Zelensky: “2023 anno della vittoria”
“Il 2023 è l’anno della nostra vittoria” questo il messaggio affidato a Twitter, accompagnato da un video che raccoglie immagini e momenti di questo anno difficile, con cui il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che oggi terrà una conferenza stampa, ricorda l’anniversario dell’invasione russa.
“Il 24 febbraio” dello scorso anno, “milioni di noi hanno fatto una scelta: non una bandiera bianca ma una blu e gialla. Non fuggire, ma affrontare. Resistendo e combattendo. È stato un anno di dolore, di lacrime, di fede e di unità. E durante quest’anno siamo rimasti invincibili. E sappiamo che il 2023 sarà l’anno della nostra vittoria!”.
Da Washington il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca Jake Sullivan, come dichiarato alla Cnn, ha reso noto che gli Usa sono pronti a erogare un’altra tranche di aiuti militari all’Ucraina pari a 2 miliardi di dollari, senza però fornire dettagli precisi. Sullivan ha sottolineato più volte che l’amministrazione Biden valuta costantemente come “Fornire all’Ucraina gli strumenti di cui ha bisogno per vincere“. Il presidente americano per l’anniversario della guerra incontra in forma virtuale tutti i leader del G7 e il presidente Zelensky.
«Un anno di brutale aggressione russa. Un anno di eroica resistenza ucraina. Un anno di solidarietà europea». Questo il commento della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen la quale ribadisce che «davanti a noi c’è un futuro di unità. State combattendo per la libertà, la democrazia e per il vostro posto nella Ue» ribadendo il sostegno europeo «finché necessario».
Anche Josep Borrell, alto rappresentate Ue, ricorda come un anno fa “la storia si è fermata”, che “L’Ucraina è forte e l’Ue sta con voi per vincere e ricostruire”.
Dalla Cina, nonostante i recenti timori di una possibile intenzione del Sol Levante di aiutare la Russia, arriva il piano di pace stilato in 12 punti diffuso dal ministero degli Esteri che prevede fine delle ostilità, la ripresa dei colloqui di pace, la rimozione delle sanzioni e bandisce l’utilizzo di armi nucleari.
Qualche giorno fa anche la Russia ha festeggiato la Giornata del soldato, una ricorrenza molto sentita nel Paese. In quella occasione il leader Vladimir Putin ha detto:«In Ucraina lottiamo per la difesa dei nostri confini storici e per la nostra gente» intervenuto presso lo stadio Luzhniki di Mosca. Al termine dell’intervento ha assistito a un concerto per i soldati.
Putin aveva già tenuto un discorso nella giornata di ieri in occasione dell’Assemblea federale sullo stato della Nazione, la Duma, dove, tra i vari argomenti affrontati, aveva puntato il dito contro l’Occidente colpevole di aver dato inizio al conflitto.
Anche in questo discorso, il terzo presso lo stadio Luzhniki, il più grande di Mosca, dopo aver affermato che «tutto il popolo è difensore della patria», esortando i cittadini a sentirsi parte della difesa della Federazione russa, ha lanciato accuse all’Occidente, rimarcando le motivazioni della guerra contro l’Ucraina e la lotta all’imperialismo occidentale. Ha poi ribadito che «Quando siamo insieme non abbiamo eguali. La forza è nell’unità».
Come anche confermato dalla nota diramata dal Cremlino il presidente russo ha revocato il decreto in merito alle linee di politica estera siglate nel 2012 che prevedevano, tra le altre cose, la collaborazione con l’Ue per la creazione di un unico spazio economico e umano dall’Atlantico all’Oceano Pacifico, promuoveva le relazioni con la Nato e poneva una soluzione al “problema della Transnistria basato sul rispetto della sovranità e dell’integrità territoriale della Moldavia”. Decisione motivata dai cambiamenti nelle relazioni internazionali.
Oggi Vladimir Putin ha avuto un atteso incontro con il capo della diplomazia del Partito Comunista cinese Wang Yi, in visita a Mosca a chiusura del tour europeo per promuovere la propria iniziativa in merito alla pace.
In questa occasione Yi, dopo aver espresso apprezzamenti per la volontà di Mosca nel trovare una via per il negoziato con l’Ucraina, ha ribadito che “Pechino è pronta ad avere un ruolo costruttivo nella crisi e si impegna nel mantenere una posizione equa e obiettiva”.
Gianfranco Cannarozzo