Skip to main content

A Villa Torlonia, riaperto al pubblico
il rifugio antiaereo ed il bunker di Mussolini  

Dopo importanti lavori di restauro e sistemazione, sono nuovamente visitabili dal pubblico da venerdì 5 aprile,,  con un nuovo allestimento multimediale il Rifugio antiaereo e il Bunker di Mussolini a Villa Torlonia, le due strutture sotterranee realizzate nei primi anni della Seconda guerra mondiale al di sotto del Casino Nobile. Con l’impegno di Roma Capitale (Assess.to Cultura e Sovrintendenza Capitolina /Beni Culturali), è tornato così fruibile  un pezzo importante di storia di Roma, che rievoca, oltre 80 anni dopo, una delle pagine più buie e drammatiche della città. Infatti Roma – e non molte persone sanno – tra luglio ’43 e maggio ’44, fu colpita da ben 51 bombardamenti aerei: dei quali, almeno 5-6 di poco inferiori, per intensità e gravità di danni, a quelli, ben più noti, del 19 luglio 1943 – che colpì soprattutto la zona di San Lorenzo – e del 13 agosto successivo.

Il progetto è curato da Federica Pirani e Annapaola Agati: organizzazione e servizi museali a cura di Zètema Progetto Cultura. 

La memoria storica del Bunker è stata ricostruita attraverso un allestimento fotografico e audio-visivo, con suoni e immagini. Il nuovo allestimento multimediale, basato su uno studio accurato della documentazione storica e fotografica disponibile, è stato concepito per rispondere a una doppia esigenza: da un lato dare informazioni storico-documentaristiche su Roma durante la Seconda guerra mondiale, dall’altro offrire ai visitatori un percorso immersivo per percepire l’esperienza di un attacco aereo. All’interno del Bunker, infatti, è simulata un’ incursione aerea, attraverso la riproduzione dei suoni (sirene, aerei in avvicinamento, detonazioni) e le vibrazioni del terreno.

Scendendo le scale dalle sale del Casino Nobile, il percorso, diviso concettualmente in tre parti, si snoda nel piano seminterrato sino al Bunker, da cui poi, attraverso un lungo corridoio, si esce nel parco della Villa. La visita inizia con un video che racconta, attraverso foto storiche, la vita di Mussolini e della sua famiglia a Villa Torlonia: feste, cerimonie ufficiali, partite a tennis, esercizi di equitazione. Nei primissimi anni di potere, Mussolini, in attesa di far venire definitivamente a Roma la famiglia da Milano, si era arrangiato con varie soluzioni: tra cui, anche abitare in una pensione in Via Rasella (quando si dice la storia…!).
Dal luglio del ’25, accettando l’offerta del principe Giovanni Torlonia Jr,, che gliela affittò al canone “simbolico-politico” di 1 lira all’anno, il neoDuce si trasferì, con i suoi, a  Villa Torlonia, insediandosi al Casino Nobile (mentre il principe si trasferì nell’ottocentesca struttura divenuta poi nota come Casina delle Civette, capolavoro – anche per le straordinarie pitture di Duilio Cambellotti di arte liberty del Novecento).

Con l’entrata dell’Italia in guerra nasce l’esigenza di proteggere il Duce da eventuali attacchi aerei, e comincia – come, del resto, anche a Palazzo Venezia, sede del Governo: dove il bunker è stato portato ala luce e restaurato, negli ultimi anni, dalla Sovrintendenza al Polo museale del MIC Vittoriano-Palazzo Venezia, che l’ha però adibito a locale di lavoro – la realizzazione dei rifugi e del Bunker. Nelle successive sale sotterranee, attraverso i cinegiornali dell’epoca, è rievocato il periodo storico dei bombardamenti su Roma, in particolare quelli sul quartiere di San Lorenzo.

Attraverso una ripida scala, si accede infine all’ultima tappa del percorso: il bunker vero e proprio, posto a 6 metri di profondità. Chiaramente, nulla di paragonabile all’hitleriano Bunker berlinese della Cancelleria: la superficie era molto piu’ limitata. Si trattava, comunque, di una realizzazione di tutto rispetto. La sua grande struttura cilindrica, nel riallestimento odierno, è stata lasciata volutamente libera da oggetti o proiezioni, per valorizzarne la qualità strutturale. I lavori di costruzione iniziarono a dicembre 1942, restando incompiuti dopo la destituzione e l’arresto di Mussolini del 25 luglio 1943.

 Il Rifugio antiaereo, invece,fu realizzato nel 1941 nel piano seminterrato del Casino Nobile, e utilizzato nel 1942 e 1943. I locali, rinforzati con uno spessore di 120 centimetri di cemento armato, erano dotati di porte antigas e di un sistema di depurazione e ricambio dell’aria. “Durante la successiva fase dell’occupazione nazista (settembre 1943- giugno del ’44)”, precisa il Prof. Claudio Parisi Presicce, Sovrintendente ai Beni Culturali di Roma Capitale, “Villa Torlonia fu utilizzata soprattutto dalla popolazione civile, stremata dai bombardamenti e dalle difficoltà alimentari, e dal personale di servizio”.
“Oggi – ha sottolineato Roberto Gualtieri, Sindaco di Roma – questo luogo, di cui era da anni in corso la sistemazione, ha riaperto come patrimonio di tutta la città, ma anche come punto di riflessione sul passato, sule esperienze vissute allora dai romani tra guerre, fame, bombardamenti. Mentre a poca distanza da qui, sorgerà, ih un prossimo futuro, anche il Museo della Shoah”.

Una guida esauriente al monumento, “Il bunker e i rifugi antiaerei di Villa Torlonia”, a cura di Annapaola Agati e Federica Pirani, Direttrice della Direzione Patrimonio artistico delle Ville storiche a Roma Capitale, è stata pubblicata da Gangemi editore S.p-A. (Roma,2024, e. 10,00). “Nell’ambito degli interventi di conservazione, valorizzazione e promozione dei beni storici, artistici e culturali della città di Roma realizzati dalla Sovrintendenza Capitolina, l’apertura del rifugio e del bunker di Benito Mussolini a Villa Torlonia rappresenta un elemento di rilievo per la conoscenza di uno dei luoghi della città, ancora poco conosciuti, ma simbolicamente emblematico di un periodo tra i più complessi e tormentati della vita della Capitale durante la Seconda guerra mondiale”, rileva, in apertura del libro, Federica Pirani.
La Guida si segnala anche per gli esaurienti saggi di Annapaola Agati sugli anni trascorsi da Mussolini a Villa Torlonia e sul bunker (che, come accennavamo, non fu l’unico realizzato, a Roma, tra fine anni ’30 e primi anni della guerra; ne esistevano altri, ad esempio sotto la stazione Termini e sotto l’attuale sede della Provincia in Via IV Novembre (nonchè, ovviamente, per la famiglia reale a Villa Ada-Savoia).
Il capitolo finale “La città bombardata”, è dedicato specificamente al martirio subito da Roma, sotto le bombe, da luglio del ’43 al maggio del ’44, e contiene varie foto inedite, di forte interesse.

_______________Fabrizio Federici 

Inserito nel circuito dei Musei di Villa Torlonia, il Rifugio e il Bunker saranno aperti con visite guidate per singoli e gruppi (fino a un massimo di 20 persone per turno) e scuole (massimo 30 studenti per turno).Info e prenotazioni: 060608 (dalle 9.00 alle 19.00); www.museivillatorlonia.it e www.museiincomuneroma.it, oppure direttamente presso le biglietterie del Casino Nobile, della Serra Moresca e di Technotown. Ingresso ridotto con la MIC card e con Roma Pass. La Mostra ssrà visitabile sino a fine decembre del 2024.

NELLA FOTO, IL LIBRO  GUIDA PUBBLICATO DALLA CASA EDITRICE CANGEMI  

Condividi:

IL BUNKER DEL DUCE, Villa Torlonia