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Autore: Torquato Cardilli

Fronteggiare e governare l’immigrazione con diplomazia e forza

Un modo di dire molto diffuso è “essere come un colabrodo”. Definizione che si attaglia perfettamente allo stato di permeabilità delle nostre frontiere marittime da parte di migranti economici che arrivano con natanti di qualsiasi stazza, bandiera e nazionalità.
Quelli che operano per lucro criminale o per scopo politico, hanno in comune il trasporto di persone destinate alla clandestinità, imbarcate a caro prezzo, come se si trattasse di una vendita di schiavi per la cui consegna è stato incassato il corrispettivo prima della partenza, su natanti di fortuna per una traversata verso l’Italia che può anche finire tragicamente in fondo al mare.

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Democrazia e tasse: un diritto ed un dovere

UN “PATTO SOCIALE” non funzionante
per la  “Inefficienza” della P. A. 

Nel linguaggio politico italiano due parole, che racchiudono due concetti frutto di eredità secolari, di retaggi culturali, di modi di vita, vengono ripetute a dismisura in ogni comizio, talk show, dichiarazione o intervista, ma entrambe restano in larga misura inapplicate nella loro interezza. 
La prima di esse, “la democrazia”, costituisce un diritto, mentre la seconda, “le tasse”, sono un dovere. La nazione è un grande agglomerato, regolato appunto dall’equazione che non ammette interpretazioni diverse dal significato letterale che ad ogni diritto corrisponde un dovere.

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Corruzione, Delinquenza, Droghe … Lega (ex Nord) e Movimento 5 Stelle

“UNA CROCIATA a favore della DELINQUENZA  ….” 

ARTICOLATA ANALISI a 360° SU LEGA E DROGHE LEGGERE
a cura  dell’ Ambasciatore Torquato Cardilli

 A SEGUIRE, IN REPLICA, “UNA CONTRO-CROCIATA”    a cura di Giuliano Marchetti

Il vice Presidente del Consiglio, nonché Ministro dell’Interno e capo assoluto della Lega (un tempo Lega Nord per l’indipendenza della Padania, ferocemente anti Roma e anti Meridione) persona rozza, di modesta cultura, assolutamente priva di garbo istituzionale, cattivo frequentatore, in casa e all’estero, di ambienti poco rispettosi dei principi democratici, ha impresso alla politica italiana una deriva censurabile nel linguaggio e nei comportamenti.

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MARAMALDO vs FERRUCCI

LA STORIA INSEGNA CHE MARAMALDO E’ SEMPRE VIVO

Giorni fa ho acquistato da un rigattiere, più per curiosità che per un’esigenza filatelica, una busta di vecchi francobolli per pochi euro, perché aveva attirato la mia attenzione un francobollo del 1930, del valore facciale di 25 centesimi, emesso dalle poste del Regno d’Italia. Si tratta del francobollo commemorativo del IV centenario della morte del capitano fiorentino Francesco Ferrucci, passato alla storia insieme all’altro capitano di ventura, suo assassino, il napoletano Fabrizio Maramaldo.

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Afghanistan: ritirarci al più presto

La spedizione italiana in Afghanistan, inviata laggiù senza un piano strategico, senza conseguire il minimo vantaggio politico per l’Italia, senza che ricorressero ragioni di minacce concrete per sventare minacce alla sicurezza nazionale, ma solo per appagare l’ego di vari primi ministri desiderosi di sedersi a tavola alla Casa Bianca, è stata spacciata al popolo italiano per missione di pace, ma ha fatto la guerra ed ha avuto i suoi caduti, feriti, mutilati, con vedove e orfani che si domandano ancor oggi per quale motivo nazionale siano caduti i loro cari.

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Venezuela: due pesi e due misure

 

In un paese che si definisce cattolico, per descrivere l’atteggiamento adottato da alcuni stati in politica estera, è necessario rifarsi ad un insegnamento di Cristo, riportato nel Vangelo secondo Matteo, dedicato agli scribi e ai farisei, il cui succo è il seguente: i fedeli debbono osservare tutto ciò che essi dicono, ma non debbono agire copiandone le opere perché essi sono ipocriti. Pongono sulle spalle del popolo pesi insopportabili e compiti difficili ma non muovono neppure un dito per alleviarne le fatiche. Tutto quello che fanno ha un solo fine cioè conseguire l’ammirazione del popolo, ottenere il posto di prima fila, il rispetto collegato all’autorità. Nell’intimo operano solo per il loro bene per l’autoaffermazione nella brama di autoglorificazione; nel rapporto con gli altri, verso chi si sottomette mostrano una comprensione paternalistica, ma verso chi resiste provano a schiacciarlo. Da cui il detto dei due pesi e due misure.

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Aquisgrana: il trattato sul viale del tramonto

La città di Aquisgrana, già capitale carolingia, ove riposa la salma dell’imperatore Carlo Magno, è passata alla storia per i molteplici trattati che vi si sono conclusi: da quello dell’anno 812, tra Carlo Magno e l’imperatore bizantino Niceforo, a quello del 1668, tra Luigi XIV e Gran Bretagna, Paesi Bassi e Svezia sulla guerra contro la Spagna, a quello del 1748, che pose termine alla guerra di successione austriaca, per finire con quello del 1815 che, deposto Napoleone, la restituì alla Prussia cancellando l’occupazione dei francesi nel 1798.

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La Nave Diciotti della Marina Militare e il centro sociale “Baobab” di Roma

MASSIMA INGRATITUDINE e PESSIMI CONSIGLIERI

un’ ampia analisi dell’ Ambasciatore Torquato Cardilli e una breve nota di Giuliano Marchetti

Nel IV libro delle favole di Fedro c’è un insegnamento, che bisognerebbe tenere a mente, secondo cui chi aiuta i cattivi, più tardi se ne pente amaramente. La favola della misericordia mal ripagata racconta di un tale che visto sul ciglio della strada coperta di neve un serpente tremante e intirizzito dal gelo, se ne impietosì, lo raccolse e se lo mise sotto la tunica nel petto per riscaldarlo.

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Dalla resa di Conte alla resa dei conti

 

Credevamo di averne viste di tutti i colori nella politica italiana, ma francamente quello che è accaduto nella scorsa settimana ha aggiunto nuove tonalità alle sfaccettature ed alla  policromia tipica delle coalizioni di governo italiane.

I fatti sono noti, ma vale la pena farne un breve riepilogo: il Premier Conte vara alla ventiquattresima ora la finanziaria, da inviare all’esame preventivo di Bruxelles, che prevede un decreto fiscale con misure di cosiddetta pacificazione tra contribuente e fisco che in realtà contiene un ennesimo condono tombale con esclusione della perseguibilità sul piano penale per gli immobili e i beni imboscati all’estero, per i capitali illeciti frutto di usura o riciclaggio, con elevazione dei tetti massimali di evasione su tutte le tasse non pagate negli ultimi cinque anni. Un vero maxi condono globale che è uno schiaffo al buon senso, all’onestà, alla coerenza con le promesse elettorali.

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Riacquistare il debito detenuto da investitori stranieri!

…per evitare che i soldi vadano sempre nella stessa direzione

un’analisi di TORQUATO CARDILLI

I soldi sono come i fiumi: nascono stentatamente con rivoli da piccole sorgenti, deboli ma continue, come sono le tasche sdrucite del popolo, e strada facendo, scendendo a valle, in percorsi mai lineari, spesso carsici, si ingrossano fino a sfociare in modo più o meno imponente, con flusso inarrestabile, nel mare oceano.

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Paolo Savona: un piano di sviluppo da 50 miliardi di euro

Un investimento di 50 Miliardi per generare una crescita del PIL di 150 Miliardi

una analisi di TORQUATO CARDILLI

Non nascondo di aver provato un senso di compiacimento nel leggere che il Ministro per gli affari europei Savona, in un’intervista a “La Verità”, riportata in sintesi da altri giornali il 25 luglio, ha proposto un piano di investimenti da 50 miliardi,  di cui avevo parlato un mese fa nell’articolo “l’Italia assediata in un vicolo cieco” del 23 giugno (vedi sotto)….. (*1) 

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M-5 Stelle e LEGA verso una modernizzazione della burocrazia

IN DIFESA del CITTADINO/ CONSUMATORE dalla BUROCRAZIA 

Le elezioni del 4 marzo 2018 hanno premiato due visioni della politica, non collimanti, del M5S e della Lega che sono state obbligate a mettersi insieme per la formazione di un governo, stante la cieca ed ottusa opposizione del PD renziano a cercare intese per la realizzazione di un programma volto a superare la crisi del lavoro, dell’economia, del precariato, del risparmio e di tanti altri obiettivi che stanno a cuore alla gente comune.

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Conte: Italia prepotente? Yes a little bit

Nell’usuale conferenza stampa, al termine del vertice dei 28 capi di Stato e di Governo dell’UE tenuto il 28 giugno, una giornalista inglese ha chiesto al primo ministro italiano, pregandolo di dare la risposta in inglese, se corrispondeva a verità quello che Macron aveva detto di lui e cioè che nella trattativa era stato arrogante. “Yes, a little bit!” è stata la lapidaria risposta di Conte. Quindi, in un ulteriore commento, ha aggiunto che il presidente francese era stanco e confuso quando ha parlato dell’Italia. Traduzione: per la prima volta nella storia recente in un consesso internazionale, l’Italia ha osato far valere le proprie ragioni senza mendicare un aiuto di flessibilità e senza piegarsi con cedimenti politici alle solite imposizioni di tedeschi e francesi.

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Immigrazione: un fenomeno epocale

Nessun politico italiano od europeo, da quando è iniziato questo secolo, si è impegnato nel cercare di capire il fenomeno dell’immigrazione dal punto di vista antropologico, sociale, economico; lo ha colpevolmente sottovalutato e ridotto a fattore episodico emergenziale, mentre per gli osservatori non asserviti a questo o a quel politico era evidente che si trattava di un evento epocale che sarebbe durato per parecchi decenni come accaduto in passato per le grandi migrazioni della storia.

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RIFORMARE L’ EUROPA, un obbligo per l’ Italia dopo il 1° Giugno

L’ITALIA, assediata, deve uscire da un vicolo cieco

 L’Italia, che il popolo ha consegnato con le elezioni del 4 marzo nelle mani del nuovo Governo, si trova assediata in un vicolo cieco, frutto della politica suicida seguita nell’ultimo ventennio, remissiva verso i pesanti condizionamenti esterni imposti dai paesi cosiddetti alleati e con le mani legate all’interno da una congerie di leggi e disposizioni contraddittorie fatte apposta per punire le persone oneste e favorire i furbi.

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Governabilità ….. “missione impossibile” !

LA QUADRATURA DEL CERCHIO

Mantenere in vita questa legislatura sta diventando più difficile del miracolo di Lazzaro. Due mesi di respirazione bocca a bocca, tra Mattarella, Di Maio, Casellati, Berlusconi, Salvini, Fico e Martina non sono serviti a nulla se non a replicare senza risultato le mosse del gioco dell’oca: quando sembra che il percorso sia a buon punto si ricomincia tutto da capo, visto che ciascuna forza politica pretende l’accettazione delle proprie condizioni. Ciascuno pone uno o più veti facendo riferimento al proprio programma elettorale.

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