Un libro racchiude il mito di Claudio Baglioni, partendo dalla sua mitica auto “Camilla”
Un piacevole libro analizza a fondo i motivi del successo di Claudio Baglioni (che nel 2020 ha festeggiato i 50 anni di carriera), visto soprattutto sul piano del rapporto tra il cantautore romano e le sue automobili, in particolare la storica Citroen 2 cavalli, la “Camilla” (battezzata così da lui), che nei primi anni ’70 l’ha accompagnato nelle prime fasi del suo viaggio esistenziale e professionale.
Gli autori: Pierluigi (Pigi) Sbaraglia, docente di lettere, giornalista e autore di testi teatrali, e Chiara Sabatini, docente di inglese e traduttrice di letteratura scandinava per ragazzi, ambedue umbri (con l’Umbria, tra l’altro, Baglioni, nel 1971 autore anche delle musiche del capolavoro di Franco Zeffirelli “Fratello sole, sorella luna”, sull’assisiate San Francesco, ha da sempre un rapporto speciale).
“La Camilla Baglioni’s car”, questo il titolo del libro, fresco di stampa per la Gambini editore (Attigliano, 2022. €.20,00), casa editrice che – come ha spiegato la stessa Isabella Gambini, presente alla presentazione del saggio alla Camera dei Deputati – cerca di promuovere la cultura come mezzo di partecipazione, arricchimento e scambio, affrontando – in una prospettiva sempre storica – i temi sociali, di attualità, geopolitici più vari.
Il libro è stato presentato alla sala stampa della Camera dei Deputati, dagli Autori con la partecipazione dell’on. Francesca Galizia (M5S) e i saluti del cav. Riccardo Di Matteo, Presidente di Sinergytaly – associazione non lucrativa rivolgentesi alle imprese italiane volte a promuovere le eccellenze Made in Italy avendo rapporti commerciali con l’estero – e dell’onorevole Antonio Tasso, del gruppo misto di Montecitorio (componente MAIE, Movimento Associativo Italiani all’ Estero).
“La macchina di Baglioni – ha ricordato Clara Iatosti, giornalista di TV 2000, moderatrice – divenne famosa soprattutto col IV Lp del cantautore, “Gira che ti rigira amore bello” (1973), comparendo nei testi delle canzoni e campeggiando, anzi, nella copertina, a più pagine, del disco (di cui una copia originale, vera e propria “chicca”, è stata giustamente esibita da Pigi Sbaraglia).
Un LP che era una sorta di “Easy rider” all’italiana: parlando d’un viaggio di Claudio attraverso la penisola, da nord a sud: metafora d’un itinerario in senso anche esistenziale, scandito da canzoni di cui la più celebre resta “Amore bello”, secondo grande successo del cantautore romano (dopo “Questo piccolo grande amore”, del ’72).
Parlare della mitica Citroen 2CV “Camilla”, allora – hanno sottolineato i relatori – diventa un pretesto per parlare sia di Baglioni, un artista “evergreen” che nella musica italiana, a 71 anni, continua a ricoprire un ruolo di primissimo piano, che di un decennio, diremmo quasi quei “fabulous seventies”, indimenticabile nella storia civile e culturale del nostro Paese.