Usa, approvata la legge sul tetto al debito. Evitato il primo default della storia americana
Con 314 voti favorevoli e 117 contrari la Camera dei rappresentanti Usa a maggioranza repubblicana, ha approvato nella giornata di ieri l’accordo sul tetto al debito che consente di sospendere fino al 2025 il limite di 31.400 miliardi di dollari evitando al Paese il primo default nella storia degli Usa.
Il presidente americano Joe Biden ha commentato il risultato come «una buona notizia per il popolo e per l’economia americana». In merito al compromesso trovato con lo speaker della Camera Kevin McCarthy, dopo numerosi tentativi ha affermato: «Abbiamo compiuto un passo avanti per impedire, per la prima volta, il default, e trovato un accordo bipartisan» concludendo con un invito al Senato ad approvare quanto prima il disegno di legge.
Il testo sul tetto al debito consente, grazie al blocco temporaneo del limite di indebitamento del Governo fino al 1º gennaio del 2025 di limitare alcune spese governative, recuperare i fondi Covid-19 inutilizzati, investire in alcuniprogetti energetici ed estendere i requisiti lavorativi richiesti per accedere ai programmi alimentari. Il tutto procrastinato dopo le presidenziali attese per il 2024 che vedono tra i candidati l’ex presidente Donald trump
Nelle scorse giornate il democratico Jim McGovern aveva lanciato delle accuse ai repubblicani i quali «ci costringono a decidere quali americani possono mangiare e quali no. Ci porteranno al default». Questo perché alcuni repubblicani avevano spinto per l’attuazione di riforme più severe e intransigenti, con dei tagli importanti alle spese auspicando un risparmio di circa 4.800 miliardi di dollari in dieci anni con la legge approvata ad Lo scorso aprile, contro i circa 1.500 miliardi che il testo permetterebbe di risparmiare secondo l’Ufficio del bilancio del Congresso. Questione che ha trovato la ferma opposizione democratica specie per quanto riguarda i nuovi programmi federali di contrasto alla povertà.
C’è attesa adesso per la decisione del Senato, dove le perplessità potrebbero costare dei rallentamenti importanti andando oltre il fine settimana come sperato dal presidente Biden e dallo speaker McCarthy. A preoccupare in particolar modo le dichiarazioni di Bernie Sanders progressista indipendente coalizzato con i democratici, il quale ha dichiarato di opporsi alla legge sul tetto al debito.
Lo scorso mese il presidente Usa Joe Biden aveva commentato l’incontro presso la Casa Bianca per evitare il default e trovare un comune accordo che evitasse al Paese il primo default della storia, con lo speaker della Camera Kevin McCarthy, come «Produttivo».
Nonostante l’ottimismo del presidente americano però, i colloqui iniziati il 21 Maggio, al termine del G7 di Hiroshima, Giappone, si sono conclusi senza trovare un accordo.
«Biden e i democratici vogliono un accordo, serve un compromesso» afferma lo speaker sottolineando la linea di condotta dei repubblicani che intendono tagliare le spese.
Una delle maggiori divergenze tra Repubblicani e Democratici infatti è proprio la questione delle spese: i primi puntano a tagli prolungati nel tempo, mentre i democratici ipotizzano delle sforbiciate contenute la cui durata potrebbe essere di un paio di anni, oltre a limitare la spesa della Difesa, questione ritenuta «un grave errore» da McCarthy e dalla destra che anzi intende aumentare il budget del Pentagono in sfavore della spesa sociale.
Si dice particolarmente fiducioso Joe Biden, il quale afferma che «le trattative andranno avanti a oltranza con l’obiettivo di trovare un’intesa che possa superare l’esame del Congresso». Parlando di default il presidente dichiara fermamente che «non è assolutamente una opzione. L’accordo bipartisan è l’unica via perseguibile». D’accordo con lo speaker della Camera sostiene però che questo incontro è stato il più produttivo dall’inizio delle trattative.
Da tempo ormai la segretaria al Tesoro degli Stati Uniti, Janet Yellen preme affinché si trovi quanto prima un accordo anche perché nelle casse sono rimasi solo 57 miliardi di dollari, una somma irrisoria che provocherebbe il default americano già dal 1º Giugno. «Prevediamo di non essere in grado di pagare tutte le nostre bollette a Giugno» ha dichiarato al Meet the Press della Nbc.
Alla fine, nonostante i numerosi timori, anche il Senato, con 63 voti in favore, ha deliberato per sospendere il tetto alla spesa, evitando proprio a ridosso della scadenza, che il Paese andasse in default. Questa decisione consente agli Stati Uniti di prendere prestiti anche oltre la soglia prestabilita, superando la soglia attuale fissata a 31.400 miliardi di dollari.
«Nessuno ha ottenuto tutto quello che voleva» commenta il presidente Biden, sottolineando però che «il Paese ha evitato una crisi economica da collasso. L’unico modo in cui l’America può funzionare è tramite il compromesso e il consenso, perciò aver raggiunto un accordo bipartisan è stato fondamentale». Evidenziando che qualora fosse venuto meno l’accordo , l’economia americana sarebbe sprofondata in recessione sarebbero saltati circa otto milioni di posti di lavoro.
Gianfranco Cannarozzo