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Anthropophage – l’album di musica concettuale di Yona Tukuser

Anthropophage – spaventoso dipinto musicale
sulla soffocante atmosfera del tramonto al sorgere del sole

 

Comunicato stampa – Londra 7 maggio 2021- Yona Tukuser segna il suo debutto nella musica sperimentale il 7 maggio con il concept album «Anthropophage», in cui sono contenute 21 improvvisazioni elettroniche create a Roma tra il 2016 e il 2021. 

“In «Anthropophage» racconto la storia di un bambino muto che, dopo aver visto sua madre divorare il corpo di suo fratello, fugge in strada per urlare alla gente l’orrore di cui è stato testimone. Tuttavia, invece di parlare, riesce a emettere soltanto dei suoni stridenti. Il ragazzo è diventato muto dall’esperienza. Oggi, sto cercando di estrarre un suono smorzato dal passato, mentre sperimento la tragedia del bambino muto, il suo mondo silenzioso e chiuso, il suo orrore e mancanza d’amore. Con il dolore vibrate delle mie composizioni sonore, voglio raccontare al mondo i bambin che sono stati mangiati, sono morti e sono sopravvissuti alla fame”. 

“Mentre lavoravo ad «Anthropophage», ho letto l’autobiografia di Klaus Kenneth «Born to hate Reborn for love». L’autore, che rischiò di morire di fame da bambino, afferma che «più forte della fame è la mancanza di amore». Queste sono le parole più potenti che abbia mai sentito. Dai sopravvissuti alla carestia in Ucraina (dove sono nata) ho appeso che quella per fame è la morte peggiore, ma non potevo immaginare che l’assenza di amore può essere peggiore della fame”. 

La cover dell’album è un’interpretazione creativa della Storia: terrorizzato dalla follia degli adulti, un bambino placa la sua fame mordendo una scarpa. Ogni composizione dell’album racconta una storia vera: «Una donna ha mangiato il cadavere di sua figlia», «Ha rapito la sposa dall’altare e l’ha divorata», «Una donna ha macellato suo figlio e ne ha venduto le carni». 

“Musica sperimentale che infrange ogni parametro”: così un curatore di Submit Hub ha descritto «Anthropophage». “Il flusso magico delle composizioni, l’accattivante paesaggio sonoro forniscono un tocco seducente all’intera progressione, dando un’atmosfera leggera ma, ma inquietante alla performance”. I suoni di «Anthropophage» sono una tavolozza di colori con cui Yona crea uno spaventoso dipinto musicale sulla soffocante atmosfera del tramonto al sorgere del sole.  

Per maggiori informazioni: www.yonatukuser.art 

Ascolta l’album:  
SoundCloud: https://soundcloud.com/yona-tukuser  
Spotify: https://open.spotify.com/artist/1xaXus4pgAScp6haodyNEE?si=Q3PfK0eMTcWL4bWtTlGptg 

Scarica l’album:  
iTunes: https://itunes.apple.com/album/id1562297905?ls=1&app=itunes  
Apple Music: https://itunes.apple.com/album/id/1562297905

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QUI DI SEGUTIO SI RIPORTANO ALCUNE NOTE BIOGRAFICHE
SU YONA TUKUSER E LA NASCITA DEL PROGETTO  «ANTHROPOPHAGE».

Yona Tukuser – bulgara di Bessarabia, nata in Ucraina – focalizza l’attenzione sulla carestia che ha afflitto i suoi connazionali nel periodo della grande carestia nell’URSS dopo la fine della Seconda guerra mondiale, nel periodo 1946 – 1947, dedicando questo suo  progetto «Anthropophage» al terzo e al meno noto Gladomor – quello dopo la seconda guerra mondiale – 1946-1947. In questa carestia perisce il maggior numero di bulgari – 70 000.

La pittrice che oggi ha 35 anni, è nata nel paese di Glavan, regione di Odessa. Nel 2007 si laurea presso la facoltà delle belle arti dell’Università statale di scienze umane di Izmail – il porto ucraino più grande sul Danubio. Poi specializza la pittura nell’Accademia nazionale di belle arti di Sofia, Bulgaria. 
Da bambina Yona Tukuser ascoltava i racconti della sua nonna Domnikia sul terribile Gladomor in Bessarabia dopo la guerra. E sin da bambina voleva ricreare i racconti in quadri su cui dipingere le immagini nate nella sua mente. L’idea matura in modo definitivo quando Tukuser a 21 anni e ha finito il primo anno della laurea specialistica nell’Accademia nazionale di belle arti di Sofia, Bulgaria (2010).

Nel 2010 Tukuser inizia a studiare i materiali storici sulla carestia in Bessarabia e nell’URSS nel periodo 1946-1947, avvalendosi di un approccio accademico nella selezione delle fonti di informazione da archivi e colloqui personali con testimoni vivi che hanno sopravvissuto alla carestia.

La prima mostra con quadri del progetto «Anthropophage» è stata inaugurata presso il Centro di cultura e dibattiti “la Casa rossa” a Sofia già nel 2011. Il progetto «Anthropophage» viene presentato dal curatore Ionko Ivan, presidente della FOUNDATION FOR IMAGE SYNTHESIS.

Nel 2020, l’Institute for Historical Research – Bulgarian Academy of Sciences, ha pubblicato un articolo scientifico di Yona sulla fame e l’antropofagia – “Proiezione di un metodo metamoderno per studiare la fame in Bessarabia nel 1946-1947, riflessa nella pittura storica” .  https://www.ceeol.com/search/article-detail?id=909166

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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