A Torino un Convegno sulla ex-Capitale Sabauda
precede il Festival delle Regioni e Province d’Italia
A TORINO NACQUE L’ITALIA
“Torino 1713/2023 — 310 anni di Piemonte Stato Europeo”
con la partecipazione di Aimone Duca di Savoia e dell’U.M.I.
____________a cura di ANTONIO PARISI
Torino, in questi giorni di inizio autunno, con il Festival delle Regioni e delle Province autonome, un po’ come negli anni del Risorgimento, è tornata ad essere la Capitale d’Italia. La tre giorni subalpina ha visto la presenza del Capo dello Stato, Sergio Mattarella, del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, di Ministri della Repubblica e naturalmente dei Presidenti delle Regioni italiane e quelli delle Province autonome.
Il Presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, ha colto l’occasione per ricordare che “a Torino nacque l’Italia”.
E non ha torto il Governatore della Regione Piemonte, anche perché il Ducato di Savoia prima e il Regno di Sardegna poi, piantarono il seme non solo dell’unità d’Italia ma diedero a Torino già tre secoli fa, una capacità d’azione politica Europea. In altre parole la dimensione europea è insita nello Stato Italiano perché il ducato di Savoia, la cui capitale era Torino, con le guerre di successione dinastiche e quindi con il trattato di Utrecht, seppe inserirsi nella grande politica Europea, guadagnando a Vittorio Amedeo II di Savoia – conosciuto come la Volpe Savoiarda – la corona della Sicilia, poi scambiata con quella della Sardegna. E li cominciò tutto.
A ricordare questo percorso, nelle ore precedenti il Festival delle Regioni, ci ha pensato il Comitato “Torino 1713-2023, 310 anni di Piemonte Stato Europeo” che sul tema ha organizzato un convegno che ha visto tra l’altro la presenza del Duca di Savoia Aimone, attuale Capo della Casa e discendente dei Duchi di Savoia e dei Re di Sardegna, che fecero l’Italia unita.
Proprio la presenza di Aimone di Savoia ha dato un significato particolare al Convegno, tenutosi tra l’altro proprio all’interno della sede della Regione Piemonte che ha patrocinato l’iniziativa insieme con il Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, con la partecipazione del Centro Studi Vittorio Emanuele Orlando e dell’UMI – Unione Monarchica Italiana.
Il Principe Sabaudo, accompagnato da alcuni soci del Comitato organizzatore del Convegno, tra cui l’Avv. Alberto Villarboito, il Presidente dell’Unione Monarchica, Alessandro Sacchi, nonché il vicepresidente Umi, Edoardo Pezzoni Mauri (nella foto in basso a destra), si è incontrato privatamente con il Governatore Alberto Cirio e poi con l’Assessore alle politiche sociali della Giunta Piemontese, Maurizio Marrone.
Proprio Marrone ha portato i saluti istituzionali della Regione Piemonte, mentre Sacchi ha portato i saluti dei monarchici che sono tra i continuatori di quei valori storici e culturali lasciati all’Italia dalla Dinastia Sabaudia.
Merito del convegno è stato quello di non far perdere nella nebbia del dimenticatoio, se non della rimozione bella e buona di quegli avvenimenti basilari che hanno portato alla nascita del nostro Paese e a delinearne il ruolo già da 310 anni, nel consesso europeo.
E a spiegarlo sono stati gli storici Giancarlo Melano e Gustavo.Mola di Nomaglio. << Bisogna non dimenticare il ruolo che la dinastia sabauda seppe giocare nella guerra di successione spagnola – ci racconta Pezzoni Mauri – . Quei fatti rappresentano tasselli non solo della storia dei Savoia, ma anche del Piemonte, del Regno di Sardegna e quindi dell’Italia di oggi. Già Cicerone volle ricordare che non conoscere cosa è accaduto prima di essere nati significa rimanere per sempre bambini >>
La presenza a Torino di Aimone di Savoia è stata occasione per un incontro con l’Arcivescovo di Torino, Mons. Roberto Respole. Tra gli argomenti di conversazione anche quello sulla sacra Sindone, donata da Umberto II Savoia alla Chiesa Cattolica. Poi la visita alla Reggia di Venaria reale dove si tiene la mostra “Sovrani a Tavola” e a proposito di cibo, la giornata si è conclusa, proprio nella reggia, con una cena di Gala.