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Autore: Francesco Ricci

Reinaldo Arenas e la gioventù cubana
…hasta la victoria siempre (!-?)

Quando ha cessato la giovinezza di essere una grande avventura?

Reinaldo Arenas e la gioventù cubana


un “Sogno Rivoluzionario” analizzato da FRANCESCO RICCI *

In Prima che sia notte Reinaldo Arenas, nato a Cuba nel 1943 e morto suicida a New York nel 1990, ripercorre la sua esistenza, segnata, al pari di tanti suoi connazionali, dalla rivoluzione di Fidel Castro. All’inizio l’adesione dello scrittore al nuovo regime è forte e convinta, anche se il nonno gli ha sempre detto che il comunismo rappresenta la fine della civiltà.

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I “CATTIVI PENSIERI” di Paul Valèry …e certe assurde “Sentenze della Magistratura”

Quando una “Convenzione” viene presentata come un “Dovere” _________di Francesco Ricci  *

Nell’ottobre del 1942 Paul Valéry diede alle stampe, per i tipi di Gallimard, Cattivi pensieri, una raccolta di aforismi, alcuni dei quali brevissimi, che hanno come tema l’amore, la letteratura, la società, la storia, la morte, il tempo, l’uomo, l’umanità. Quasi all’inizio del libro al lettore accade d’imbattersi nella seguente considerazione:
“Convenzioni. Alcune fanno sì che ciò che non esiste esista, altre che non esista ciò che esiste. Ma le seconde sono più rare e ardue delle prime.

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“L’ESSERE CONTRO” di BAUDELAIRE: abitare
il proprio tempo, essendo contro il proprio tempo

Charles Baudelaire: Anarchia / Scapigliatura / Simbolismo …e non solo

un’analisi a cura di  FRANCESCO RICCI *  

Il programma di Storia della Letteratura dell’ultimo anno di scuola superiore (di secondo grado) è affascinante. Lo è per me, e questo conta poco o nulla, lo è per gli studenti, e questo, invece, è molto importante. I temi e gli autori affrontati li coinvolgono, li appassionano, li fanno innamorare. Infatti, li sentono vicini e per sensibilità e per visione del mondo, nella loro voce – che si fa parola posandosi sulla pagina o risuonando sul palcoscenico di un teatro – rinvengono la stessa propria voce.

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L’orrore di un mondo privo di Dio: dalla cultura
del Narcisismo alla estremizzazione del Nichilismo

un approfondimento di Francesco Ricci*

Nella Nota che accompagna Sentimento del Tempo, Giuseppe Ungaretti fa delle considerazioni di estremo interesse su Roma e sull’arte del barocco. In nessun’altra città, secondo il poeta, è dato provare il sentimento del vuoto con pari forza, ad esempio quando ci si trova al cospetto del Colosseo, “enorme tamburo con orbite senz’occhi”, o davanti a certi ruderi. Tale sentimento del vuoto immediatamente si converte in orrore del vuoto – che in Michelangelo prima, nel barocco poi, viene a coincidere con “l’orrore di un mondo privo di Dio” –, al quale gli artisti reagiscono riempiendo lo spazio “per non lasciare nulla, nulla di libero”.   

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“Sorvegliare e Punire” – un “Saggio” di Michel Foucault
redatto circa 50 anni or sono ….ed oggi “rivisitato”

SE “SORVEGLIARE E’ UNA NECESSITA’,
FORSE “PUNIRE E’ UNA CONSEGUENZA ?

una analisi di  FRANCESCO RICCI 

Il prossimo anno saranno trascorsi cinquant’anni dalla pubblicazione di uno dei libri più importanti di Michel Foucault, Sorvegliare e punire (1975). In questo saggio, come è noto, il filosofo e storico francese ricostruiva le trasformazioni subite dall’istituzione carceraria nel periodo compreso tra il XVII e il XIX secolo, al fine di mostrare come nell’età contemporanea essa sia uno dei dispositivi che più contribuisce, tra le altre cose, a rendere gli individui docili e indifesi di fronte al potere di controllo della società capitalistica, facendoli scadere a meri “ingranaggi accuratamente subordinati di una macchina”. 

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“La Luna e i Falò” di Cesare Pavese:
……..una rilettura del linguaggio

Una “Rilettura del Linguaggio”
per una sua migliore interpretazione

a cura di FRANCESCO RICCI

Tra i tanti meriti della Letteratura vi è anche quello di aiutare a comprendere il significato esatto di un fenomeno, di un evento, di una realtà (storica o sociale o politica o di altro genere). Forte di tale rivelazione-chiarimento, il lettore si accorge con facilità quando suddetto significato viene travisato o ignorato per fare posto a un’interpretazione mendace o di comodo. È quanto accade, ad esempio, tutte le volte che si pronunciano parole come villaggio, comunità, frontiera o, per essere ancora più precisi, si fa ricorso, con tono compiaciuto e celebrativo, a espressioni come “villaggio globale”, “comunità virtuale”, “senza frontiere”.

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“Sicurezza e Libertà”: rappresentano essenzialmente
due grandi valori indispensabili per la Vita dell’Uomo

Sicurezza e Libertà 

di Francesco Ricci

Zygmunt Bauman, nel corso di un’intervista rilasciata poco prima di morire, ha voluto ricordare che la relazione tra il valore della sicurezza e il valore della libertà – entrambi indispensabili alla vita dell’uomo – è sempre una relazione dialettica, ambivalente.
Non è possibile, infatti, non lo è mai stato, estendere la libertà senza cedere una parte della sicurezza, così come non è possibile guadagnare sicurezza senza cedere una parte della libertà. Si tratta, dunque, di operare una scelta, scelta che deve essere fatta esclusivamente sulla base della conformazione storica e concreta che una società è venuta assumendo. In caso contrario, l’effetto che ne consegue è inefficace o, peggio, dannoso.
Detto con le parole di Machiavelli, occorre guardare “alla verità effettuale della cosa”, non “alla immaginazione di essa”.

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Le ragioni di un silenzio: Cristina Campo (1923-1977)

Le “Ragioni di un Silenzio”, da oltre un Secolo, su Cristina Campo 

________di Francesco Ricci

Nel 2023 ricorreva il centenario della nascita di Cristina Campo. Le iniziative per ricordarla – giornate di studi, convegni, presentazioni di libri – si possono contare sulle dita di una mano, forse di due. Ciò non mi sorprende affatto.
Lo avevo previsto, era facile prevederlo. Ma resta, in ogni caso, l’amarezza.
Cristina Campo, infatti, è stata una poetessa, una scrittrice, una traduttrice di altissimo livello.

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Cristina Campo, l'Oggi è il Sempre

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Nota sull’ultimo Pasolini

RADIOGRAFIA SU UNA FOTO
DI  PIER PAOLO PASOLINI

a cura di FRANCESCO RICCI

Premessa

A definire l’esistenza dell’uomo del terzo millennio le cose non servono o servono pochissimo. La nostra, infatti, è piuttosto l’epoca delle non cose, vale a dire delle informazioni che noi produciamo e consumiamo. Anche la fotografia digitale, e in particolare il selfie, condivide lo status ontologico di quest’ultime. Informa, non narra. Non oppone resistenza, non costituisce un punto fermo, non stabilizza la vita umana. In quanto non cosa, è sempre disponibile e a portata di mano. Possiede il respiro dell’attimo, non è fatta per venire conservata: il suo destino, al pari di qualunque altra informazione del nostro smartphone, è quello di essere scacciata e rimpiazzata dal contenuto successivo.

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la Casa di Chia, Pier Paolo Pasolini

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