A Roma il 18.6 presentato alla Fondazione Lepanto il Libro di Alexandre Del Valle.
Il “Complesso Occidentale”, nuova opera di Alexandre Del Valle,
presentato alla Fondazione Lepanto mercoledì 18 giugno
La Fondazione Lepanto, creata per difendere i principi e le istituzioni della Civiltà Cristiana, ha presentato presso la Sede di Roma il volume recentissimodel Prof. Alexandre Del Valle, esperto in Geopolitica e Storia Contemporanea,docente presso l’Università di Montpellier e Aix-en-Provence, specializzato per le Dottrine Politiche e Storia Militare, che ha esposto il suo ultimo lavoro“Complesso Occidentale, Piccolo trattato di decolpevolizzazione” intorno alla penetrazione islamica dell’Europa.
Questo volume è una polarizzazione sulle strategie usate dal mondo islamico, sorretto dalle grandi istituzioni internazionali monetarie e di potere, al fine di scardinare lentamente ed inesorabilmente gli animi europei togliendo loro l’identità e dunque quella forza morale indispensabile per non perdersi nel caos di uomini, ridotti ad essere servi ed annullati dalla tecnica su di loro sperimentata, e condotti solo al bruto e ripetitivo lavoro come ragione di mantenimento, ed a vantaggio delle potenze internazionali in coalizione che ne godono la ricchezza spirituale e no. L’Europa, se non si ritorna all’anima greco-romana, rischia di essere estinta o asservita da queste bieche multinazionali.
Il libro, prefato da Marcello Veneziani e talvolta in relazione con le opinioni di Oriana Fallaci, esprime la lubrica tecnica dell’induzione alla colpevolizzazione per rendere inermi le Nazioni, soprattutto le migliori, e sclerotizzare fino alla scomparsa le individualità di esse. Ma offre anche molte vie di uscita basate su cinque indispensabili armi: la fede in se’ come cittadino di una terra, e nei suoi confini, l’attenzione a pubblicità formate come i romanzi rosa sulle Nazioni cosiddette vittime, l’abbattimento delle idee di Mondialismo, dei Capitalismi, la riduzione di ascolto ad Enti economici, Industrie, Banche, la messa in guardia costante sulle idee espresse dalla Chiesa, dall’Islam, dagli intellettuali convertiti, come Pietrangelo Buttafuoco.
L’illustre cattedratico italo-francese fa presente che con grossa percentuale i “perseguitati” i “ disagiati” i “migranti” non sono che vere e proprie armi per lavorare al detrimento delle personalità più sentimentali o più corrotte da regimi affamati di potere, dai quali commoventi lagni perpetrati dalle televisioni o da un Papa definito come ” seguace di globalisti” bisogna accuratamente guardarsi senza acribia nè reazione violenta, per non rendersi complici innocenti dei loro giochi. Sembra detto, fra l’altro, che si sia compreso che questa volontà sadomaso come vittima-carnefice sia iniziata in una nazione complice per cancellare la colpa iniziale dell’odio antisemita, o addirittura si sarebbe usata la Shoah martellando in continuazione il mondo intero con il ripetitivo racconto di essa, per“non dimenticare”, e questo sarebbe comprensibile, ma con l’intento, si dice, di battere come magli per indurre chiunque a sentirsi aguzzino quando non ve n’è più ragione, o non lo è che come chi accusa, per lo scopo aggressivo che lascerebbe vincere la multipotenza straniera.
La scrittura del testo è scorrevole e ricchissima di esempi ed opinioni di pensatori e storici: un libro terribile e godibile, acuto e lucente come la Verità che vuole, (e tutti si vuole), cercare di raggiungere.
Marilù Giannone