La gomma da masticare e la sua storia
Tanta gente adora masticare la gomma e da migliaia di anni…Già i Maya nel 200 d.C. la producevano scalando gli alberi di Sapodilla: ne tagliavano i tronchi e trasformavano la resina (chicle nella lingua Nahuati) in un dolcetto gommoso, chiamato appunto chicle. Utilizzata essenzialmente come colla, poteva essere anche masticata; e poiché era ricca di composti antisettici, aveva un effetto disinfettante per il cavo orale.
Maya e Aztechi facevano bollire la resina che veniva poi fatta raffreddare in strati sottili, tagliati in piccoli pezzi; li portavano sempre nelle bisacce e masticandoli di tanto in tanto. Anche gli antichi greci masticavano la resina degli alberi: utilizzavano la resina essiccata della pianta di lentisco. Lo scopo era quello di rinfrescare l’alito; veniva utilizzata altresì per curare dolori di stomaco e problemi alle gengive.
La produzione e commercializzazione della gomma si deve dapprima ad una famiglia di pionieri del Maine, i Curtis, poi a un dentista e infine ad un generale messicano e ad un venditore ambulante. Procediamo con ordine: la famiglia Curtis iniziò a produrre gomma ricavandola dalla resina degli abeti rossi, vendendo due chaws per un penny. I Curtis non brevettarono mai la ricetta nonostante la gomma si fosse dimostrata un successo.
Fu invece un dentista, William Semple, che brevettò la prima ricetta il 28 dicembre 1869. Le sue palline di gomma da masticare all’inizio erano molli e senza sapore e non erano certamente resina di abete rosso ma una miscela di gomma. In quel periodo ne fu promosso anche l’uso come rimedio per l’indigestione e il mal di mare.
Il fondatore dell’industria della gomma da masticare è considerato lo scienziato e inventore Thomas Adams che concepì l’idea mentre lavorava come segretario dell’ex leader messicano Antonio López de Santa Anna che era solito masticare proprio la gomma naturale, il chicle. Dopo un anno di sperimentazioni, Adams aromatizzò il chicle con la liquirizia e nel 1870 la mise sul mercato con il nome di Black Jack. Nel 1888 la sua gomma fu la prima ad essere venduta dai distributori.
Ma chi veramente affermò la gomma da masticare nel mondo fu William Wrigley Jr., considerato il “padre del chewing-gum”, che trasformò un discreto business di vendita di sapone, nell’industria produttrice di gomma americana a livello mondiale. Cominciò dando due pacchetti di chewing-gum con ogni confezione di bicarbonato di sodio fino a che il premio non divenne più popolare del prodotto; a quel punto lasciò il sapone e si concentrò sulla gomma americana. Produceva gomme deliziose, ai gusti fruttati e menta ma era soprattutto un genio del marketing: realizzò un famoso cartello di 1,5 km sulla ferrovia del New Jersey e installò cartelloni pubblicitari lampeggianti a Time Square.
Le prime pubblicità televisive del XX secolo hanno poi segnato le decadi successive e Wrigley continuò a migliorare la sua gomma finché il 3 dicembre del 1996 ottenne un brevetto per una gomma da masticare biodegradabile.
Al giorno d’oggi non è solo l’azienda Wrigley che sta apportando miglioramenti alle gomme da masticare ma c’è una grande varietà di produttori, di sapori ed ingredienti che fanno sì che le persone di tutto il mondo continuino a divertirsi masticando.
In Italia il primo distributore di chewing-gum risale al 1958, riporta il marchio Brooklyn e il nome di fondazione dell’azienda che era “Dolcificio lombardo Lainate”: si inserivano nel distributore 10 lire, si girava la manopola e si riceveva un chewing-gum.
La gomma da masticare Brooklyn venne lanciata in Italia nel 1956 grazie ai due fratelli Ambrogio ed Egidio Perfetti. Nel 1946 avevano fondato l’ azienda che produceva caramelle e pasticche; 10 anni dopo, diffusero la gomma da masticare a marchio Brooklyn, chiamata “la gomma del ponte”, rimandando all’immagine della gomma americana. Infatti le prime gomme furono introdotte dai soldati americani durante la liberazione dell’Italia nella Seconda Guerra Mondiale: erano presenti nelle Razioni di cui disponevano.
Due erano le ragioni per cui si decise di inserirle all’interno della Razione: la prima è che masticare la gomma produceva saliva ed aiutava i soldati a tenere pulito l’apparato orale; la seconda ragione era che la masticazione aiutava a smorzare la tensione.
Perfetti realizzò nel 1978 la Big Babol, storpiatura della parola inglese “bubble” ossia bolla. Questa ricetta di gomma consentiva ai giovani di fare palloni più grandi, collegando la masticazione ad un elemento ludico. Gli anni 70 furono difficili; i più giovani avevano voglia di divertimento e di libertà e il consumo di chewing-gum veniva visto come elemento di emancipazione e trasgressione.
Oggi non si utilizza più la resina degli alberi ma una base sintetica fatta di plastica e gomma. Produrre chicle è un processo laborioso poiché l’operaio addetto alla raccolta della resina deve salire fino alla sommità dell’albero, effettuare tagli a zig-zag lungo il tronco e raccogliere la linfa a mano ponendo i contenitori sotto i tagli da cui fuoriesce. La linfa viene poi filtrata e lavorata.
Invece la base di plastica e gomma viene versata in un miscelatore dove vengono poi aggiunti coloranti e aromi e lentamente lo sciroppo di glucosio. Essendo lo sciroppo liquido, aiuta la gomma base a rimanere morbida. Il calore prodotto dalla miscelazione scioglie e amalgama gli ingredienti fino ad ottenere la consistenza dell’impasto del pane.
La miscela viene inserita in un macchinario che la spreme per farla uscire poi da un’apertura stretta che trasforma l’ammasso voluminoso in strisce sottili e maneggevoli: queste vengono fatte raffreddare; poi vengono tagliate e confezionate.
Un ultimo cenno riguarda i pro e i contro dell’uso delle gomme da masticare. Uno studio condotto nei Paesi Bassi dalla University Medical Center Groningen, ha rilevato che masticare una gomma senza zucchero alcuni minuti dopo i pasti aiuta a catturare batteri nascosti nella bocca poiché le proprietà elastiche e adesive della gomma intrappolano batteri e residui di cibo tra i denti. È ovviamente un supporto per migliorare l’igiene orale e deve essere utilizzata esclusivamente una gomma da masticare senza zucchero. Un altro vantaggio è che masticare la gomma abbassa il pH della saliva, riducendo il rischio di carie.
Di contro bisogna sottolineare che se le gomme contengono zucchero, il rischio di carie aumenta. Inoltre la masticazione a stomaco vuoto stimola la produzione di acidi gastrici quindi aumentando il rischio di gastriti, infiammazioni, ulcere e problemi intestinali. Infine la masticazione può provocare problemi anche alla mandibola e dolori articolari: se si decide di utilizzarle dopo i pasti è bene non masticare per più di 10 minuti e solo due volte al giorno.
Veronica Tulli
Foto © Dagospia