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Autore: Francesco Ricci

Fiorentino, classe 1965, vive a Siena ove è docente di letteratura italiana e latina, nonché autore di numerosi saggi di critica letteraria, dedicati in particolare al Quattrocento (latino e volgare) e al Novecento.

“L’ESSERE CONTRO” di BAUDELAIRE: abitare
il proprio tempo, essendo contro il proprio tempo

Charles Baudelaire: Anarchia / Scapigliatura / Simbolismo …e non solo

un’analisi a cura di  FRANCESCO RICCI *  

Il programma di Storia della Letteratura dell’ultimo anno di scuola superiore (di secondo grado) è affascinante. Lo è per me, e questo conta poco o nulla, lo è per gli studenti, e questo, invece, è molto importante. I temi e gli autori affrontati li coinvolgono, li appassionano, li fanno innamorare. Infatti, li sentono vicini e per sensibilità e per visione del mondo, nella loro voce – che si fa parola posandosi sulla pagina o risuonando sul palcoscenico di un teatro – rinvengono la stessa propria voce.

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L’orrore di un mondo privo di Dio: dalla cultura
del Narcisismo alla estremizzazione del Nichilismo

un approfondimento di Francesco Ricci*

Nella Nota che accompagna Sentimento del Tempo, Giuseppe Ungaretti fa delle considerazioni di estremo interesse su Roma e sull’arte del barocco. In nessun’altra città, secondo il poeta, è dato provare il sentimento del vuoto con pari forza, ad esempio quando ci si trova al cospetto del Colosseo, “enorme tamburo con orbite senz’occhi”, o davanti a certi ruderi. Tale sentimento del vuoto immediatamente si converte in orrore del vuoto – che in Michelangelo prima, nel barocco poi, viene a coincidere con “l’orrore di un mondo privo di Dio” –, al quale gli artisti reagiscono riempiendo lo spazio “per non lasciare nulla, nulla di libero”.   

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“Sorvegliare e Punire” – un “Saggio” di Michel Foucault
redatto circa 50 anni or sono ….ed oggi “rivisitato”

SE “SORVEGLIARE E’ UNA NECESSITA’,
FORSE “PUNIRE E’ UNA CONSEGUENZA ?

una analisi di  FRANCESCO RICCI 

Il prossimo anno saranno trascorsi cinquant’anni dalla pubblicazione di uno dei libri più importanti di Michel Foucault, Sorvegliare e punire (1975). In questo saggio, come è noto, il filosofo e storico francese ricostruiva le trasformazioni subite dall’istituzione carceraria nel periodo compreso tra il XVII e il XIX secolo, al fine di mostrare come nell’età contemporanea essa sia uno dei dispositivi che più contribuisce, tra le altre cose, a rendere gli individui docili e indifesi di fronte al potere di controllo della società capitalistica, facendoli scadere a meri “ingranaggi accuratamente subordinati di una macchina”. 

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“La Luna e i Falò” di Cesare Pavese:
……..una rilettura del linguaggio

Una “Rilettura del Linguaggio”
per una sua migliore interpretazione

a cura di FRANCESCO RICCI

Tra i tanti meriti della Letteratura vi è anche quello di aiutare a comprendere il significato esatto di un fenomeno, di un evento, di una realtà (storica o sociale o politica o di altro genere). Forte di tale rivelazione-chiarimento, il lettore si accorge con facilità quando suddetto significato viene travisato o ignorato per fare posto a un’interpretazione mendace o di comodo. È quanto accade, ad esempio, tutte le volte che si pronunciano parole come villaggio, comunità, frontiera o, per essere ancora più precisi, si fa ricorso, con tono compiaciuto e celebrativo, a espressioni come “villaggio globale”, “comunità virtuale”, “senza frontiere”.

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“Sicurezza e Libertà”: rappresentano essenzialmente
due grandi valori indispensabili per la Vita dell’Uomo

Sicurezza e Libertà 

di Francesco Ricci

Zygmunt Bauman, nel corso di un’intervista rilasciata poco prima di morire, ha voluto ricordare che la relazione tra il valore della sicurezza e il valore della libertà – entrambi indispensabili alla vita dell’uomo – è sempre una relazione dialettica, ambivalente.
Non è possibile, infatti, non lo è mai stato, estendere la libertà senza cedere una parte della sicurezza, così come non è possibile guadagnare sicurezza senza cedere una parte della libertà. Si tratta, dunque, di operare una scelta, scelta che deve essere fatta esclusivamente sulla base della conformazione storica e concreta che una società è venuta assumendo. In caso contrario, l’effetto che ne consegue è inefficace o, peggio, dannoso.
Detto con le parole di Machiavelli, occorre guardare “alla verità effettuale della cosa”, non “alla immaginazione di essa”.

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Le ragioni di un silenzio: Cristina Campo (1923-1977)

Le “Ragioni di un Silenzio”, da oltre un Secolo, su Cristina Campo 

________di Francesco Ricci

Nel 2023 ricorreva il centenario della nascita di Cristina Campo. Le iniziative per ricordarla – giornate di studi, convegni, presentazioni di libri – si possono contare sulle dita di una mano, forse di due. Ciò non mi sorprende affatto.
Lo avevo previsto, era facile prevederlo. Ma resta, in ogni caso, l’amarezza.
Cristina Campo, infatti, è stata una poetessa, una scrittrice, una traduttrice di altissimo livello.

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