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Una “Gloriosa Esposizione” di Antonio Canova
sino al 25 Settembre presso il Museo Bailo a Treviso

AMMIRANDO LE OPERE DEL CANOVA, AL MUSEO BAILO  

Alla Redazione di Consul Press, domenica 24 luglio, è pervenuta questa nota redatta da Mattia Carlin – più volte ospite su questa nostra Testata – qui di seguito riportata.   

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A Treviso, al Museo Bailo, pochi giorni fa nel tardo pomeriggio, ho avuto il piacere di ammirare la grande mostra “Canova gloria trevigiana” insieme alla  gentile Dottoressa LAVINIA COLONNA PRETI – Assessore ai Beni Culturali e Turismo della bella città di Treviso. 
L’Assessore appartiene ad una nobile Casata Veneta, discendente dalla Casata Patrizia Romana dei Colonna e, oltre ad un prestigioso curriculum, vanta una notevole esperienza nella comunicazione strategica internazionale. 
Abbiamo preso in rassegna vari temi a me cari, come la conservazione del patrimonio culturale e il valore della cultura come strumento di amicizia e dialogo tra Paesi e Territori, per me un piacere doppio essendo Veneto, nonché gli scenari internazionali che seguo con vivo interesse, essendo Vicepresidente dell’UCOI.

La grande mostra “Canova gloria trevigiana: dalla bellezza classica all’annuncio romantico”, iniziata al Museo Bailo il 14 maggio sta proseguendo   con un enorme successo e terminerà il 25 settembre. Tale esposizione – curata da Fabrizio Malachin, Giuseppe Pavanello e Nico Stringariguarda non solo il Canova e la bellezza dell’antico, ma anche il Canova come straordinario contemporaneo annunciatore romantico.

Nella mostra è stato sapientemente ricreato l’ambiente programmato da Canova in Palazzo Papafava, ove il confronto Antico/Moderno è portato alla sua massima essenza: Apollo del Belvedere a confronto con il Perseo Trionfante; il Gladiatore Borghese, altra opera celeberrima, a confronto con il Creugante

È il ‘teorema perfetto’. Per la prima volta le opere vengono inoltre esposte sui loro basamenti originali restaurati per l’occasione.

Diversi i temi canoviani in mostra: dalle sculture eroiche, con l’inedito gesso del Cavallo preparatorio del famoso gruppo Il Teseo in lotta con il centauro di Vienna, alla modernità romantica, con le meditazioni sulla figura femminile afflitta (siamo nel campo delle Maddalene) e i gruppi gentili e amorosi (Amore e Psiche). E ancora i ritratti, le incisioni, le celebrazioni canoviane, la fotografia, in un percorso ricco di oltre 150 opere, sviluppato in 11 sezioni.

MATTIA CARLIN

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