ATREJU 2019: “la tre giorni di Fratelli d’Italia”
XXII ^ EDIZIONE ATREJU
__________un report di Rocco ILARIA
È il 20 settembre e già dalle 8.00 di mattina organizzatori, volontari, esponenti di partito e addetti ai lavori ultimano alacremente i preparativi per l’inaugurazione della 22^ edizione di questa ormai famosa manifestazione politica, la tre giorni di Fratelli d’Italia.
Sin dalle prime battute della mattinata non può non notarsi l’ottimo lavoro dello staff organizzativo, un piccolo esercito di militanti sempre presenti e reattivi.
La gente della destra – in particolare in questo momento storico che parla di inciucio e di poltrone – è assai concentrata sui grandi nomi che prenderanno parte alla kermesse patriota: dalla Meloni a Salvini, da Orbán a Conte, passando per Tajani, Rampelli, Del Rio e Veltroni, non tralasciando, comunque, i numerosi dibattiti organizzati nelle sale minori del magnifico complesso dell’Isola Tiberina, relativi ad approfondimenti storici, etici, sociali e di politica economica, mediati da prestigiose firme del giornalismo italiano.
In questa giornata di apertura, la vetrina va senz’altro all’intervento di Matteo Salvini, un leader leghista piuttosto amareggiato eppur cosciente del suo esagerato passo falso, costato al Paese un nuovo Governo, specchio di un accordo istituzionalmente legittimo, seppur moralmente molto discutibile.
Salvini ripropone, in gran parte, il suo già noto impegno per la sicurezza degli italiani, con riferimenti nostalgici al suo operato in Viminale.
Un po’ pochino guardando ad un programma politico generale che debba toccare necessariamente anche altre problematiche della Nazione.
Nella seconda giornata di Atreju, il primo intervento di rilievo si è tenuto verso mezzogiorno con l’intervista dell’ottimo Bruno Vespa al Premier Giuseppe Conte.
Un Vespa incalzante e mai banale ha cercato di mettere in difficoltà il Professore con domande scomode e precise tra gli applausi scroscianti della platea. Il Premier ne è uscito sempre con la classe e la furbizia politica di un perfetto ammaliatore, con grande padronanza e chiarezza letterale (non a caso trattasi di un professore universitario), addirittura con sprazzi di brillante ironia, dinanzi ad una platea composta seppur garbatamente “nemica”.
In sintesi, un perfetto ex democristiano di sinistra, alla stregua dii un vecchio politico navigato, che tanto racconta per non dire quasi nulla.
A seguire, nel primo pomeriggio, ecco l’intervento più atteso dalla gente di destra, il primo ministro ungherese Orbán, Premier sovranista di spicco dell’Europa dell’Est.
Toccante il momento in cui tutta la grande sala del tendone principale si è alzata in piedi per omaggiare i Patrioti ungheresi caduti per la libertà, al canto di “Avanti ragazzi di Buda”.
Alla luce, però, dei vari interventi succedutisi in questi primi due giorni di Atreju, una personalissima conclusione posso tirarla: la Meloni rimane politicamente una spanna sopra tutti, Conte è un gran bel furbacchione di “animale politico”, Salvini un bravo e convincente affabulatore, dotato di tutto tranne che dell’arte del saper “fare politica”.
La terza ed ultima giornata di Atreju, si annuncia sotto un cielo plumbeo e piovigginoso.
In questa uggiosa domenica, ecco salire sul palco i leader delle destre europee Zahradil, Baudet e Abascal, applauditissimi dalla foltissima platea, in particolar modo Santiago Abascal, leader di Vox, il movimento politico che rappresenta la destra spagnola.
A chiudere la riuscitissima kermesse della destra italiana (a proposito, complimenti sinceri a Patrizia e Chiara, perfette organizzatrici), ecco il discorso di chiusura di Giorgia Meloni, come sempre puntuale, decisa, sferzante e Patriota.
In conclusione, posso tranquillamente affermare che Atreju, negli anni, è divenuta una manifestazione assai gettonata e famosa a livello di comunicazione e di informazione politica nazionale ed internazionale; non per caso ogni sua edizione si erge sempre più a protagonista delle prime pagine dei Tg e dei quotidiani di tutta Europa.
Siamo già curiosi di scoprire quali e quante nuove sorprese ci riserverà Atreju 2020.