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Anno liturgico: rivivere il tempo storico di Cristo per approfondire la propria fede

La Chiesa, al pari di ogni comunità, ha sentito l’esigenza di strutturare il suo tempo e per questo ha realizzato un calendarioDomenica 20 novembre si è concluso l’anno liturgico e domenica 27,  prima di Avvento, ne è cominciato uno nuovo.Il calendario della Chiesa è definito liturgico in quanto è basato sulla Liturgia, e disciplina le ricorrenze e le celebrazioni liturgiche. Questa è l’insieme dei riti delle preghiere e delle azioni che la comunità rivolge a Dio quando prega riunita. È la traslitterazione di un termine greco, letteralmente “azione per il popolo”, ossia il servizio liberamente assunto in favore dei fedeli.

Il calendario liturgico ripercorre ogni anno la storia della salvezza, ed è composto da periodi ben precisi che ripensano le tappe fondamentali della vita di Gesù di Nazareth. Questa strutturazione scandisce le celebrazioni seguendo gli avvenimenti più importanti della Sua vita. Inoltre consente ad ogni credente di predisporsi con un atteggiamento dell’animo sempre più in sintonia con il messaggio cristiano. Ogni tempo liturgico prevede la lettura di determinati testi delle Sacre Scritture, l’uso di precisi colori nelle celebrazioni e diversi contenuti teologici su cui riflettere.

Il cammino dell’anno è interrotto da soste che invitano a meditare su misteri della fede e della vita dei Santi. Queste sono le Solennità, le Feste e le Memorie che si riferiscono alla Vergine Maria, a San Giuseppe e ai Santi di particolare rilievo.

Anno liturgico

L’anno liturgico è formato da 52 settimane. Inizia con la prima domenica d’Avvento e si conclude con la Solennità di Cristo Re dell’Universo che si celebra nell’ultima domenica del calendario liturgico. Il cuore è la Pasqua che ogni anno cade in un giorno diverso in base al calendario lunare mentre il Natale e altre feste hanno una data fissa. Diviso nel ciclo natalizio e nel ciclo pasquale, intervallato dal Tempo Ordinario.

Il ciclo natalizio

Il ciclo natalizio inizia, come detto poc’anzi, con la prima domenica di Avvento, periodo durante il quale si rivive l’attesa dell’arrivo del Figlio di Dio sulla terra. È un tempo che rimanda a un ricordo passato della nascita storica di Gesù di Nazareth ma richiama anche la sua futura venuta definitiva. Poi c’è il Natale che segna la fine del periodo dell’attesa e il compimento della promessa, della venuta del Signore: questo Tempo si conclude la domenica dopo l’Epifania del Signore, con la solennità del suo Battesimo. Il primo Tempo Ordinario va dalla fine del ciclo natalizio all’inizio del ciclo pasquale. Questo ricorda l’importanza della quotidianità ed è il periodo celebrativo in cui il credente accoglie il Vangelo nella sua vita di tutti i giorni.

Il ciclo pasquale

Il ciclo pasquale invece inizia con il Mercoledì delle Ceneri e con il Tempo della Quaresima che dura appunto 40 giorni. È questo il periodo in cui ci si prepara a vivere il Tempo Forte dell’anno liturgico ossia il Triduo pasquale: la Passione, Morte e Resurrezione di Gesù Cristo.   La Pasqua è la festa più importante dell’anno liturgico, evento centrale della vita del cristiano e termina con la Solennità di Pentecoste, giorno in cui la Chiesa ricorda la discesa dello Spirito Santo sulla Vergine e gli Apostoli, 50 giorni dopo la Pasqua. Il secondo Tempo Ordinario invece va dalla fine del ciclo pasquale alla Solennità di Cristo Re dell’Universo, Signore del tempo, celebrazione che segna appunto la fine dell’anno liturgico.

 

I colori: il loro uso e il loro significato

Durante l’anno liturgico i colori delle vesti dei sacerdoti e dei paramenti della Chiesa cambiano in base al periodo in cui ci si trova.

  • Viola è il colore della penitenza, della riflessione, della conversione e dell’attesa. Si usa durante la Quaresima e l’Avvento, i due periodi che preparano le principali feste cristiane. Inoltre è il colore del sacramento della confessione e delle celebrazioni dei defunti.
  • Rosa ottenuto dal viola e dal bianco significa che il periodo della penitenza e dell’attesa sta volgendo a termine e il giorno della festa, della gioia si avvicina. Si utilizza solo due volte l’anno: la terza domenica di Avvento e la quarta domenica di Quaresima.
  • Bianco è il colore della purezza, della gioia, della luce e viene utilizzato a compimento dei momenti di penitenza e riflessione. Si usa durante le principali feste liturgiche e durante la celebrazione del sacramento del Battesimo, della Prima Comunione, del Matrimonio.
  • Oro è il colore che può sostituire il bianco e che ha il medesimo simbolismo ma a esso aggiunge regalità e solennità e il suo uso dà rilievo ad alcune Feste solenni.
  • Rosso è il colore dell’amore, del fuoco e del sacrificio perché richiama quello del sangue. Lo si indossa durante la celebrazione della Domenica delle Palme, della Passione di Gesù, durante la Pentecoste e per il sacramento della Cresima. Si usa anche durante le celebrazioni dei Martiri.
  • Verde è il colore simbolo della speranza, richiama la vita, la tranquillità e si utilizza durante il tempo ordinario.
  • Azzurro è il colore del cielo. Anche se non rientra tra quelli liturgici ufficiali viene utilizzato durante le celebrazioni che riguardano la Vergine Maria.

Tre cicli dell’anno liturgico

Durante il Tempo Ordinario la Chiesa e i fedeli si concentrano sulla lettura e la comprensione dei vangeli secondo un ciclo dell’Antico e del Nuovo Testamento diviso in tre anni. L’anno A prevede la lettura del vangelo di Matteo, nel B invece viene recitato quello di Marco mentre nell’anno C il vangelo di Luca. Quello di Giovanni invece è riservato a occasioni speciali e letto a Pasqua e in altri tempi liturgici come l’Avvento, il Natale e la Quaresima: in questo modo i fedeli possono leggere la maggior parte della Scrittura.

 

                                                                                                                                                       ©Veronica Tulli

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