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“Al Tayar. La corrente”, il libro di Mario Vattani analizzato da Pialuisa Bianco e Vittorio Sgarbi

Presentato al Circolo degli Esteri “Al Tayar. La corrente”,
l’ultimo romanzo – ad oggi – di Mario Vattani

Il pomeriggio di mercoledì 29 maggio, un numerosissimo pubblico ha affollato il Circolo degli Esteri per la presentazione di “Al Tayar. La Corrente”, il nuovo libro di Mario Vattani da pochi giorni in tutte le librerie.
Dopo i cordiali saluti di benvenuto agli ospiti, al tavolo centrale hanno preso posto Mario Vattani, quale autore e facente funzione di “Padrone di Casa” con  l’Ambasciatore Raffaele de Lutio, poi Stefania Viti, giornalista con esperienze internazionali specie per il Giappone e coordinatrice degli interventi, quindi Pialuisa Bianco, giornalista, saggista, Direttore del Forum strategico del Ministero degli Esteri e Vittorio Sgarbi – scrittore,  saggista, nonché illustre esperto nel campo dell’arte.

Ha Iniziato la presentazione Pialuisa Bianco, descrivendo il romanzo comeletteratura allo stato puro. L’intreccio è un labirinto dal quale si esce con la consapevolezza perturbante che non si è mai veramente l’autore del proprio io. Quindi da Vittorio Sgarbi la sottolineatura di come:Al Tayar non sia è semplicemente un noir a sfondo egiziano, ma un romanzo di formazione, profondamente sensuale e determinista, dove nessuno si libera dal proprio destino. Invece il Vattani dipomatico diventa Vattani scrittore, sfugge alla forma diplomatica e si riprende la vita“.

Mario Vattani, diplomatico e scrittore, dopo il successo dei suoi due precedenti libri (*1), ambienta il suo nuovo romanzo – il cui titolo si ispira alla corrente del Nilo, una forza irresistibile e onnipresente che guida il nostro destino – nella capitale di un Egitto caotico e affascinante che conosce bene perché vi ha vissuto a lungo da console.
Protagonista del romanzo è Alessandro Merisi, venticinque anni e un lavoro da fotografo ormai abbandonato. È appena atterrato al Cairo, nella sua valigia ha pochi vestiti, quanti bastano per nascondere i farmaci che ha il compito di trafugare in Egitto. Non ha scelta, questo è il tributo che gli è stato imposto per un debito dal quale teme di non liberarsi più.Attraverso l’incantesimo della scrittura sono voluto tornare in Egitto”, spiega l’autore, “è un paese di cui mi sono subito innamorato. I suoi colori e i suoi sapori, gli uomini e le donne egiziani mi hanno trasformato, la loro intensità ha profondamente influenzato il mio modo di vedere e sentire il mondo”.

Il giovane Alex è sedotto dal fascino di una metropoli in preda agli spasmi di un regime morente. Vi intravede l’occasione per conquistarsi una seconda vita, anche se significa lasciarsi trascinare nel mondo terrificante del traffico di organi. Al Tayar è un percorso iniziatico attraverso eros e tanathos, vi traspare sempre la ricerca di una conoscenza, un’ispirazione, di una scelta.
Interviene quindi direttamente l’ Autore per precisare cheIl luogo migliore dove trovare la purezza è la decadenza, il disordine, il caos. La luce è più facilmente individuabile nell’oscurità. In Egitto, dove i contrasti sono così forti, si ottiene un’immagine ancora più nitida di questo paradosso.”
Veloce e ricca di colpi di scena, la trama di Al Tayar si appoggia su uno stile scorrevole e immediato, cinematografico, che porta il lettore a identificarsi col protagonista e lo inchioda alla lettura fin dalle prime pagine. Ma il fascino del romanzo è anche dovuto allo sguardo limpido e coinvolgente di Alex sul Cairo, sulla cultura araba e sul mondo che lo circonda. Con pennellate vivide, emozionanti e mai convenzionali, Mario Vattani dipinge un noir sensuale, scuro e commovente. “Nel mondo di Al Tayar” – racconta Vattani – “il destino degli uomini non viene deciso dalla malvagità delle loro azioni, ma dallo scorrere inesorabile del Nilo. E’ una corrente in cui non si può far altro che lasciarsi andare, anche a costo di perdere l’anima.” 

Nutrito il parterre delle personalità diplomatiche che hanno partecipato all’incontro, tra cui Mammad Ahmadzada Ambasciatore Repubblica dell’Azerbaigian # Umberto Vattani già Segretario Generale della Farnesina, Presidente della Fondazione Italia Giappone e della Venice International University # Francesco Paolo Fulci – Presidente della Ferrero # Alessandro Minuto Rizzo già segretario generale della NATO # Michele Vietti ex vicepresidente del CSM # Mattia Carlin –  vicepresidente Unione dei Consoli Onorari in Italia #  Peppino Borgagià Ambasciatore a Buenos Aires # Luca Sabbatucci – già capo del personale della Farnesina # Carlo Maria Oliva già Ambasciatore italiano all’OCSE # il Prof. Anton Giulio de Robertis – Vicepresidente del Comitato Atlantico # Marisela Federici # Claudio Moreno # Paola Gassman  # Jun Ichikawa # Vincenzo Bocciarelli e il sen. Maurizio Gasparri,

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(*1)  – I precedenti libri di Mario Vattani sono il romanzo noir giapponese “Doromizu. Acqua torbida”, pubblicato con Mondadori nel 2016, poi “La Via del Sol Levante” con le Edizioni Idrovolante nel 2017 ; entrambi già ampiamente recensiti sulla nostra Testata.
Mario Vattani collabora altresì con varie riviste e pubblicazioni, tra cui anche con il periodico mensile “Il Primato Nazionale”,  unitamente ad Alessandro Meluzzi. 

Comunicato condiviso dalla Consul Press con l’ Ufficio Stampa di Donatella Gimigliano > d.gimigliano@bixpromotion.it  

 

 

 

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