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“Omicidio a Cap Canaille”

Poliziesco ambientato in Francia è un libro che si legge tutto d’un fiato. In “Omicidio a Cap Canaille” di Christophe Gavat, edito Neri Pozza, ci fa immergere nei paesaggi di Marsiglia che fanno da cornice alle squadre di polizia pronte a indagare.

Marsiglia, oltre a essere la più grande città della Francia meridionale, è il primo porto del Paese, quarto del Mediterraneo a livello europeo. Fondata dai Greci durante l’Antichità, è una delle più antiche città francesi. Dopo Parigi è, considerando il numero di abitanti della sola municipalità, la seconda città della Francia.

L’autore Christophe Gavat riesce con la sua penna a far vivere l’intensità dei momenti che si susseguono nel racconto.

Una delle particolarità di “Omicidio a Cap Canaille” è la struttura composta da brevi capitoli. Proprio questa modalità permette di andare avanti con la lettura senza il problema di dover lasciare i capitoli in sospeso per mancanza di tempo. Quindi riprendere il filo risulta estremamente facile. La scrittura risulta semplice, scorrevole e appassionante, quindi si potrebbe definire un libro che si legge tutto d’un fiato.

Gli argomenti trattati sono di spessore e coinvolgono sentimenti quali l’amore, la passione, il dolore e l’amicizia. Il libro risulta realistico e appassionante e sicuramente ciò scaturisce anche dal fatto che l’autore è esso stesso in polizia. Quindi sicuramente sa bene cosa descrive e come funzionano gli animi all’interno delle squadre che agiscono per scoprire chi ha ucciso chi.

“L’orrore è lì, sotto i suoi occhi. Nonostante trentadue anni alla Brigata criminale, non riesce ad abituarsi. Anche se ogni scena del crimine è diversa, la sua reazione resta uguale. Si lascia sempre sorprendere. La ripugnanza, tanto per cominciare. Per quello che immagina prima ancora di vedere il corpo“.

In “Omicidio a Cape Canaille” sono varie le figure protagoniste, e tutte hanno delle particolarità uniche. La sofferenza per qualcosa che si è perso, la tenacia e la caparbietà nel portare a compimento un’operazione, la pazienza e l’ottimismo di chi sa essere calmo anche nelle situazioni più difficili.

“Quando ogni cosa è morta e nera, solo l’immaginazione dà colore alla vita“.

Nascosto tra le righe l’autore lancia un messaggio di rilievo: andare avanti nonostante le difficoltà a cui la vita ti sottopone con tutti i mezzi che si hanno a disposizione. A volte bastano le semplici domande di un collega o di un amico, per far affiorare sentimenti che si pensava fossero sopiti.

Trama

Marsiglia: una città infiammata dal sole del Mediterraneo e dalla violenza delle gang che si contendono il controllo del traffico di droga. A combatterle un pugno di poliziotti: il comandante Henri Saint–Donat che ha lasciato il prestigioso Quai des Orfèvres, sancta sanctorum della polizia parigina, per combattere il male nella metropoli del sud; la capitano Lucie Clert, figlia di sbirro e sbirro tenace a sua volta; il giovane e baldanzoso tenente Basile Urteguy, che sognava il pianoforte e gira con la pistola e il distintivo.

Dal ritrovamento di un “barbecue“, regolamento di conti tipico della città focese, a un carico di droga fino a una serie di audaci rapine a furgoni blindati, si snoda un’indagine complessa e pericolosa in cui crimini in apparenza non collegati, commessi in varie zone della Francia, sembrano ricondurre tutti a Marsiglia. Agli uomini e alle donne, che dai loro uffici nell’antico palazzo episcopale della città si spingono – ciascuno con le proprie debolezze, con le proprie ferite nel cuore – fino ai quartieri più a rischio, spetta innanzitutto il compito di scoprire chi siano i malviventi che comunicano con messaggi in codice tra cellulari intestati a “Maria Callas” e altre stelle dell’opera. Devono agire in fretta, poiché una grossa operazione è in corso, e qualcuno cerca vendetta.

Omicidio a Cap CanailleIn un luogo di selvaggia bellezza, Cap Canaille, scenario perfetto per storie di amore e di morte. Promontorio della Francia meridionale, situato tra La Ciotat e i Calanchi, vicino Cassis è una roccia calcarea rossastra composta da detritici. Con un’altezza di 399 metri sul livello del mare, è la più alta scogliera francese nonché una delle più elevate dell’Europa continentale. Christophe Gavat, nato nel 1966, è entrato in polizia nel 1989. Parigi, Marsiglia, Grenoble, Guyana: nella sua carriera pluritrentennale è stato decorato al valore, messo sotto inchiesta e reintegrato. Ha avuto a che fare sia con i grandi casi che catturano l’attenzione mediatica, sia con i piccoli casi quotidiani che lasciano il segno. Già autore di tre libri sulla sua vita di poliziotto, con questo suo primo romanzo si è aggiudicato il Quai des Orfèvres, premio deciso da 21 giurati tra poliziotti, avvocati, magistrati e giornalisti.

Giorgia Iacuele

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