anno 1992-93 e Governatore del Distretto 2080 nell’anno rotariano 1998-1999.
Nel libro compare anche una breve storia della famiglia dell’avvocato Nati, il cui padre fu un principe del foro e la cui mamma, Amalia Biglino, fu famosa istitutrice delle principesse di Casa Savoia, ricordata con affetto da Giovanna di Bulgaria nei suoi memoriali.
Un capitolo a sé ha la storia di Susanne Nati Draxler, la giovane Viennese che Nati sposò nel 1959. Draxler Susanne, detta Susi, è la figlia di uno dei più famosi avvocati austriaci: Ludwig Draxler, che fu eroe dell’aviazione imperiale durante la guerra 14-18 e fu ministro delle finanze salvando la valuta austriaca dal disastro seguito alla prima guerra Mondiale. Quello di Arturo e Susi è stato un amore quasi letterario, nel medioevo i cantori ne avrebbero fatto tema per i loro poemi.
<< Sono contenta di questo – dice Susi Nati-. Il volume sintetizza la vita di Arturo che fu uomo generoso e che seppe dare un contributo allo sviluppo della società civile italiana del dopoguerra, rimanendo sempre un idealista pulito ma capace di gesti di grande concretezza. Fino alla fine è stato battagliero. Tutti lo ricordano con affetto e rimpianto. Siamo stati una famiglia felice e sono stata onorata di essere stata sua moglie>>.
ROSSELLA DI PONZIO