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Guarire con gli antichi Dei, Riccardo Cecchini

Guarire interpellando gli Antichi Dei é finalmente possibile con l’aiuto del dottor Riccardo Cecchini e del Pagan Healing.

Lo studio di questo libro affronta in maniera descrittiva gli dei guaritori presenti nelle diverse culture, partendo dalle divinità greche e fenicie per poi passare a quelle dei culti afroamericani,  spiegando come entrare in contatto in modo corretto ed in modo diretto con le differenti entità guaritrici.

Per poter guarire interpellando gli Antichi Dei occorre innanzitutto un simulacro in cui trasmettere i nostri sentimenti, la nostra passione per le Antiche Divinità, tra queste divinità possiamo porre anche Angeli o Demoni (Egregori), in quanto anche loro si sono formati grazie alle energie psichiche dei loro fedeli.

Per poter guarire interpellando gli Antichi Dei occorre innanzitutto un simulacro, in cui trasmettere i nostri sentimenti, la nostra passione per le Antiche Divinità, tra queste divinità possiamo porre anche Angeli o Demoni (Egregori), in quanto anche loro si sono formati grazie alle energie psichiche dei loro fedeli.

Il Simulacro rappresenta la divinità nella nostra dimensione e può essere un quadro, una statua o un’immagine, é importante consacrarlo per non fare entrare altre entità, estranee al culto, in un determinato oggetto. E’ importante che si tratti di qualcosa facilmente assimilabile a un determinato culto e che si sia consapevoli che consacrando il simulacro si perde una parte della propria essenza che va a formare un condotto con il divino. I colori del simulacro così come le offerte che gli dedichiamo dovranno essere facilmente associabili con la divinità che andiamo ad omaggiare.

Le conoscenze del libro non vogliono sostituirsi alle cure mediche ma piuttosto integrarle per ciò che riguarda il lato spirituale, si basano talvolta sul guarire l’anima (e quindi il corpo eterico) o altre volte direttamente il corpo fisico.

                         Gli Dei guaritori afroamericani

Vari e molteplici sono le divinità connesse alla guarigione tra le popolazioni creole africane emigrate in Sud America, soprattutto in Brasile, sopravvissuti nel tempo all’intolleranza cattolica in quanto il loro culto é stato nascosto all’interno delle statue e dei culti dei santi cattolici (come ad esempio Ogum in San Giorgio).

Il Candomblé, una delle religioni presentate nel libro si basa sulla trance e la possessione da parte degli Orishas che in Africa si trovavano nella zona Yoruba (Nigeria, Benin). Ad oggi i templi (terreiros) dedicati al Candomblé e all’Umbanda (culto animista sincretico afro-brasiliano) si occupano di salute ed anche di lavoro, in quanto diventano luoghi di aggregazione nei diversi territori di appartenenza, formando dei veri e propri “Pronto soccorso” spirituali e fisici che in molti casi mescolano anche i due culti. L’autore ci mostra anche il culto dei “Morti che guariscono”, ovvero una concezione dei morti ben diversa da quella europea, i morti come entità benefiche che aiutano i vivi e della “Morte che sconfigge la morte” (Santa Muerte), riproposizione della dea Azteca Mictecacihuatl, abbigliata come una donna medievale europea e nelle pose delle sante, come forma di religione che si é rivelata negli ultimi anni in Messico.

                   L’autore e lo studio da lui intrapreso

Riccardo Cecchini é un antropologo che da molti anni conduce ricerche in ambito storico religioso, sia nei nuovi movimenti religiosi che nelle società tradizionali dei tropici. E’ stato docente di storia dell’esoterismo ed ha pubblicato molti saggi scientifici per riviste di settore e case editrici. Al di là del lato accademico si é occupato dello studio dei fenomeni paranormali e delle dottrine esoteriche.

L’unica pecca che ho trovato nello scorrere il libro é stato il fatto che fosse troppo corto, in quanto le immagini scelte dall’autore e lo studio da lui intrapreso sono stati molto evocativi.

©foto libro stesso e Art Academy                          ©Francesco Spuntarelli                        Alessandro  Benini