Giovanna Ciacciulli con Francesco Rocca alla Regione Lazio con un programma ampiamente sociale
BREVI CENNI BIOGRAFICI SU UNA CANDIDATA
CHE AUSPICA “UN FUTURO PER I GIOVANI”
La “nostra” Giovanna è una giornalista pubblicista, nonché anche insegnante nella ‘Scuola Statale’ ed è esperta di problematiche dell’infanzia.
E’ nata a Taranto il 30 dicembre del 1962 e vive a Roma da metà degli anni 80, quindi si può quasi considerare una “Romana di adozione”, comunque senza per nulla scalfire le sue profonde radici nel Sud. Così come, nonostante anagraficamente ancor giovane e giovanile, potrebbe anche vantarsi – volendo – di aver le proprie radici nel ‘Secolo Scorso’.
E’ scrittrice di Fiabe. Nel 2005 è stata insignita a Sestri Levante del Premio Andersen, riconoscimento dell’Azienda di Promozione Turistica del Tigullio. Le sue fiabe sono state lette, negli anni ‘90, alla domenica, per l’emittente Radio-Radio.
Ha in corso di pubblicazione per la Casa Editrice Diarkos un volume sui grandi personaggi affetti da Asperger, sindrome dello spettro autistico.
Ha collaborato con le televisioni Tele90 e Rete Mia e con il quotidiano nazionale “Il Meridiano”; ha collaborato tra l’altro con il settimanale “Oggi” del gruppo Rizzoli-Corriere della Sera ed attualmente firma per diversi periodici.
Come giornalista ha svolto anche l’incarico di Revisore Contabile presso l’Ordine di Roma.
“DIAMO AI GIOVANI UN FUTURO” non rappresenta né uno slogan elettorale, né il “Titolo” di una delle numerose Fiabe della “nostra Scrittrice”, ma rappresenta un Sogno da trasformarsi in un obiettivo da raggiungere.
E’ il programma di Giovanna Ciacciulli, Candidata nella Lista Civica per “ROCCA PRESIDENTE” alla REGIONE LAZIO.
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L’INTERVISTA
1.) D/ – Cara Giovanna, hai iniziato una competizione elettorale ma, comunque, vanti già una precedente esperienza, anche se in altro ambito, essendo stata eletta per due mandati consecutivi quale Revisore Contabile nell’Ordine dei Giornalisti di Roma. Quale è il tuo stato d’animo?
R/ – Di grande entusiasmo. Anche se ormai le competizioni elettorali sono sfide difficili, perché l’uomo della strada è sfiduciato, non crede più nella politica che per molti versi si è rivelata essere strumento di oppressione dei cittadini e spoliazione dei suoi diritti naturali, anziché di risposta alle sue istanze legittime. La tassazione è divenuta insostenibile. Vessazioni dei cittadini attraverso multe cervellotiche che servono a riempiere le casse degli enti territoriali che poi, come dimostrano le notizie di cronaca, spesso utilizzano male le risorse. Non parliamo poi dei servizi che i cittadini pur pagano: una per tutte, la sanità allo sfascio !
2.) D/ – Quali sono le motivazioni che ti hanno indotto ad impegnarti in questa nuova sfida?
R/ – Il desiderio di portare un contributo ancorato a principi e valori amministrativi che stiamo rischiando di perdere. Una rigorosa politica gestionale della “cosa pubblica”, il ritorno alla certezza di avere dei servizi adeguati: per esempio, come già detto nella sanità, o nei trasporti locali. In alcuni settori sembra di assistere ad una regressione di civiltà, mentre sui problemi della gente che soffre “soloneggiano” bande di radical chic, che nulla sanno e che incredibilmente sono assisi su poltrone che in altri tempi furono gli scranni della sinistra italiana. A volte penso che questi signori della sinistra odierna, più che difensori delle esigenze dei cittadini, sembrano i discendenti di cicisbei settecenteschi, con proposte inattuabili e che fatalmente finiscono per danneggiare chi lavora e segnatamente i più umili tra questi.
3.) D/ – Oltre alla tua personale passione per la res publica, quali ritieni possano essere le tue specifiche competenze per migliorare la attuale situazione della Regione Lazio?
R/ – Per esempio, il problema del trasporto. È una tragedia. Basta ascoltare i pendolari per comprendere la dimensione del disagio. E che dire delle famiglie che hanno la necessità di avere la diagnosi funzionale per ottenere il sostegno? Anche qui burocrazia e tempi biblici. Non può andare avanti così.
4.) D/ – A tuo giudizio, nel Lazio quali sono le inefficienze che dovrebbero essere subito affrontate e/o rimosse e, viceversa, i settori eccellenti da valorizzare e da rafforzare?
R/ – Abbiamo detto dei trasporti e la loro sicurezza, della sanità, degli anziani. A questo proposito il Governo di Giorgia Meloni ha dato fiducia al lavoro svolto da Monsignor Paglia che ha elaborato la ‘Carta dei Diritti degli Anziani’. La cronaca quotidiana ci informa di episodi diffusi di anziani reclusi in case di riposo che sembrano essere lager, dove gli ospiti assistiti sono maltrattati, derubati ed abbandonati. Ci si rende conto che quei lager sono una tappa in cui ciascuno di noi potrebbe finire da un momento all’altro? La regione con i suoi assessorati ha nulla da dire?
5.) D/ – Nel 2025 ci sarà il Giubileo e quindi un evento che la Capitale e la Regione dovrebbero essere in grado di affrontare nel migliore dei modi: quali quindi le tematiche ed i settori su cui riversare la maggior attenzione?
R/ – Ogni Giubileo è stata una grande occasione per Roma. Spesso però si è trattato di occasioni sprecate. Mi sembra che le cose da fare siano tante…ma siamo in ritardo. Come si pensa di voler accogliere i pellegrini con una città che ha le metropolitane sfasciate e una amministrazione di Roma Capitale che sembra essere in affanno? Vogliamo parlare di sicurezza della città? Che dire della denuncia della O.S.Po.L. certamente il Sindacato dei Vigili Urbani più agguerrito, attento alla categoria ma anche ai cittadini, che denuncia la mancanza di 3000 vigili ? La risposta dei ben pensanti è stata di voler togliere dalle scrivanie circa 700 vigili per metterli sulle strade. Sarebbe una buona cosa, ma si dimentica che si tratta di vigili a fine carriera persone quasi anziane che dovrebbero fronteggiare bande di delinquenti che rendono insicure le metropolitane e le strade più affollate. Per le vie cittadine ci vogliono vigili giovani e addestrati, non personale anziano e spesso con problemi di salute.
6.) D/ – Proprio in occasione del Giubileo, quali opportuni provvedimenti dovrebbero essere varati dalla Regione Lazio e competenti Istituzioni affinché talune (o forse molte) organizzazioni imprenditoriali-ecclesiastiche non svolgano un’attività concorrenziale e sleale verso quelle imprese che operano legalmente e professionalmente in ambito turistico/ alberghiero e della ristorazione?
R/ – Occorre un confronto leale. Il problema della concorrenza nella albergazione e nella ristorazione degli “Istituti Religiosi” è sentito. Anche credo sul punto della tassazione e i costi spropositati degli affitti a cui sono sottoposti gli albergatori e i ristoratori del Lazio. Occorre però dire che il confronto lo fa il mercato e a volte alcune strutture alberghiere così come della ristorazione a Roma, sono estremamente care rispetto alla qualità dei servizi erogati.
7.) D/ – Per ben due volte la Capitale d’Italia e la politica (a mio giudizio quella con la “p” minuscola) hanno volutamente rinunciato a proporsi per ospitare le Olimpiadi; a tuo parere si è trattato di una scelta dettata da una prudenza e saggezza amministrativa nonché dalle difficoltà derivanti da un pesantissimo debito pubblico, oppure è stata una scelta irresponsabile o sciagurata?
R/ – Qualsiasi persona attenta alla lettura delle notizie che giungono da ogni parte del mondo, sa che i Governi nazionali e quelli delle grandi città del mondo, sarebbero pronti a vendere l’anima al diavolo pur di ottenere di ospitare nel proprio Paese e Città le Olimpiadi. Ciò per la massa di investimenti derivante da tali eventi. Roma, invece ci ha rinunciato.
Questo suscita delle considerazioni e delle domande. Possibile che le altre candidate alle Olimpiadi riescono ad attirate capitali immensi mentre la capitale d’Italia no, tanto da far temere una debacle economica a causa degli investimenti necessari a sostenere le Olimpiadi? Mi domando quale ruolo possono aver avuto alcuni poteri economici internazionali ai danni del nostro Paese, e mi domando se alcuni politici nostrani, non sentendosi all’altezza, abbiano lasciato la spugna senza neppure pensare a “combattere” per il bene di Roma. Forse è mancato il coraggio di saper sognare.
….Cara Giovanna, a noi certo non manca “il coraggio di saper sognare” e, quindi, IMPEGNAMOCI PER RICONQUISTARE LA REGIONE, perché senz’altro saremo anche in grado di amministrarla molto meglio di determinati nostri predecessori !
Comunque tanti Auguri a Te e speriamo di rivederti dopo il 15 febbraio nella nostra Redazione a Palazzo degli Ambasciatori per brindare insieme a Francesco Rocca e ai Consiglieri della Coalizione di uno Schieramento Sociale ed Identitario _____________ G.M.
MEMORANDUM
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