UN ITINERARIODA BETLEMMEA GREGGIO NEL 1223,
….. POI A PREDAPPIO NEL 1935
Come sempre, nel periodo natalizio, a Predappio nella Chiesa di S. Antonio vi è stata l’esposizione del presepe, allestito con il lavoro, il fervore dei fedeli e del parroco: un presepe suggestivo, intensamente espressivo del dono della nascita del Redentore e, fra l’altro, ancora ieri, visibile a sinistra dopo l’entrata, in tutta la magia delle sue luci a rischiarare la silenziosa, sacra penombra del tempio.
A Venezia l’ennesima conferma quanto, ormai, la sinistra sia allo sbando, senza una meta definita, insomma alla frutta e, presto, senza neppure più una apprezzabile, seppur minima, dignità politica.
La notizia è sconcertante: il Partito Democratico e la CGIL di Venezia hanno manifestato la loro contrarietà all’attuale esposizione di un’icona della Natività, quindi con Gesù, la Madonna e San Giuseppe, nel reparto di ginecologia ed ostetricia del locale ospedale cittadino, quindi ne chiedono la rimozione. Naturalmente, la sacra rappresentazione è stata collocata col consenso dell’Azienda Sanitaria Locale, accogliendo una proposta del personale sanitario dello stesso reparto.
Un “insolito documento” custodito nell’Archivio di Stato di Forlì
_____________________FRANCO D’EMILIO
Da tempo intendevo proporre agli appassionati di storia – per fortuna davvero tanti, ma anche ai soli curiosi in cerca di novità, cose insolite o particolari – un documento archivistico di notevole valore storico perché relativo ad un protagonista molto discusso, “ingombrante” della storia italiana e mondiale del ‘900, quale, appunto, risulta tuttora Benito Mussolini.
Si tratta di un documento scolastico, riconducibile alla frequenza dal 1898 al 1901 della Regia Scuola Normale di Forlimpopoli (vds. foto di apertura), di seguito in una foto, da parte del giovane Benito.
Morto un papa, se ne fa un altro: solitamente le cose vanno così, ma stavolta è andata diversamente, nemmeno tutta la briga di convocare il conclave da ogni angolo della terra perché di papi ne avevamo due e, per nostra fortuna, quello superstite, insomma già disponibile, era persino il pontefice titolare ovvero quello effettivamente in carica con pieni poteri sul governo della Chiesa.
DA VIA DELLE BOTTEGHE OSCURE
A VICOLO DEL CREPUSCOLO
DAL P.C.I. AL P.D. / IL LUNGO PERCORSO DI UNA METAMORFOSI, ______________________illustrato da FRANCO D’EMILIO
La crisi del Partito Democratico è quasi drammatica, sia per lo scarso spessore della sua proposta politica, sia per il declino lento, inesorabile, “goccia a goccia” del suo consenso elettorale.
Il PD si trova ad un bivio, costretto a scegliere: o individua una strada nuova e lineare, agevole e percorribile oppure resta sulla via attuale, alquanto accidentata, nella convinzione che solo alcune correzioni di condotta e di percorso possano bastare ad evitare il peggio.
I tempi cambiano e tutto muta velocemente, perlomeno adeguandosi alla nostra epoca. Addirittura, mutano persino le fiabe, narrazioni fantastiche, perlopiù di origine popolare, la cui trama vede solitamente sia protagonisti reali, umani / sia altri, invece, capaci di poteri magici: così, si aggiornano i personaggi perché, sempre più, siano espressione del presente e, di conseguenza, cambia pelle la morale insita in ogni fiaba.
Spesso la continuità dell’insegnamento, espresso da una fiaba della tradizione classica, ampiamente rimaneggiata ai nostri giorni, può coincidere con un oggetto, un indumento, insomma un particolare comune al vecchio e al nuovo protagonista.
È il caso de Il Gatto con gli Stivali, fiaba popolare italiana, per la prima volta trascritta nel 1550 da Giovanni Francesco Straparola, ma resa celebre, in particolar modo, dalla versione francese di Charles Perrault (1697) e da quella tedesca dei fratelli Grimm (1812).