La “Lettera Aperta” ai Ministri ed Istituzioni
a favore dei Giornalisti Pubblicisti
A TUTELA DEI GIORNALISTI PUBBLICISTI
Da parte dell’Associazione “PIUE – Pubblicisti Italiani Uniti per l’Europa” è pervenuta alla Redazione della Consul Press un documento trasmesso come “Lettera Aperta” ai tre Dicasteri competenti in materia e precisamente a quello del Lavoro e Politiche Sociali / dell’ Economia e Finanze / della Giustizia.
La “Lettera Aperta” risulta altresì indirizzata anche alla Corte dei Conti, ai Presidenti di Inps e Inpgi, al Presidente della Commissione Parlamentare di Vigilanza sugli Enti Previdenziali Privatizzati e al Sottosegretario all’Editoria.
Tale documento è stato redatto per difendere e tutelare i pubblicisti (ancora una volta marginalizzati se non estromessi) ed approvato nell’Assemblea Ordinaria di PIUE svoltasi il 7 giugno 2022.
Nel testo viene stigmatizza l’abnorme ed incresciosa situazione riguardante attualmente circa 10.000 colleghi (il 90% pubblicisti) che hanno creduto nel lavoro giornalistico, dedicandovisi – con difficoltà e passione – come unica occupazione della loro vita, spesso sottopagati e comunque quasi mai, o solo per brevi periodi, titolari di un contratto di lavoro, con il rischio concreto di vedere ancora una volta le loro aspettative deluse.
L’Associazione PIUE chiede, a loro tutela, di prevedere almeno dieci posti nell’Assemblea Generale per i pubblicisti senza altri enti previdenziali e di perseguire l’obiettivo di pensioni dignitose a chi ha versato solo all’Inpgi-2.
***** ***** *****
SEGUE IL TESTO DELLA MISSIVA INVIATA
Lettera Aperta (*) indirizzata a:
– Al Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali
– Al Ministro dell’Economia e delle Finanze
– Al Ministro della Giustizia
– Alla Corte dei Conti –Sezione Controllo Enti
– Al Presidente della Comm.ne Parl.re di Vigilanza
sugli Enti Previdenziali Privatizzati
– Al Sottosegretario all’Editoria
– Al Presidente dell’Inps
– Al Presidente dell’Inpgi
(*) approvata nell’Assemblea Ordinaria di PIUE del 7 giugno 2022
Oggetto: Nuova INPGI: dieci posti nell’Assemblea Generale per i pubblicisti senza altri enti previdenziali
Quei circa 10.000 colleghi (il 90% pubblicisti) che hanno creduto nel lavoro giornalistico al punto tale da farne unica occupazione della loro vita, andando avanti con difficoltà e passione, spesso sottopagati e comunque mai o solo per brevi periodi titolari di un contratto di lavoro, corrono il rischio concreto di vedere ancora una volta di più le loro aspettative deluse.
Sono free lance, cococo, cocopro, ed hanno sempre lavorato in maniera individuale, portando competenze ed esperienze personali e originali.
Stavolta non si parla di ideali, di passione per una professione, ma di aspetti più concreti e pragmatici, si parla di pensioni.
Questi colleghi, che hanno versato quanto richiesto dalle leggi integrando talvolta con piccoli versamenti volontari, che hanno visto i compensi scendere vertiginosamente senza poter controbattere ma sempre accettando pur di continuare a scrivere, a difendere le libertà d’informazione e di cronaca, si troveranno con ridicole pensioni, di importi talmente bassi da non poter essere neppure chiamate pensioni, ma oboli.
Stiamo parlando di 70/100/200 euro al mese dopo 20/25/30 anni di lavoro.
Adesso si presenta all’orizzonte una grande rivoluzione nell’Inpgi. Dal 1 luglio l’Inpgi 1, quella che ha sempre erogato le pensioni più alte, passa all’Inps.
Potrebbe essere un momento di svolta per quei circa 10mila colleghi “sfortunati”: il momento di trovare una soluzione che permetta loro di ricevere una pensione onorevole.
Come detto sono free lance, liberi professionisti che lavorano in maniera individuale, che non sono strutturati in gruppi o cordate; sono i più fragili e perciò devono essere ancor più tutelati.
Gli altri iscritti a Inpgi2 sono già tutelati, o perché già titolari di pensione giornalistica (ex Inpgi1 e dal I° luglio Inps) o perché titolari di pensione da altra professione o perché attivi in altra professione e comunque con redditi derivanti anche da altri lavori di natura non giornalistica.
Questi colleghi sono quasi tutti pubblicisti, a pieno titolo inseriti nell’Ordine dei giornalisti, e che contribuiscono all’Inpgi-2 in via esclusiva.
Per difendere questi colleghi si ritiene necessario:
– prevedere per essi una riserva di rappresentanza di posti nell’Assemblea Generale dell’Inpgi-2, nella misura di uno ogni 1000 iscritti come prevede lo Statuto per i colleghi pensionati;
– perseguire l’obiettivo di pensioni dignitose a chi ha versato solo all’Inpgi2 e che attualmente con le misure previste sarà destinatario di un trattamento inadeguato.
Il Presidente: Carlo Felice Corsetti
Il V. Presidente: Rodolfo Martinelli Carraresi
nella foto d’apertura, una riunione della PIUE, a Roma nella “Sala della Lupa”
***** ***** *****
# qui di seguito è riprodotto, con le relative firme, il testo in originale della “Lettera Aperta”
Lettera aperta INPGI-PIUE
# per informazioni sull’Associazione PIUE – sorta nel 2018 per difendere i diritti dei Pubblicisti –
visionare il seguente Link
PIUE – Pubblicisti Italiani Uniti per l’Europa,