ASSOCIAZIONE “LA TERZINA”
La Promozione della Cultura nelle parole del Vicepresidente Martina Nasini
D: Martina Nasini è il Vicepresidente dell’Associazione “La Terzina”, con la quale svolge importanti attività Culturali e di promozione Culturale.
Organizzatrice molto attiva, cura, supervisiona e rende possibili tutti gli eventi indetti dall’Associazione. Allora Martina, ti occupi anche di altre cose all’interno dell’Associazione, oltre che all’organizzazione e alla promozione degli eventi culturali?
R: Sì certo, in qualità di Vicepresidente mi occupo anche del bilancio, della rendicontazione, dei contratti, delle riunioni, delle assemblee, dei verbali…
D: A parte l’aspetto tecnico e amministrativo, voi dell’Associazione svolgete anche qualche altro tipo di attività che esula dalla promozione di eventi?
R: A volte ci capita di organizzare e svolgere laboratori nelle Scuole, ed è un lavoro che adoro fare, perché è sempre bello ed emozionante fare progetti assieme alle Scuole, anche perché hai un utenza meravigliosa di ragazzi giovani, e abbiamo sempre avuto ottimi riscontri. In passato abbiamo organizzato anche corsi e laboratori musicali per ragazzi disabili, e anche lì abbiamo avuto delle bellissime soddisfazioni.
D: Avete una sede dell’Associazione in cui svolgete i laboratori e le altre attività?
R: No, l’Associazione ha sede a Marino, ma è solo una sede legale e amministrativa, la utilizziamo per le riunioni del direttivo e dei soci collaboratori, per la custodia dei libri, gli archivi, ci sono le stampanti, i computer.
Lì non svolgiamo alcuna attività culturale. A volte abbiamo ospitato giusto qualche presentazione di libri, ma cose molto rare e selezionate, sempre curando soprattutto la qualità dell’offerta al pubblico.
D: Ultimamente c’è stata la Riforma del Terzo Settore che ha interessato associazioni come la tua, e che ha unito realtà differenti tra loro, dalla piccola organizzazione alla rete nazionale, dalla cooperativa sociale all’ente filantropico. Avete avuto difficoltà con queste novità, magari per l’aumento di alcuni obblighi burocratici o simili?
R: Guarda, io sulla riforma del terzo settore ho le mie perplessità. Non abbiamo avuto problemi rilevanti, assolutamente, ma secondo me il mondo associativo è un universo, anche di obiettivi, e sinceramente non avrei creato questo ampio calderone, proprio perché siamo associazioni diverse, con statuti diversi, obiettivi diversi… non la condivido molto: per me è sbagliato, le cooperative sono una cosa, le associazioni no-profit un’altra… è un mio pensiero, certo, ma non avrei creato questa categoria unica. Le carte aumenteranno sempre, siamo la Nazione della burocrazia che a volte sembra andare contro gli Enti e gli interessati stessi.
Pensa alla Scuola: il mondo della scuola è diventato complicatissimo per la troppa burocrazia, anche per organizzare una semplice ‘lezione-concerto’. Se per fare un incontro di qualche ora, magari per un laboratorio chessò… sulla Storia della Musica, devi passare dodici giorni a compilare scartoffie… rispetto alla retribuzione, ti chiedo, vale la pena? Io credo di no.
E non è assolutamente colpa delle Scuole, che riescono a tirare avanti con budget limitatissimi. Addirittura una volta sono arrivati a chiederci una scheda autovalutativa! Incredibile.
Un musicista, o un professionista in generale, cosa dovrebbe fare in qual caso? Valutarsi da solo? Chi la dovrebbe compilare questa scheda?
D: Questo tipo di problematiche le incontri anche quando lavori con i Comuni?
R: No, lì è tutto più semplice. Se si crea qualche problematica si riesce a trovare sempre l’aiuto e l’appoggio giusto per risolverla. Spesso basta chiamare l’Ufficio Cultura, quindi è davvero molto più semplice.
Lo trovo giusto, la Cultura dovrebbe essere protetta anche in questo, dovrebbe essere facilitata.
Pensa ai dischi: hanno l’IVA al 22%, mentre i libri al 4%. Cos’è il CD, un bene di lusso?
Pensa al costo degli strumenti musicali, io suono il flauto traverso che ha un costo esorbitante.
Anche i Comuni che cercano di fare e promuovere Cultura hanno sempre maggiori difficoltà.
La burocrazia complicata non fa che peggiorare tutta questa situazione: relazioni, fotografie, resoconti, rendicontazione, contratti, non se ne esce.
D: Quali sono le differenze tra lavorare nelle piccole realtà comunali e nelle grandi città?
Quali sono a tuo avviso i pregi e i difetti di entrambe le realtà?
R: Un punto forte dei piccoli comuni, che poi è una cosa bellissima, è che ancora c’è il confronto umano, e questo rende l’evento vincente.
Poi sei protagonista tu, ma è protagonista anche il territorio in cui vai, perché parli con i sindaci, gli assessori, i presidenti delle proloco, se ci sono problemi e difficoltà si possono risolvere insieme.
Quando invece ti rapporti con le grandi città be’, oggi si usa molto fare i bandi, bandi per cui passa tutto.
Ma sono tante, tante scartoffie, e lì rischi di diventare solo un numero. Ecco perché preferisco lavorare in realtà più piccole, in comuni poco conosciuti che hanno bisogno di essere riscoperti e valorizzati, dove puoi quindi unire l’utile al dilettevole.
D: Come può essere aiutata e supportata un’Associazione come la tua?
R: Sicuramente giocano un ruolo importante le persone di cui ti circondi, i soci, i colleghi: creare lo staff giusto, competente e capace.
Ti parlo di Anna Maria Gavotti, il nostro addetto stampa, che è davvero l’acquisto più importante che “La Terzina” ha fatto negli ultimi dieci anni.
Qualsiasi cosa posso contare su di lei, è sempre sorridente e molto, molto competente.
Io allungo la mano e so che posso contare su di lei, ha un alto senso del sacrificio. Ha avuto ed ha un ruolo molto importante nella mia vita, per tutto quello che mi ha insegnato a livello manageriale.
Lei era il Cerimoniale del Comune di Marino, io ero tornata dalla Sicilia nel 2013 e mi ritrovai a collaborare con lei tramite l’Associazione. Io ero proprio alle prime armi, e lei mi spiegava la differenza tra un partenariato e una richiesta di patrocinio, come si impostano le proposte… e guarda come è ironica la vita, oggi è il mio addetto stampa e collaboriamo insieme! Mi ha insegnato tantissimo, mi ha insegnato anche che cos’è un cerimoniale, parola questa che oggi è diventata quasi estranea: se parli di cerimoniale la gente dice “Che? Di cosa parliamo?”.
Mi ha insegnato a gestire un certo tipo di situazioni, situazioni in cui sono coinvolte persone illustri, diciamo così, che possono far parte di Enti, Regioni, Comuni… insomma, quando sono coinvolte un certo tipo di persone è chiaro che va seguito un cerimoniale.
Queste sono cose che mi ha insegnato proprio Anna Maria, che per me ha avuto ed ha, ti ripeto, un ruolo importante. Io, quando ero in Sicilia, ho collaborato con un settimanale, “I Vespri”, però non avevo la più pallida idea che cosa voleva dire fare un comunicato stampa.
Collaboravo in questa redazione però, sai, producevo solo gli articoli, i comunicati stampa sono un’altra cosa, e quindi Anna Maria mi insegnava che cos’è il comunicato stampa, come si fa, quali sono le regole.
Poi, oltre ai collaboratori, è di primaria importanza non commettere errori, soprattutto in determinati ambiti: se sbagli con un Ente poi è davvero faticoso riuscire a riprenderlo, riagganciarlo. Io mi preparo addirittura le telefonate! L’artista si può permettere tutto, può essere anche trasandato, ma la presentazione di un evento invece deve essere perfetta, curata in tutti i minimi particolari, anche negli abiti di chi lo presenta e di chi partecipa.
Certo che poi deve esserci sostanza, ma anche la forma è fondamentale.
D: Allora, siamo giunti alla fine, in ultimo ti chiedo se hai qualche consiglio per i giovani che intendono intraprendere un percorso simile al tuo, nel mondo associativo, nell’organizzazione di eventi
R: Umiltà, ci vuole tanta, tanta umiltà. Non vuol dire essere sciocchi, attenzione. Significa capire i propri limiti, ed è l’unico modo per raggiungere ottimi risultati.
Chiedere, farsi aiutare, farsi spiegare finché non si è capito. E poi l’educazione: bisogna essere sempre educati e avere rispetto per tutti, perché non bisogna dimenticare che, quando si organizza un evento, si è sempre ospiti, e quindi bisogna comportarsi di conseguenza. Infine rispettare le regole e mantenere la parola data, che poi sono i consigli che ogni giorno ripeto anche a me stessa.
Danilo Pette ©