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Autore: Fabiana Luca

Il Movimento 5 Stelle si riorganizza introducendo il “Mandato Zero” ed Alleanza con le Liste Civiche

LA PIATTAFORMA ROUSSEAU E LE SCELTE DEL POPOLO GRILLINO 

___________ di FABIANA LUCA
 
L’aveva annunciata il vicepremier, Luigi Di Maio, diverse settimane fa e ieri è stata approvata dagli iscritti M5S tramite piattaforma Rousseau, con 123.755 preferenze: la riorganizzazione del Movimento 5 Stelle si fa concreta e passa attraverso l’introduzione del mandato zero, delle alleanze con le liste civiche alle amministrative e dell’individuazione su base nazionale e regionale dei “facilitatori”. La riorganizzazione interna al Movimento – illustrata nel corso delle scorse settimane dal leader politico M5S, Luigi Di Maio – porterà ad alcune importanti modifiche strutturali, pensate soprattutto all’indomani della sconfitta alle ultime elezioni amministrative in Sardegna, quando il Movimento 5 Stelle non è riuscito ad accaparrarsi alcun comune.

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Passa alla Camera la legge promossa dalla Lega a sostegno delle piccole librerie

È passata in prima lettura alla Camera dei deputati la proposta di legge a prima firma dell’onorevole Daniele Belotti (Lega) che punta a modificare la legge Levi (legge 27 luglio 2011, n.128) in materia di “nuova disciplina del prezzo dei libri”, pensata per andare incontro alle piccole librerie che soffrono la concorrenza dell’e-commerce. La discussione alla Camera del provvedimento era iniziata lo scorso 8 luglio e si è conclusa il 16 con l’approvazione da parte dei deputati. 

Il disegno di legge Belotti prevede un abbassamento dal 15% al 5% dello sconto massimo applicabile al prezzo di copertina di un libro, il divieto per i “venditori di effettuare svendite di libri a catalogo, non recentissimi (pubblicati da almeno venti mesi)” e l’affidamento alla Polizia Postale e al corpo della Guardia di Finanza del compito di vigilare sulle vendite effettuate online (per ora affidato ai Comuni). Dopo il primo passaggio alla Camera dei deputati, il progetto di legge nelle prossime settimane dovrà approdare al Senato per proseguire l’iter legislativo ed essere definitivamente approvato.

Il provvedimento – affidato in Commissione Cultura, Scienza e Istruzione – era fortemente auspicato anche dall’ALI (Associazione Librai Italiani), alla ricerca di una legge attenta e organica per il libro e più in generale per la lettura. La Consulpress aveva intervistato il presidente dell’ALI, Paolo Ambrosini, che aveva ribadito l’auspicio che la legge fosse approvata velocemente, per fornire al libraio “qualche arma in più per competere con gli altri attori sul mercato”. In questa occasione, Ambrosini aggiunse che per intervenire organicamente sulla promozione della cultura e dei libri è importante “che ogni scelta non sia rimessa in discussione al mutare delle maggioranze e si abbia la consapevolezza che la promozione alla lettura sia una valore che prescinda dalle maggioranze”.

Si parla di un approccio finalmente organico al tema in quanto dal 21 febbraio alla Camera dei deputati, insieme alla proposta di legge Belotti si stanno discutendo, in Commissione referente, altri due progetti di legge: una proposta promossa dalla deputata del Partito democratico, Flavia Piccoli Nardelli, che mira alla promozione e al sostegno del libro e della lettura, approvata il 16 luglio in prima lettura al Senato e trasmessa alla seconda Camera due giorni dopo; e un provvedimento a firma del deputato di Fratelli d’Italia, Federico Mollicone, dedicato all’innovazione tecnologica delle imprese editoriali e all’editoria digitale scolastica, approvato anch’esso in prima lettura lo scorso 16 luglio.

FABIANA LUCA

NOTE A MARGINE –  Con l’occasione desideriamo lanciare un piccolo consiglio a tutte le persone – ivi compresi anche tutti i nostri  lettori – che volessero compiere un gesto simbolico (…ma non solo !)  a favore delle “Piccole Librerie”, a fianco delle quali la Consul Press è da sempre schierata. La “Libreria” – piccola, media o grande – non è solo uno spazio fisico ove visionare o sfogliare un libro … è, o dovrebbe anche essere, un centro di aggregazione sociale e culturale, una sorta di piccolo “Caffè Letterario”. 
Quando dobbiamo
acquistare uno o di più libri …..evitiamo di farlo tramite Amazon & Soci ! Cerchiamo invece di effettuarlo personalmente e direttamente in Libreria e, con l’occasione, scambiare un’ opinione con il Libraio.  Alla stessa stregua, anche i Quotidiani ed i Periodici dovrebbero essere acquistati in Edicola, scambiando due parole con l’ Edicolante …. evitando di leggerli tramite tablet. 
Riappropriamoci dei nostri contatti umani e dei rapporti interpersonali, attualmente sempre più marginalizzati ed emarginati dalla tecnologia.________G.M.

Amministrative: domani al ballottaggio 136 comuni

Sono 136 i comuni italiani che domani torneranno alle urne per scegliere il proprio sindaco. Domenica 26 maggio, in cui si votava contemporaneamente per le elezioni europee e per quelle amministrative in 3654 comuni, non tutti i candidati sindaci hanno raggiunto la maggioranza dei voti richiesti per essere eletti. Nelle elezioni amministrative, il ballottaggio si rende infatti necessario se nessun candidato sindaco ottiene la maggioranza: nel caso dei comuni con più di 15 mila abitanti, serve la maggioranza assoluta dei voti validi, ovvero la metà più uno; mentre nei comuni con meno di 15 mila abitanti si vota al secondo turno solo se i due candidati hanno ottenuto lo stesso numero di voti.

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Elezioni Europee: intervista a Tiberio Graziani, Presidente di VISION & GLOBAL TRENDS

 CONVERSAZIONE   a 360° con  TIBERIO GRAZIANI  

La mancanza di una politica estera condivisa, i possibili scenari futuri, una campagna elettorale che risulta poco attenta ai contenuti, ma incentrata sulla personalizzazione del momento elettorale. Di questo e di altri aspetti del ruolo europeo nello scacchiere internazionale abbiamo parlato con Tiberio Graziani, esperto di geopolitica e presidente di “Vision & Global Trends” – Istituto Internazionale di Analisi Globali.
Antecedentemente alla fondazione di “Vision”, Graziani è stato presidente dello IsAG – Istituto di Alti Studi in Geopolitica e Scienze Ausiliarie, che aveva però una dimensione più nazionale, al pari di altri istituti italiani come lo IAI – Istituto Affari Internazionali o l’ ISPI – Istituto per gli Studi di Politica Internazionale.

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L’Europa alla vigilia delle elezioni: dal convegno di Vision Global Trends al Senato

#EUROPA – #EUROPAE

Sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema delle elezioni europee e far confrontare la società civile con le istituzioni della Repubblica italiana: è con questo spirito che l’istituto Vision & Global Trends in collaborazione con l’intergruppo parlamentare Federalista Europeo ha deciso di organizzare il seminario ‘Europa-Europae. L’Europa tra frammentazione neo-nazionalista e integrazione continentale‘, che si è svolto lo scorso 9 maggio. Un incontro organizzato a ridosso dell’appuntamento elettorale che formerà il nuovo Parlamento europeo e a cui va riconosciuto il merito di aver scaldato il dibattito pubblico, spingendoci ad interrogarci su cosa sia realmente l’Europa oggi.

La scelta della data non è stata casuale: il 9 maggio è notoriamente celebrata la festa dell’Europa in ricordo di quel 9 maggio 1950 in cui la dichiarazione dell’allora ministro degli Esteri francese Robert Schuman gettava le basi per il primo nucleo effettivo di integrazione europea proponendo la creazione di una Comunità europea del carbone e dell’acciaio (CECA) che si realizzò concretamente con il Trattato di Parigi stipulato l’anno successivo. Italia, Francia, Belgio, Lussemburgo, Paesi Bassi, Germania sono i paesi che presero parte a questo primo piccolo passo verso l’unificazione.

“La scelta della data non è stata solo un atto celebrativo, ma la volontà di fare un ragionamento comune e collettivo che vada oltre gli schieramenti politici per spronarci in vista delle elezioni e per capire quale potrà essere l’Europa del domani e come continuare il processo di integrazione”, ha spiegato la senatrice Laura Garavini, presidente del gruppo interparlamentare Federalisti europei, in apertura ai lavori del convegno.

Dal 1950 ad oggi di passi ce ne sono stati tanti: trattati, accordi e convenzioni hanno portato all’unificazione dei paesi che oggi costituiscono l’Unione Europea, nata ufficialmente con il Trattato di Maastricht del 1992. Un’unificazione di fatto, certamente, che ha portato il piccolo nucleo della comunità del carbone e dell’acciaio a rafforzare progressivamente i propri legami e a diventare un gruppo di paesi sempre più nutrito (che oggi conta 28 stati), unito dal desiderio di rispondere alle sfide globali come un fronte compatto e unitario. L’unificazione che dalle macerie della seconda guerra mondiale ha preso vita come una scelta quasi obbligata, non ha tuttavia impedito l’insorgenza di criticità e fragilità che rendono oggi l’Unione europea un progetto politico debole e non pienamente realizzato. 

Da più fronti, durante questo dibattito tra istituzioni e società civile, è emersa la necessità di restituire un’immagine più positiva dell’istituzione europea, in quanto “si registra un enorme gap tra quello che fa l’Europa e come essa viene percepita dai suoi cittadini”, dice Garavini. Di fatto, l’Europa è stata ed è sempre di più considerata non come “la soluzione ai nostri problemi ma come l’ostacolo principale alla piena realizzazione della sovranità nazionale” dei singoli stati che la costituiscono. Come ha suggerito anche Paolo Ponzano, segretario generale del Movimento Europeo Italia, è proprio su questo che fanno leva le “forze del cosiddetto nazionalismo o populismo che tendono a sottolineare costantemente gli aspetti negativi del processo di globalizzazione, in quanto fenomeno che mette a rischio le identità locali e nazionali”.

L’Europa, però, “ha garantito pace, sviluppo e maggiori diritti e rappresenta uno straordinario incubatore di civiltà, cultura, progresso. Vanno superati gli egoismi nazionali perché in un mondo globalizzato come quello attuale nessun paese può più pensare di farcela da solo. Siamo un’Europa”, dice Garavini, che ha poi aggiunto “l’Europa ha portato tanti benefici: la nostra qualità della vita in Ue è decine di volte migliore rispetto ad altre realtà continentali, dall’India alla Cina, in tema di diritti e di lavoro”.

I paesi dell’Unione considerati singolarmente sono destinati a sparire perché non hanno la forza politica ed economica per rapportarsi con le grandi potenze globali come la Cina o l’India che stanno emergendo sullo scacchiere internazionale. Per il cittadino comune l’Europa rappresenta qualcosa di distante perché la burocrazia ha pensato e realizzato un modello di stato nazionale con al centro un club europeo, ovvero una porzione ristretta di persone, burocrati soprattutto, a cui affidare tutte le decisioni destinate a influenzare la vita di molti.
Il grande errore da imputare all’Europa”, secondo Tiberio Graziani, presidente di Vision & Global Trends, “è stata proprio la mancanza di una visione di lungo periodo in termini storici” dell’Unione, passando anche attraverso la formazione di un ceto amministrativo e politico europeo. In un momento storico in cui l’immagine dell’Europa che viene restituita è quella di un contrasto tra le spinte alla frammentazione delle forze neosovraniste e lo slancio verso un’integrazione più concreta, l’esigenza più urgente
è quella di creare un’Europa del presente che sia unita e coesa e che guardi agli errori del passato per migliorare il proprio futuro

Ripristinare il principio della responsabilità, fortemente minacciato in questa stagione politica. E’ questo l’auspicio di Ettore Rosato, vice presidente della Camera dei deputati: “Quando non si sanno risolvere i problemi interni, gli Stati membri dell’Ue tendono a scaricare le colpe di alcuni fallimenti proprio sull’istituzione europea”. “Serve sempre ricordare che i nazionalismi hanno portato la guerra e che l’Europa è quella scelta profonda che fu fatta durante la seconda Guerra Mondiale da parte di chi ebbe la consapevolezza di capire che la storia d’Europa fu attraversata da continue guerre e che per questo si doveva porre fine a questa situazione”.

Il problema dell’Europa oggi è la sua debolezza e non è difficile immaginare che la frammentazione politica che presumibilmente uscirà fuori da questa tornata elettorale non farà che intensificare le sue fragilità. Diversi sono i passi ancora da percorrere per avvicinarsi all’idea di un progetto che abbia una costituzione comune, una politica estera e di difesa collettiva, un’identità sociale ma soprattutto la lungimiranza di sviluppare una visione di lungo periodo che sia condivisa. Perché se è vero – come ha suggerito il professor Bettoni durante il convegno – che parlare di identità significa automaticamente presupporre un’esclusione, è pure vero che nell’epoca della preoccupazione, dell’incertezza, della mancanza di solidarietà, il sentirsi accomunati da qualcosa non sembra poi così male come idea. 

L’Europa vista dall’antiestablishment: l’economista Antonio Maria Rinaldi si racconta

Un’autorità del mondo economico-giuridico, tra gli esponenti dell’euroscetticismo e del sovranismo in Italia. Una personalità divisiva, nel senso che accoglie assensi e al tempo stesso coltiva dissensi. È Antonio Maria Rinaldi, economista di antica famiglia romana, il protagonista del quinto incontro della rassegnaEgo: Le personalità si raccontano.
La Rassegna è nata da un’idea della Dott.ssa Jasna Geric – interprete e traduttrice – con il patrocinio della Ad Maiora – Editore, casa editrice di spicco nei settori economico e giuridico.
Quinto appuntamento di un ciclo che si propone, di volta in volta, di approfondire la conoscenza di personalità che svolgono un ruolo partecipativo e di rilievo nell’ ambito del nostro Paese e di cui la Consul Press ha più volte trattato in precedenti occasioni.

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