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A Venezia la Sacra Famiglia bersaglio di PD e CGIL

IL SINDACALISMO CONTESTA ANCHE LA NATIVITA’

___________________FRANCO D’EMILIO

A Venezia l’ennesima conferma quanto, ormai, la sinistra sia allo sbando, senza una meta definita, insomma alla frutta e, presto, senza neppure più una apprezzabile, seppur minima, dignità politica.
La notizia è sconcertante: il Partito Democratico e la CGIL di Venezia hanno manifestato la loro contrarietà all’attuale esposizione di un’icona della Natività, quindi con Gesù, la Madonna e San Giuseppe, nel reparto di ginecologia ed ostetricia del locale ospedale cittadino, quindi ne chiedono la rimozione. Naturalmente, la sacra rappresentazione è stata collocata col consenso dell’Azienda Sanitaria Locale, accogliendo una proposta del personale sanitario dello stesso reparto.

Motivo di tale contrarietà? I piddini e cigiellini veneziani, ahimè poveri noi, ritengono che l’esposizione, la visione di tale icona possa turbare la coscienza delle donne, delle pazienti, soprattutto, riporto le parole testuali di tante intelligenze, come “suggerimento a soprassedere a qualsiasi intenzione di abortire”.
Ma attenti, il meglio di tanta sciocchezza sta nel seguito dello sproloquio “a bischero sciolto”, per dirla alla toscana, della nota congiunta PD-CGIL a firma di Daniele Giordano, segretario provinciale del sindacato, con Monica Sambo e Jonathan Montanariello, entrambi piddini, rispettivamente capogruppo consiliare veneziano e consigliere regionale.
Ecco la perla, fra l’altro in italiano molto traballante: “il conforto che le donne devono trovare in un momento così particolare e delicato come quello del parto o di una scelta complessa e spesso dolorosa come quelle dell’interruzione di gravidanza non devono in alcun modo essere accostati a un credo religioso che potrebbero mascherare comportamenti da stato etico, che non possono trovare in alcun modo cittadinanza.”

 Solo tre considerazioni, cerco di contenere la mia reazione, su questi poco sagaci “compagni”, nemmeno all’altezza dei “compagnucci della parrocchietta” di Alberto Sordi.
La prima, cari compagni, sul fatto che offendete l’intelligenza, il senso di responsabilità delle donne dinanzi a loro scelte importanti e gravi, al punto tale da ritenerle solo soggetti psicologicamente labili, dunque facilmente suggestionabili da una raffigurazione religiosa.
La seconda, incerti cari compagni, sul fatto che nel vostro comunicato-sproloquio stigmatizzate i “comportamenti da stato etico”, dimenticandovi di botto, davvero con tanta faccia tosta, che tanto a lungo ci avete rotto gli zebedei con restrizioni dello stato etico, quali, ad esempio, il green pass o la proibizione del danaro contante. Incredibile, adesso cercate il male nell’icona della Sacra Famiglia, celebrazione del bene e degli affetti familiari!
La terza ed ultima, inquietanti cari compagni, sul fatto, anzi il sospetto che siate ostili alla Sacra Famiglia con il suo intreccio di paternità, maternità ed amor filiale, tenera la carezza del Bambinello alla Madonna, perché impegnati con l’inutile, incivile battaglia sul genere e, quindi, sulla composizione della famiglia. L’icona, che voi, cari compagni, ormai persi, osteggiate con tanta animosità, inquieta soprattutto la vostra coscienza sul progetto di surrogato della famiglia, da voi auspicato, con un genitore 1 ed uno 2.

Bugiardi cari compagni, ammettetelo: la Sacra Famiglia nel reparto di ginecologia ed ostetricia dell’ospedale di Venezia scuote terribilmente soltanto la vostra viltà!

Nella foto: l’Ospedale di San Giovanni e San Paolo in Venezia

 

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Franco D'Emilio

Storico, narratore, una lunga carriera da funzionario tecnico scientifico nell'Amministrazione del Ministero per i beni e le atiività culturali