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Alla ricerca delle origini europee

MADRE  CIVILTA’ 

Una mostra, presso l’Accademia di Romania, il giorno 20 giugno a Roma, ha aperto una porta nuova sulla scienza che non si ferma mai sulla via del meraviglioso, l’archeologia.L’esposizione tratta di una civiltà di circa seimila anni antica, che viene esposta per la prima volta a Roma in tutto il suo splendore, la Civiltà dei Cucuteni, o la Prima Civiltà Europea, come la nominò un’archeologa “scomoda” per i seguaci del pensiero unico, Marija Gimbutas.

Chi vuole che tutto sia classico, che la luce sia solo “ex oriente ”, qui deve ricredersi. L’origine europea è qui vicino, in una zona geografica compresa fra la Moldova, la Romania, l’Ucraina: ma già dalle prime tracce antidiluviane essa si manifesta grande e diffusa anche in zona balcanica e mediterranea piena, con espansioni probabili fino alle Provincie Basche. Fiorisce quindi qui, in Romania, in tutto il suo splendore nella forte età del Neolitico, e non è una piccola “cultura”, è una civiltà con la lettera maiuscola, con industrie, attività molteplici, e molta, moltissima arte. Per i Cucuteni l’arte era linguaggio di bellezza e linguaggio di simbolo e di fede. Per essi contava la Dea Generazione, nel caldo sorriso dei meandri bianchi su base color cannella delle produzioni ceramiche, nella decorazione del corpo femminile, nella tranquilla presenza di quello maschile, partecipe del segno che esprime vita, compresa nelle sue due realtà di nascita e morte, realtà essa stessa come la ri-generazione che il disegno di doppia spirale indica.

Una civiltà che pone profondi interrogativi, che privava e priva le assolutistiche filosofie ancora viventi dai loro dogmi errati, e che trova il trionfo in questa esposizione, ottimamente spiegata da riprese fotografiche e da fonti scritte, curata con mano certa per sottolinearne le caratteristiche grazie all’abilità dell’Accademia di Romania nella persona della Direttrice, la Dottoressa DIANA TURCONI, e degli archeologi MARCO MERLINI ed AUREL MELNICIUC . Gli studiosi sono stati prodighi nell’illustrare le sorprendenti raffinatezza dell’arte cucutena, fatta di un impasto particolare e cotta in  modo singolare, tali da rendere l’oggetto finito in grado di rimbalzare senza rompersi.

Ci si augura di poter apprendere ancora, e presso questa sede, che quanto a cultura è ad altissimo livello, la storia di questa civiltà che si riconosce come la Civiltà Madre in Europa, e si apprezzi finalmente della storia del mondo qualcosa di più vero che le eterne e sole scaramucce immaginate sugli antichi ad opera di films da cowboy.

Marilù Giannone