Mangiare e sputare nel piatto di Mussolini e del Fascismo
di FRANCO D’EMILIO
Sono, ormai, ottant’anni che Mussolini ed il Fascismo costituiscono il piatto ristorativo di un antifascismo, sempre più pretestuoso e inconsistente. Sono, infatti, questi gli anni trascorsi dalla scomparsa di Benito e con lui della fine della cosiddetta “Era Fascista“: catturato, ucciso, persino appeso a testa in giù nel pubblico vergognoso ludibrio milanese di Piazzale Loreto, quasi l’esposizione ad una folla testimone fosse la necessaria conferma ufficiale della fine del regime e del suo capo.
In Italia e altrove la Massoneria è uno “Stato Elitario”
_______________una Interpretazione Critica di FRANCO D’EMILIO
Stamani, scorrendo il tanto materiale fotografico raccolto e le molte testimonianze di persone, prossime o partecipi del sodalizio massonico da nord a sud, mi sono reso conto di aver accumulato, piano piano, pure inaspettatamente, una mole incredibile di materiale documentario su quanto e come la Massoneria, qui mi limiterò a parlare solo di quella del Grande Oriente d’Italia, sia presente, ben radicata e introdotta, in particolar modo assai proficuamente intraprendente nella sua attività lobbistica, definiamola garbatamente così.
A SARZANA, DURANTE IL XII PREMIO LETTERARIO – 6/7/8 DICEMBRE
una nota critica di FRANCO D’EMILIO
L’accaduto rischia di diventare un caso nazionale, pure agitato e sostenuto da qualche giornalone compiacente, insomma una cosa da prendersi con sgomento, la testa tra le mani. “ … perché la Costituzione vale per tutti. Tranne che per i fascisti.” Queste le ignobili parole astiose, fuori di testa dell’ANPI – Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, Coordinamento Regionale Ligure di Genova, espresse in un assurdo comunicato stampa, velenoso attacco all’Avvocato forlivese Francesco Minutillo.
Si fosse trattato di un caso isolato ed eccezionale, certamente deprecabile per il suo contenuto offensivo, ma addebitabile solo alla scelta avventata di un pastore, purtroppo dimentico di dover guidare un gregge di anime e non di doverlo sconcertare inutilmente, ebbene, allora, avremmo anche potuto chiudere un occhio e mandare giù il rospo sul filo della comprensione e del perdono.
Andateci tutti, così vi renderete conto. Fidatevi, non vi mando chissà dove, tanto meno a quel paese, vi invito soltanto ad andare al cinema a vedere il film “Berlinguer-La grande ambizione” del regista Andrea Segre, realizzato a 40 anni dalla morte dell’ultimo Grande Leader del Partito Comunista Italiano: dopo di lui solo un giusto, inevitabile declino. Io ci sono andato in un pomeriggio infrasettimanale, quando, solitamente, pure a Roma i cinema sono meno frequentati, quindi più tranquillamente avrei potuto vivere una “full immersion” nella storia del nostrano partitone comunista attraverso le vicende di uno dei suoi maggiori protagonisti, appunto Enrico Berlinguer.
Ormai, è certo, Donald Trump ha vinto, sarà nuovamente Presidente degli Stati Uniti, pronto a realizzare il suo programma per un’America “great again”. Ha battuto nettamente la candidata democratica Kamala Harris e potrà contare su una solida maggioranza repubblicana al Senato e alla Camera dei Rappresentanti, i due organi legislativi del Congresso, oltre che alla Corte Suprema.