Konrad Adenauer La storia dell’uomo che per tutta la vita desiderò una Germania unita
Il tedesco più amato dello scorso secolo in patria e non solo
1944, carcere di Brauweiler. E’ una calda serata estiva quando un drappello di uomini accusati di cospirazione contro il Fuhrer varcano i cancelli. Tra gli arrestati ne spicca uno in particolare, un uomo evidentemente avanti con l’età che certamente aveva conosciuto tempi migliori. Magro, mal vestito che però manteneva la sua fierezza, ma nonostante questo, in quell’uomo nessuno avrebbe potuto riconoscere quello che solo pochi anni prima era il sindaco più giovane di Colonia. Il suo nome era Konrad Adenauer, l’uomo destinato ad essere il tedesco più amato dello scorso secolo e non solo in patria. Non era la prima volta che entrava in un carcere nazista, pur avendo tenuto un profilo basso era pur sempre un leader, una persona che incuteva rispetto e questo i nazisti lo sapevano, infatti era tra i primi nomi nell’agenda della polizia.
Era nato, terzo di cinque figli, a Colonia nel 1876 da una famiglia umile, ma con principi di onestà e disciplina tramessi dal padre e di cui il giovane Konrad ne farà tesoro. Ancora giovanissimo cominciò ad interessarsi di politica e grazie alla sua intelligenza e abnegazione per la cosa pubblica fece in breve una carriera politica nel nascente partito cattolico sobbarcandosi una notevole mole di lavoro. Questi impegni, però, non gli impedirono di sposarsi nel 1904 con Emma, più giovane di lui di 10 anni, ma morirà dopo una lunga malattia il 6 ottobre del 1916. Tre anni dopo Konrad sposerà Auguste Zinsser, ma anche questo matrimonio lo lascerà di nuovo vedovo nel 1948.
Nel 1917 è eletto a grande maggioranza sindaco della sua città, Colonia, e comincia subito le grandi opere infrastrutturali come la prima autostrada che collega la sua città a Bonn. Politicamente seguì sempre il bene dei cittadini e non volle mai schierarsi con il nascente nazionalismo preferendo i valori cristiani, ma già alla fine degli anni ’20, proprio per questa sua libertà di pensiero, inizia per lui una vera e propria campagna di denigrazione. Viene accusato, ovviamente senza prove, di sentimenti anti patriottici, di sprecare il denaro pubblico e se ancora ciò non fosse bastato viene accusato anche di essere simpatizzante niente meno che degli ebrei e per la Germania del tempo non era una accusa da poco.
Fu un lento stillicidio che si concluse nel 1933 con la presa del potere di Hitler, quando con grande coraggio rifiutò di adornare la città con le svastiche per la visita del Fuhrer. Fu la “classica goccia” per la sua definitiva cacciata. Pochi giorni dopo, infatti, veniva destituito dalla sua carica di sindaco e per sfregio il suo conto venne congelato. Senza lavoro, chi avrebbe mai dato una occupazione ad un antinazista, senza reddito, evitato da molti che prima lo osannavano, gli rimaneva la carità, è il caso di dire, dei pochi amici rimastigli e della Chiesa, oltre il sostegno della famiglia. Ecco chi era l’uomo che era entrato una sera di luglio del 1944 nel carcere di Brauweiler.
Alla fine della guerra gli americani, avendo saputo della sua rettitudine, gli rinnovarono la carica di sindaco di Colonia, ma, per ragioni sconosciute, venne rimosso poco dopo dagli inglesi. Questo incidente politico gli dette, però, la possibilità di dedicarsi alla formazione del nuovo Partito Cristiano Democratico, il CDU, e nel 1949 diventava il primo Cancelliere della nuova Repubblica federale tedesca.
Rimase in carica fino al 1963 e in quei pochi anni riuscì ad ottenere risultati eccezionali per una nazione che aveva provocato una guerra mondiale e milioni di morti. Aderì nel 1951 al Consiglio d’Europa facendo un primo passo per entrare di nuovo la Germania nel consesso internazionale, nel 1952 fonda la Ceca per l’acciaio e il carbone a cui partecipa un altro padre della nuova Europa, Alcide De Gasperi. Aderì alla Nato, dando alla Germania una certa sovranità. Fu europeista convinto facendo di questo un punto irrinunciabile anche perla sua politica interna.
Tra i vari accordi europei, e non solo, e il più significativo avverrà alla scadenza del suo mandato, nel 1963 con l’incontro di un altro grande europeo, il generale Charles De Gaulle per sancire, dopo secoli di guerre, la pace tra i due popoli. Ormai quasi novantenne, lasciò la carica di Cancelliere per ritirarsi meritatamente a vita privata, ma si spegnerà quattro anni più tardi il 19 aprile del 1967 con un solo desiderio che non poté vedere realizzato: la caduta del Muro di Berlino che sei anni prima i sovietici avevano alzato dividendo drammaticamente la nazione e non solo Berlino.
Passeranno ancora più di venti anni, ma il desiderio di Adenauer di una Germania unita fu finalmente realizzato nel 1989.
Gianfranco Cannarozzo