Per anni, quando il Movimento Cinque Stelle era ancora in fasce e le forze politiche presenti in Parlamento divise in due coalizioni si alternavano al governo, chi rimaneva all’opposizione criticava aspramente le misure adottate, più o meno ragionate, per risolvere, più o meno, le problematiche del momento.
L’Europa, così come l’abbiamo conosciuta, nei prossimi decenni, diverrà più simile all’Africa, mentre quest’ultima parlerà cinese?
E’ una delle molteplici possibilità che il futuro ci riserva: a queste conclusioni si è arrivati, fra le altre, dopo un ampia discussione con Ilaria Bifarini, economista ed esperta di organizzazioni internazionali, autrice di un nuovo volume “I coloni dell’Austerity – Africa, neoliberismo e migrazioni di massa.“
Un saggio socioeconomico che entra, con la determinazione della scienza, nelle cause reali di una migrazione epocale destinata, qualora non si giunga ad una auspicabile inversione di rotta, ad aumentare, con l’esponenziale crescita demografica dei Paesi africani.
Il denaro governa se stesso, non certo il mondo: questo è, in sintesi, il concetto espresso dagli autori e dai relatori nel corso della presentazione, presso il Senato della Repubblica, del volume IL DENARO NON GOVERNA, di Andrea Tornielli e Pier Paolo Saleri (*)
Un compendio dell’analisi economica e politica di Papa Francesco, in un tempo di grandi difficoltà per tanta parte delle popolazioni del mondo. Gli interventi dell’On. Giancarlo Giorgetti e dell’On. Stefano Fassina, uno deputato della Lega, l’altro parlamentare di Liberi e Uguali, sono stati contrassegnati da un’identica visione dei discorsi del Pontefice e delle varie interviste che, Francesco, in modo estemporaneo, ha concesso durante i numerosi voli intercontinentali. È anzitutto la conferma, in toto, di quella dottrina sociale della Chiesa più volte richiamata nelle encicliche di Leone XIII e Pio XI, fino alle più recenti di Paolo VI, che, nelle circostanze dei nostri tempi, assumono particolare rilevanza.
La globalizzazione, figlia di un capitalismo senza confini, che si nutre di un potere del denaro sempre più opprimente, ha scavato profondi baratri fra ricchi sempre più ricchi e poveri sempre più poveri: insomma, consumismo e finanza prepotentemente lontani dall’essenza dell’umanità sono oggi un indiscutibile oltraggio alla dignità dell’uomo.
L’iniziativa dell’UCID del Lazio, dell’Associazione Federproprietà e con la collaborazione della Associazione ex Parlamentari Repubblica ed anche per merito del Sen. Riccardo Pedrizzi, che ha aperto il convegno, ha il significato profondo di ricordare come la dottrina sociale della Chiesa, abbia, nella rinnovata attenzione del Pontefice, la capacità di unificare le più diverse opinioni politiche nella difesa della giustizia, intesa come equità e rispetto dell’individuo.
Alessandro P. Benini
(*) Andrea Tornielliè un giornalista cattolico, già collaboratore con IL FOGLIO e LA STAMPA come vaticanista. È autore di numerose pubblicazioni, tra cui una circostanziata difesa di Pio XII. Pier Paolo Saleri è analista politico e coordinatore del Comitato Scientifico della Fondazione Europa Popolare, collabora con L’AVVENIRE. Insieme hanno lavorato alla stesura di questo libro, raccogliendo il pensiero sociale di Papa FRANCESCO, riguardante la politica, l’economia e l’ambiente. Il testo è stato pubblicato dalla Casa Editrice PIEMME che, attualmente, fa parte del Gruppo Mondadori.
Un venti percento della popolazione scolastica subisce, nella fascia tra gli undici ed i diciassette anni, secondo un’indagine ISTAT, episodi di bullismo: una significativa percentuale a comprova dell’involuzione negativa di tanti ragazzi, senza alcuna distinzione sociale. Un fenomeno trasversale, che, soltanto in occasione di fatti clamorosi, finisce sotto i riflettori della cronaca e rapidamente torna nel cassetto dei problemi dimenticati, fino al successivo episodio di sopraffazione.
«Specchio, specchio delle mie brame, chi è la più bella del reame?», recitava con arroganza la regina Crimilde nella favola di Biancaneve. È più o meno, quello che accade di questi tempi post elettorali, dove , al posto della malvagia regina, i leaders politici si palleggiano l’onere e l’onore di formare un governo. Vedremo poi se al confronto del muro contro muro subentreranno le alchimie della spartizione o il salto nel buio di una nuova tornata elettorale. Quello, invece, che, ad un semplice sguardo, salta agli occhi è l’attuale composizione geografica del voto del 4 marzo: se mettiamo a confronto le due cartine dello stivale, così come risultano con i confini ben delineati dalla volontà popolare, si evidenzia ancora una volta la marcata differenziazione tra Nord e Sud.
Dio è Amore…. un concetto ancora ripetuto nella Chiesa, pur in questi tempi di dialogo e di confronto. Ma fino a quando verrà sostenuta l’Infinita Misericordia del Signore in questa chiesa in cammino, senza conoscere la meta ultima, e dove si è preferito scegliere una strada lontana dalla tradizione, e dove si è voluto, con ogni mezzo, offuscare l’autorevolezza di un sicuro riferimento nel timore di apparire, in qualche modo, fautori di un fondamentalismo opposto all’attuale, capillare secolarizzazione della società moderna, dove lo spazio di Dio appare sempre più esiguo.