Alla Fondazione Craxi un “libro novità”
Il viaggio di Falcone a Mosca
Una contro-commemorazione quella che si è svolta alla Fondazione Craxi nel 25° anniversario della strage di Capaci. Nella ricorrenza dell’assassinio del giudice Falcone, della moglie Francesca Morvillo e della scorta del Magistrato, infatti, la presentazione del libro “il viaggio di Falcone a Mosca” di Francesco Bigazzi ha dato voce e suono ad altre campane che non sono quelle dell’ufficialità ed, a ben vedere, pur con tutti i dubbi delle ipotesi, è riemerso dal cassetto delle dimenticanze, il viaggio che Giovanni Falcone, a pochi mesi dalla strage, effettuò in Russia.
Quale fosse il motivo della trasferta del giudice palermitano, non è del tutto chiaro, ma una spiegazione potrebbe essere trovata nelle pressioni che la Procura Generale di Mosca fece, a quel tempo, sulla nostra Presidenza della Repubblica, nel tentativo di venire a capo della misteriosa scomparsa di quell’ingente tesoro appartenuto al Partito Comunista Sovietico.
Il dubbio nasceva, sempre secondo le fonti dell’autore, per alcuni possibili contatti tra la mafia russa e quella siciliana, che avrebbero dato la stura al sospetto che l’enorme fiume di denaro fosse finito, attraverso queste organizzazioni criminali, nei tanti paradisi fiscali e non solo. Del resto, è noto, come fino al 1991, con l’Unione Sovietica già in liquidazione, i finanziamenti al Partito Comunista Italiano continuarono ad affluire con regolarità; i “campioni della moralità”, mentre infuriava la stagione di “mani pulite”, i vari segretari delle Botteghe Oscure, compresi Berlinguer ed Occhetto, come fin dal dopoguerra, rimanevano nel libro-paga di Mosca. Una superpotenza nemica, con il Patto di Varsavia, del nostro Paese. Stefania Craxi, tra gli altri, nel presentare il volume di Bigazzi, ha in proposito detto di questi finanziamenti d’oltrecortina che “ …. è ora di togliere la patente di puro a chi puro non è affatto”. Una chiara parola che pone finalmente una diversa luce su tutta la tragica storia di Giovanni Falcone.
Alessandro P. Benini