Hanae Mori nacque l’8 gennaio del 1926 nella provincia di Shimane, nel sud-ovest del Giappone. Durante la Seconda guerra mondiale lavorò in fabbrica. Nel 1947 si laureò in Letteratura all’Università cristiana femminile di Tokyo, per poi proseguire gli studi nel campo della moda.
Nel 1951 aprì il suo primo atelier a Tokyo. Disegnò i costumi per molti film giapponesi e le divise per le assistenti di volo della Japan Airlines. In seguito andò a Parigi dove visitò la boutique di Coco Chanel. Descrisse quell’esperienza come un vero punto di svolta nelle sua carriera. Le donne giapponesi, in quel periodo, cominciavano ad abbandonare gli abiti tradizionali e a emergere nella società. Si convinse quindi di voler realizzare abiti che mostrassero la femminilità naturale delle donne, ma anche la loro autonomia, così come fece precedentemente Chanel accorciando le gonne, eliminando i bustini e usando nuovi tessuti.
Da qui il suo motto, far sentire «rispettabili» e sicure di sé le donne che indossavano i suoi abiti, «indipendentemente dal posto in cui li indossavano».
Lei stessa riuscì a ottenere un successo enorme come imprenditrice, sia in Giappone che all’estero, in un campo che al tempo era dominato prevalentemente da uomini.
Nel 1965 la sua prima sfilata, l’Oriente incontra l’Occidente (East Meets West), fu un grande successo e i suoi capi cominciarono a essere venduti sia nei grandi magazzini di lusso come Saks Fifth Avenue e Bergdorf Goodman, sia nelle boutique fino ad arrivare all’apertura del suo showroom in Avenue Montaigne, a Parigi.
Successivamente disegnò i costumi per la Madama Butterfly alla Scala di Milano nel 1985 e le divise della delegazione giapponese ai Giochi Olimpici di Barcellona 1992, in Spagna, e quelli invernali di Lillehammer 1994, in Norvegia. Ottenne anche numerosi premi e riconoscimenti, tra cui la Legione d’Onore, la più prestigiosa onorificenza della repubblica francese.
Il nome di Mori era ormai diventato il “sinonimo del Giappone nella moda, così come Toyota lo era per le automobili, Sony per i registratori e Nikon per le macchine fotografiche”, come disse il New York Times in un articolo del 1980.
Insieme al marito, Ken Mori, il suo marchio di moda crebbe, si affermò e si espanse. Oltre alle sue collezioni, possedevano diverse aziende ed un ristorante francese in centro a Tokyo. Amava organizzare grandi feste nelle sue residenze a New York e Parigi ma la tempo stesso seguiva molte attività di beneficenza.