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Fondazione Einaudi: Convegno a Roma
il 3 Aprile sugli “Accordi di Abramo”

UN SUMMIT A ROMA TRA PAESI ARABI ED ISRAELE

La Fondazione Einaudi è promotrice di un convegno, a Roma, sugli Accordi di Abramo che si terrà lunedì 3 Aprile 2023.
A tre anni di distanza dagli Accordi di Abramo, grazie ai quali abbiamo assistito alla normalizzazione delle relazioni diplomatiche tra Israele e alcuni Paesi Arabi, e all’inizio di una solida cooperazione tra gli stessi, il convegno è volto a discutere sull’importanza di allargare l’orizzonte dell’operatività di tale intesa anche al Continente europeo, per sviluppare nuove relazioni economiche e commerciali tra l’Unione europea e i Paesi degli Accordi.

L’incontro si terrà lunedì 3 aprile p.v. alle ore 17:00 presso la sede della Fondazione Luigi Einaudi, in via della Conciliazione 10 a Roma. Parteciperanno Giulio Terzi di Sant’Agata, Presidente Commissione Affari Europei del Senato / Alon Bar, Ambasciatore di Israele in Italia / Naser M.Y. Al Balooshi, Ambasciatore del Regno del Bahrain in Italia / Youssef Balla, Ambasciatore del Marocco in Italia / Nicola Monti, A.D.  di Edison / Fiamma Nirenstein, Senior Member Jerusalem Center for Public Affairs / Fabrizio William Luciolli, Presidente Comitato Atlantico Italiano. A moderare il dibattito saranno presenti  Gabriele Carrer, giornalista e Simona Benedettini, consulente in politiche e mercati energetici.

Al riguardo, ha sottolineato Giulio Terzi di Sant’Agata:  «La Fondazione Luigi Einaudi, sin dalla nascita degli Accordi di Abramo, ha stimolato una serie di approfondimenti sulle grandi opportunità di tale intesa, non soltanto per i Paesi coinvolti e per l’intera Regione in cui opera, ma anche per l’Unione europea e, più in generale, per il progresso economico e scientifico globale …… Quanto avvenuto negli ultimi due anni rende ancor più diretta l’esigenza per l’Europa e i suoi Stati membri di cogliere tutte le opportunità che derivano dagli Accordi di Abramo, in primis l’enorme contributo che essi danno per la pace e la sicurezza internazionale».

Accordi di Abramo

Israele, Emirati Arabi Uniti e Stati Uniti hanno stipulato i cosiddetti Accordi di Abramo lo scorso 13 agosto 2020. In seguito è stata estesa al Bahrein nell’ambito della normalizzazione delle relazioni tra Bahrein e Israele. Nell’atto della firma erano presenti il ministro degli Esteri degli Emirati Arabi Uniti Abdullah bin Zayed Al Nahyan, il ministro degli Esteri del Bahrein Abdullatif bin Rashid Al Zayani e il primo ministro Israeliano Benjamin Netanyahu.

La dichiarazione ha segnato l’inizio delle relazioni diplomatiche tra Paesi Arabi e Israele da quella dell’Egitto del 1979 e della Giordania nel 1994. L’accordo con gli Emirati Arabi Uniti è stato ufficialmente intitolato “Accordo di pace degli accordi di Abramo: Trattato di pace, relazioni diplomatiche e piena normalizzazione tra gli Emirati Arabi Uniti e lo Stato di Israele”. L’accordo segna un importante passo nella storia dato che gli Emirati Arabi Uniti sono stati il primo Paese arabo del Golfo Persico a riconoscere ufficialmente Israele.

A questo patto, che andava avanti da molto tempo, aveva lavorato anche il Mossad, cioè i servizi segreti di Israele. Un ruolo importante lo ha avuto anche il genero e consigliere di Trump, Jared Kushner. Al centro del dibattito la questione forse più spinosa e irrisolta nella geopolitica del Medio Oriente: l’annessone della Cisgiordania, un obiettivo perseguito in particolare dalla destra israeliana, e più precisamente delle colonie israeliane costruite nella Westbank dopo la Guerra dei Sei Giorni del 1967.

Fondazione Einaudi

La Fondazione Einaudi nasce con l’intento di creare un’istituzione culturale per rendere accessibile il grande patrimonio costituito dai libri e dai documenti di Luigi Einaudi e favorire gli studi economici, storici e politologici. Istituita nel 1964, grazie alla donazione della famiglia Einaudi della biblioteca e per iniziativa di enti pubblici, istituti di credito e società torinesi, viene riconosciuta con Decreto Presidenziale nel 1966.
Dopo alcuni anni di sedi provvisorie, la Fiat rende disponibile Palazzo d’Azeglio, che dal 1970 ospita la Fondazione. La mission della Fondazione è quella di sviluppare gli studi nel campo delle scienze socio-economiche, storiche e politologiche, favorendo la specializzazione di giovani studiosi.

Giorgia Iacuele