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A 80 Anni dall’ Acquedotto del Peschiera e dall’ Acea

 Un’ Opera fatta per Durare

Come l’Acqua, Come Roma

Una mostra per ricordare gli 80 anni dell’inizio della costruzione dell’Acquedotto del Peschiera, dal titolo “1938-2018. Acquedotto del Peschiera”, promossa da ACEA, che festeggia anche i suoi 80 anni di attività nel campo idrico, è in corso a Palazzo delle Esposizioni, a Roma, fino al 4 Novembre.

Tra le definizioni di Roma si ricorda quella di Regina Aquarum. La potenza di Roma si lega anche a questo bene prezioso, base indispensabile alla vita e fonte di civiltà. Già i Romani ne riconoscevano tutto il valore, basti pensare alle Terme aperte a tutti, alla costruzione degli acquedotti fino alla divinizzazione del fiume Tevere. Ovunque c’erano i Romani, c’era l’acqua. Questa tradizione continua, Roma si distingue per le sue fontane, fontanelle e ancora oggi gode di questo grande privilegio.

Con questa mostra si documenta attraverso fotografie, volumi provenienti dall’Archivio Storico Acea e dall’Archivio Storico Capitolino, filmati dell’Istituto Luce Cinecittà e di Raiteche, l’importante costruzione dell’Acquedotto del Peschiera, dalla posa della Prima Pietra nel Gennaio del 1938 alla sua ultimazione nel 1980.

Questo acquedotto è uno dei più importanti al mondo, copre circa l’80° % del fabbisogno degli oltre 3 milioni di abitanti di Roma e dintorni, convogliando 13.700 litri d’acqua al secondo, lungo un percorso di 123 Km. Convoglia le acque del Peschiera, fiume affluente del Velino nel Rietino, ai piedi del Monte Nuria e la sorgente Le Capore che si trova nel fondovalle del torrente Farfa. E’ uno dei più grandi acquedotti al mondo a convogliare solo acqua di sorgente e non necessita di alcun trattamento di potabilizzazione. L’acqua è batteriologicamente pura alla sorgente, grazie al fatto straordinario che rimane mediamente nel sottosuolo 15-20 anni; inoltre l’Alta e Media Sabina in provincia di Rieti è definita il “Cuore Blu” dell’Italia, con aree di montagna incontaminate e protette da Parchi Naturali.

L’idea del Progetto nasce nel 1908 da un attento studio compiuto dall’ingegnere Gaetano Roselli Lorenzini, questo viene approvato con Regio Decreto del 27 Ottobre 1926, firmato dal Re Vittorio Emanuele III. Nel 1937 nella relazione sul Progetto del Peschiera si legge “Trasformare l’Azienda Elettrica del Governatorato in Azienda Governatoriale Elettricità ed Acque … Futuro compito di realizzazione dell’Acquedotto del Peschiera”. Da questo si comprende la ragione della mostra: con la costruzione dell’Acquedotto del Peschiera nasce l’AGEA, poi trasformata in ACEA (Governatorato / Comune). Quest’anno ricorrono gli 80 anni di attività dell’ACEA nel servizio idrico.

Il percorso espositivo racconta le diverse fasi di costruzione dell’acquedotto.

I Fase dal 1938 all’inizio della II Guerra Mondiale. In questo periodo si dà l’avvio ai lavori, dopo una lunga gestazione durata 30 anni, con la captazione delle Sorgenti del Peschiera e la realizzazione  del tronco superiore di 26 Km. che va dalle sorgenti alla Centrale Idroelettrica di Salisano, inaugurata alla presenza del Duce del Fascismo Benito Mussolini l’8 Maggio del 1940.

Queste opere dell’Acquedotto Imperiale IX Maggio furono inaugurate dal DUCE

Tecnici ed operai dell’Azienda Gov. Elettricità Acque vollero inciso il ricordo dell’evento

Che fu premio al lavoro, all’ansia di compiere cosa degna della Tradizione di Roma

In quella occasione viene inaugurato anche il Monumento ai caduti, che rappresenta 4 minatori in una grotta, che lavorano. Tra il 1938 e il 1949 morirono 40 lavoratori, i loro nomi furono posti su una lapide alla base del Monumento. Suggestivo il filmato del Giornale Luce, che mostra un “rancio” offerto dall’Agea agli operai in una galleria per la festa di Santa Barbara, il 13 Dicembre del 1939 “protettrice di coloro che vivono in pericolo di morte improvvisa”, come i minatori.

II Fase dal 1945 al 1957.  Dopo la guerra riprendono i lavori, con la trasformazione dell’Agea in Acea. Viene realizzato il tronco inferiore in destra del Tevere di 57 Km. , dalla Centrale Idroelettrica di Salisano a Roma. Il 27 Ottobre del 1949 viene inaugurata la Fontana di mostra dell’Acquedotto a Piazzale degli Eroi, momento simbolico dell’arrivo dell’acqua del Peschiera a Roma. Significativo il filmato, visibile in mostra, della Cerimonia, alla presenza del Presidente della Repubblica Luigi Einaudi, nell’atto di bere il primo bicchiere d’acqua, offertogli dall’ingegnere Giuseppe Ferrari, presidente dell’Acea.

Questo bicchiere è lo stesso che utilizzò il papa Pio IX a Settembre del 1870 per l’inaugurazione della Fontana dell’Acqua Pia Marcia. Dall’acqua Marcia all’acqua del Peschiera.

III Fase dal 1966 al 1971. Viene realizzato il tronco inferiore in sinistra del Tevere di 33 Km. , dalla Centrale Idroelettrica di Salisano a Roma.

Fase Conclusiva dal 1975 al 1980.  Nell’Aprile del 1975 iniziano i lavori per la captazione delle Sorgenti Le Capore, lungo il Farfa. Il completamento del Sistema Peschiera-Capore si verifica il 14 Aprile del 1980, con l’inaugurazione del più grande acquedotto romano, opera di ingegneria civile e idraulica ancora oggi funzionante. Nel 1981 cominciano i lavori dell’Acquedotto del Lago di Bracciano, sempre in destra del Tevere, inaugurato il 21 Aprile del 1998, per sopperire al fabbisogno della Città, soprattutto nei periodi estivi.

In mostra visibile un filmato di Raiteche, che evidenzia l’importanza ancora oggi di questo acquedotto  e della fondamentale attività dell’Acea, azienda che assicura con sistemi altamente innovativi e personale qualificato e specializzato il giusto funzionamento del sistema e garantisce la sicurezza di questo BENE COMUNE: l’ACQUA.

                   ROMA conferma il suo titolo di REGINA AQUORUM.

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