Skip to main content

A Roma, con “I Figli d’Italia” in ricordo della “Terra dei Padri”

Scritto da Cristian Arni il . Pubblicato in .

DOMENICA XII GENNAIO:  “UNA LUNGA PASSEGGIATA NELLA STORIA” CON I FRATELLI d’ITALIA, AL VERANO IN ROMA

Da un decennio a questa parte, ogni prima domenica di gennaio, si commemorano tutti i caduti italiani: vittime di guerra, magistrati bersaglio della criminalità organizzata, militari impegnati nelle cosiddette missioni di pace, fino a ricordare chi ha combattuto per l’Unità del Paese, gli eroi del nostro Risorgimento, come Gustavo Mameli, poeta e patriota morto a soli 21 anni.

Già, patriota! Questo termine che fa rabbrividire molti mentre inorgoglisce altri, e tra queste folte schiere ci si “ricorda” di essere sovente italiani, solo innanzi ad eventi di portata planetaria (*1): un Mondiale, il Made in Italy, od un successo od una premiazione, cioè un motivo per cui riconoscersi italiani, mentre per molti invece evoca quasi fastidio se non addirittura vergogna.

“Italiani” non è una vergogna definirsi come tali …e “Patrioti” non necessariamente significa aderire o condividere determinati valori o punti di vista politici, quando non ideali e tra le vittime che si ricordano nel giorno dedicato a I Figli d’Italia, ci sono anche quelle degli anni di piombo, bagnando col proprio sangue un paese già sfilacciato di suo, sia sul piano politico che su quello ideologico.

La commemorazione, voluta da un’iniziativa di FDI, nel tempo è cresciuta d’interesse e partecipazione, e come ogni anno l’appuntamento è fissato a Piazzale del Verano, davanti al cimitero monumentale, dove riposano le spoglie di personalità di spicco del nostro bistrattato Paese.

Una lunga “Passeggiata nella Storia”, nel percorso all’interno dello storico luogo di culto, raccolta in un silenzio commemorativo, in segno di rispetto per Coloro che hanno perso la propria vita in nome di valori, che non tutti condividono, quali: libertà, giustizia, unità, rispetto, pace.

Il corteo commemorativo è segnato da tre momenti, tre tappe: la prima tappa, rigorosamente dinnanzi al sepolcro di Goffredo Mameli, che riporta una significativa epigrafe, “Con solenni onoranze/ I resti mortali/di Goffredo Mameli”; la seconda tappa, per ricordare Acca Larentia, infine la terza tappa, è quella al sacrario dei caduti della Grande Guerra.

Come sempre, nel corso del tragitto, si susseguono performance ed interventi, preceduti da alcuni momenti di raccoglimento, come quando si ricordano gli esuli giuliani e le vittime delle foibe, caduti per mano dell’esercito popolare di liberazione della Jugoslavia, con a capo il maresciallo Josip Broz Tito (*2) , e quando si ricordano gli ebrei, vittime del nazismo, come quelli deportati dal ghetto della Capitale.

La partecipazione è stata numerosa e composta, rispettosa del luogo e dei caduti ai quali si è fatto omaggio, rendendo loro i giusti tributi, come quando è stata deposta una corona sul sepolcro dello stesso Goffredo Mameli; presenti alla commemorazione le autorità istituzionali, primo tra tutti il Vice Presidente della Camera dei Deputati, Fabio Rampelli che ha dichiarato: “I nomi non sono pietre, ne’ quelli dei deportati ebrei, ne’ i dissidenti internati sovietici e cinesi. Inchiniamo le bandiere e portiamoli con noi“.
Presente anche il Senatore Andrea De Priamo, il quale ha definito questo incontro: “Una passeggiata nella storia d’Italia, fra drammi e tragedie, compresi i ragazzi degli anni ’70 messi l’uno contro l’altro e uccisi senza giustizia e verità. Andrebbe fatto uno sforzo per capire chi li ha armati e non si è impedito che si scontrassero. Diamo una giustizia storica, non avendo quella dei tribunali”.

Libertà, unità, giustizia, fratellanza”, ha esordito l’On. Federico Mollicone, componente della Camera dei Deputati della Repubblica Italiana, per proseguire con: “L’Italia unita, libera, il tricolore sventola su ogni fronte, simbolo di un popolo che non vuol più soccombere, l’Italia risorge”.

E così, nel corso di domenica12 gennaio, sotto un cielo plumbeo, che minacciava pioggia, ma non ha ostacolato la partecipazione di moltissime persone, si è proceduti ricordando quanto un Popolo abbia bisogno di; identità, radici, memoria, per non soccombere in balia del “Nulla” endechiano: “ Perché una persona senza radici pesa meno dell’aria, e un popolo senza memoria, fluttua disordinatamente nel vento”.

Nel giorno della riconoscenza, il senso di gratitudine verso chi ha sacrificato la propria per un ideale chiamato Italia, non può venir meno.

                                                         ___________________Cris Ars

NOTE A MARGINE 
(*1)
più che “eventi di portata planetaria” sarebbe doveroso precisare “eventi da collettività globalizzata”, vivendo in una società purtroppo retta prevalentemente dalle “Leggi di Mercato”. 
– (*2) il “maresciallo Tito” – ben noto massacratore degli Italiani d’Istria e Dalmazia ed ossequiato da tutto l’ex PCI, nonché dal “partigiano” Sandro Pertini ( …considerato “il presidente più amato da tutti gli Italiani”) –  se non erro gode ancora, pur se morto e sepolto, immeritatamente di una alta onorificenza a suo conferitagli della Repubblica Italiana e stranamente non revocata, nonostante una petizione sollevata in merito _______________ G.M.     

 

 

Condividi su: