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A Roma, un convegno su Giuseppe Mazzini ….e non solo

 GIUSEPPE MAZZINI   in  ITALIA ed EUROPA

I valori, l’attivismo, le intuizioni

A ROMA, sabato 22 settembre presso il Teatro Brancaccino (in Via Mecenate 2, presso Largo Brancaccio) – h.17.00 – avrà luogo un evento incentrato sulla figura e l’attività di un “apostolo” e combattente politico di un’ ITALIA all’inizio della sua edificazione.  Si parlerà di Giuseppe Mazzini e non solo.  Aprirà la riunione il Viceprefetto Mauro Passerotti, Presidente dell’Associazione Pro Gente, il quale ne illustrerà i fini  e porgerà un saluto agli esimi partecipanti. Il dr. Terenzio d’Alena, Presidente della  “Accademia Terenzio Tocci” e V. Segretario Nazionale dell’ Associazione “ARGOS-Forze di Polizia”, introdurrà il dibattito storico sulla eredità ideale pervenutaci da Mazzini, la cui attualità è ancora presente e valida, per tutti coloro che  lo hanno seguito ideologicamente, fino ai giorni nostri. Tra costoro un particolare ricordo verrà dedicato all’ avvocato italo-albanese Terenzio Tocci, che rimarcò fedelmente quelle gesta e quelle scelte di vita, agendo con il moschetto e con la penna fino ai tragici eventi dell’immediato dopoguerra.

Seguirà la proiezione di uno splendido docufilm su Terenzio Tocci, eroe e martire arberesh, realizzato in maniera assolutamente artistica dal regista Gilberto Martinelli, capace di inquadrare attraverso interviste ed immagini tale nobile figura ed empatizzare sensibilmente con gli spettatori nell’interpretazione solida ed imparziale, ma suggestiva, dei fatti.

Il successivo dibattito, che vedrà protagonisti noti giornalisti e storici (i cui nomi saranno confermati nei prossimi giorni, così come il nominativo del  moderatore e coordinatore dei lavori), verterà sui temi proposti dall’intitolazione (modernità del pensiero mazziniano), fermo restando che la seguente traccia potrà essere modificata o concordata diversamente in corso d’opera.

VALORI:   # Autodeterminazione dei popoli, attualità e limiti (ad es. la lingua come elemento-cardine di unità della Nazione, oltre a tradizioni ed aspirazioni); # Diritti e doveri dell’uomo sociale (ruolo dello Stato come educatore);  # Patriottismo e non Nazionalismo (anche in una visione europea, mentre la Rivoluzione Francese fu vista dal Mazzini in chiave negativa);  #  Politica del comp

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romesso (Mazzini, infatti, accettò come male minore e temporaneo la monarchia, un eventuale federalismo, i moti violenti del ’48; perfino la Repubblica era mezzo e non fine per democrazia-libertà-indipendenza); # Eredità ideale acquisita dall’etica fascista (AZIONISMO, no all’ateismo ed al comunismo ed alla massoneria, co-gestione sul lavoro di operai e di contadini, Europa unita sotto la bandiera sociale)

ATTIVISMO: Giuseppe Mazzini era infaticabile, incisivo, dialetticamente invincibile e convincente, incapace di compromessi individuali, mite ma irremovibile; si lamentava dei lati peggiori degli Italiani, il cesarismo e l’individualismo eccessivo (in effetti i molteplici moti insurrezionali per lo più fallirono per la scarsa adesione del popolo, poco consapevole e spesso affamato)

PROSPETTIVE: Creare la Lega selle Nazioni ed una Unione degli Stati Europei sul modello Nordamericano, favorire l’associazione di lavoro-intelligenza-capitale per alimentare il benessere e sconfiggere il socialismo, intervenire in campo sociale (assicurazione obbligatoria dei lavoratori, riforma fiscale per i proprietari terrieri, no-tax per i generi di 1° necessità, voto universale)

In seguito interverrà uno storico approfondito conoscitore della figura di Terenzio Tocci e dei suoi sogni giovanili (ad es., l’idea di Italia ed Albania sorelle, affiancate e prioritarie in un concerto di Nazioni Mediterranee), l’adesione al Partito Mazziniano Repubblicano, la persecuzione come reazionario alla Monarchia, l’attività molteplice in Italia ed all’estero per la “causa albanese” ai primi del ‘900, l’esilio calabrese, l’esperienza con Zog in Albania e i molteplici incarichi istituzionali, la creazione del Diritto nel Paese delle Aquile, l’adesione al Fascismo e le critiche dirette al Duce da Presidente della Camera, l’ingenua scelta di rimanere nella sua atavica Patria dopo l’avvento dei partigiani, il processo-farsa promosso da Enver Hoxja e l’autodifesa, la fine e la sua eredità morale.

Seguirà la premiazione  degli intervenuti (con una targa accademica) e di altre figure distintesi in campo sociale. Al termine dell’incontro, allietato forse da una cantante albanese capace di proporre un pot-pourri di musica popolare albanese, vi sarà un rinfresco.

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Si desidera citare il libro “Terenzio Tocci, mio padre” – un volumetto di ricordi e pensieri a firma di Rita Tocci, con prefazione di Terenzio D’Alena, pubblicato nel gennaio 2012 e che nei prossimi giorni sarà rcensito su questa “Testata” nella rubrica deidicata a “Media ed Editoria”; il libro sarà presentato prossimamente anche presso la Libreria HoraFelix, in Roma a via Reggio Emilia 89, adiacente al Macro.

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