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Africa, una crisi senza precedenti

Mentre il Mondo si trova ad affrontare una crisi globale dovuta alla pandemia da Coronavirus che ha mietuto numerosissime vittime dall’inizio della sia diffusione, oltre 5 milioni di morti, il Africa la situazione è aggravata da un annoso problema: la fame.

Già nel lontano 2018 un report evidenziava la difficilissima situazione del Continente, e che circa 113 milioni di persone in 53 Paesi, avrebbero dovuto lottare con situazioni di scarsità alimentare, con vaste fasce di popolazione colpite dalla vera fame cronica, dove una persona non è più in grado di consumare cibo sufficiente a mantenere una vita sana per lavorare o poter avere una famiglia per un periodo esteso di tempo.

Ora, l’ultimo rapporto di quest’anno, sullo stato della Sicurezza alimentare e della nutrizione della Fao, indica che la malnutrizione colpisce già 821 milioni di persone. Per fare un esempio di chiarezza sulle quantità numeriche, parliamo di una quantità di persone pari alla popolazione del Sud America aggiungendo ancora un terzo di individui.

Cifre immense di donne, uomini e bambini condannati non da un virus, ma da qualcosa che dovrebbe far vergognare ogni uomo sulla Terra. Carestia: una parola che sembrava relegata a tempi bui ormai trascorsi eppure attualissima e con un nome ancora più breve, ma più efficace: fame.

Non parliamo solamente di denutrizione, già grave, ma proprio morire di inedia per la mancanza di cibo, anche un minimo per sopravvivere.

È questo l’allarme lanciato in questi giorni di Covid-19 da David Beasley, direttore esecutivo del Pam (Programma alimentare mondiale, World Food Program) con un accorato appello al Consiglio di sicurezza dell’Onu. «Siamo» – dichiara l’alto esponente – «a un passo da una pandemia di fame e abbiamo pochissimo tempo a disposizione per salvare milioni di persone».

L’intervento è avvenuto all’indomani della presentazione ufficiale di un rapporto scritto, oltre che dall’Onu anche da alte agenzie collegate, nel quale si afferma che prima della pandemia per il Coronavirus si stimavano circa 135 milioni di vittime, ora la previsione è salita in pochissimi mesi a quasi il doppio.

Le cause sono sempre le stesse da ormai troppi anni: arretratezza nell’agricoltura, guerre, terrorismo che distrugge intere comunità, corruzione, instabilità dei Governi e, non ultimo, impatto degli shock climatici.

«Ora» – ha affermato ancora David Beasley – «dallo scorso anno già 30 Paesi sono a rischio con le guerre in Siria e Yemen, le crisi in Sud Sudan, in Burkina Faso e nella regione centrale del Sahel», ai quali vanno aggiunti l’invasione di locuste in vasti territori dell’Africa, insieme i disastri naturali sempre più frequenti.

Un capitolo a parte meriterebbe poi la crisi economica in Libano che colpisce soprattutto milioni di rifugiati siriani e ancora la Repubblica democratica del Congo, e l’Etiopia, purtroppo, 13 Paesi, incluso Corea del Nord e Venezuela, non vengono considerati nello studio a causa della mancanza di dati.

Il problema è ancora più grave perché il Mondo si trova ad affrontare una situazione senza precedenti, tra Coronavirus e crisi economica «Se riceviamo il denaro e teniamo aperte le catene di approvvigionamento, possiamo evitare la carestia» – conclude Beasley – «ma solo se agiamo ora possiamo fermare tutto questo».

 

Gianfranco Cannarozzo