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Sebastião Salgado e la sua Amazônia al MAXXI di Roma

Il Museo Maxxi di Roma ospita dal primo ottobre scorso e con una proroga posticipata al prossimo agosto 2022, la mostra fotografica Amazônia di Sebastião Salgado, arrivata in Italia in anteprima.

Si tratta di una esposizione unica nel suo genere: 200 scatti per denunciare il depauperamento dell’immenso polmone verde del nostro pianeta, le cui dimensioni superano quelle dell’Europa occidentale e che rischia di scomparire.

Non solo denuncia, ma anche e soprattutto racconto di un mondo e della sua bellezza che noi tutti abitavamo diecimila anni fa.

La mostra è un invito all’ascolto e alla riflessione sulla situazione ecologica e la relazione che gli uomini hanno con essa: Salgado, fotografo brasiliano e antropologo che vive a Parigi, è da sempre impegnato in progetti dai temi sociali e civili, su tematiche scottanti come i diritti dei lavoratori, la povertà e gli effetti distruttivi dell’economia di mercato nei Paesi in via di sviluppo, in particolare nella denuncia di alcune derive di una certa industrializzazione e della globalizzazione.

Il reportage è frutto di una impresa mai riuscita prima: sette anni per arrivare al centro della foresta amazzonica in Brasile, vivendo con le popolazioni indigene, per conoscere il paradiso, documentarlo e farlo conoscere anche a noi.

Le fotografie raccontano infatti la bellezza portentosa della foresta mentre la denuncia è affidata alle voci delle popolazioni amazzoniche che vivono ancora comunitariamente, senza capi e strutture sociali, puri nella natura pura.

Sono i membri delle suddette comunità, che ci raccontano come poter tutelare questo polmone del mondo, guardiani ancestrali di un ecosistema fragile che custodito da loro non ha subito alcun danno.

È una mostra immersiva quella al Maxxi di Roma in cui il visitatore è accompagnato tra immagini potenti, immerso nella foresta, tra il fruscio degli alberi, il canto degli uccelli, le grida degli animali e il fragore dell’acqua che viene giù dalle cascate in un paesaggio sonoro creato dal compositore Jean-Michel Jarre.

Nelle fotografie la vegetazione è rigogliosa, le montagne sono altissime, la natura è lussureggiante, i corsi d’acqua  si snodano come nastri, gli animali la popolano con i loro cori…Salgado racconta tutto questo con la potenza di immagini magnifiche.

Una foresta impenetrabile dove la civiltà non è mai arrivata e il progresso non ha contaminato la purezza primigenia dei nativi.

Riparare quel paradiso è fondamentale per la sopravvivenza del pianeta e di tutti noi.

Veronica Tulli

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