145 Anni delle Guardie d’Onore al Pantheon
DALL’ ALTARE DELLA PATRIA AL PANTHEON,
quando i Simboli ed i Monumenti coincidono
con i Miti di Roma e d’Italia
le Insegne Millenarie di Casa Savoia sventolano in corteo con il Tricolore a Roma
Forse era dalla fine degli anni 60 del secolo scorso che non si assisteva ad una manifestazione patriottica come quella che l’Istituto delle Guardie d’Onore alle Reali Tombe del Pantheon ha regalato a Roma la scorsa domenica di fine gennaio.
Una sfilata imponente, guidata dal Presidente dell’Istituzione Comandante Ugo d’Atri e dal Principe Emanuele Filiberto di Savoia, che partita dall’Altare della Patria, dove è stata deposta una corona d’alloro, è giunta al Pantheon, dopo aver attraversato via delle Botteghe Oscure, Piazza di Torre Argentina, via dei Cestari ed infine Piazza della Minerva e quindi il Pantheon, dove è stata celebrata la Divina Liturgia.
Vi erano oltre 120 labari portati dalle delegazioni giunte da tutta Italia e dall’estero, persino dagli Stati Uniti.
Vi erano i rappresentanti di decine di Sindaci, e le sigle associative monarchiche, tra cui spiccava quella dell’Unione Monarchica Italiana, guidata dal Vicesegretario Giuseppe Favoino. E poi la fanfara degli Alpini.
La giornata ad un certo punto è sembrata tratta da una pagina del libro Cuore di Edmondo De Amicis. Cappelli degli alpini, piume al vento del bersagliere Massimo Flumeri, delegato delle Guardie di Roma e poi lo scrittore e Guardia d’Onore Gianfranco Giulivi, indomito sulla sua carrozzella che non si è perso neppure un momento della manifestazione.
Curiosità dei passanti, e bandiere tricolore, che per anni forse ci si vergognava a sventolare, se non per qualche vittoria della squadra di calcio dell’Italia, ora invece mostrate dalle finestre al passaggio delle Guardie d’Onore e del Principe Sabaudo.
Tanto entusiasmo per Emanuele Filiberto, ma qualcuno si chiedeva: dov’è il principe Aimone di Savoia?
Arrivati a Piazza del Pantheon, Maria, accortasi che sono un giornalista, mi ferma e senza esitazione mi dice: << Lo scriva, per favore che è un peccato che non ci siano tutti e due i membri di Casa Savoia. Qui c’è Filiberto ma manca Aimone. Non è possibile questa cosa>>.
Sul tema del confronto dinastico tra i due rami di Casa Savoia, il giorno prima, Emanuele Filiberto in una intervista concessa al Quotidiano online Affari Italiani.it, ha dichiarato senza mezzi termini che lui vuol lavorare insieme ad Aimone per il bene dell’Italia, prima di tutto, e poi della millenaria dinastia sabauda.
In verità Filiberto per l’occasione aveva lanciato, sempre dalle colonne di Affari Italiani, un “endorsement” a Giorgia Meloni: <<Ammiro questa donna per il bene che sta facendo all’Italia>>.
Antonio Parisi
IL VIDEO SULLA CERIMONIA SVOLTASI ALL’ALTARE DELLA PATRIA