Nel XXX ANNIVERSARIO dalla SUA SCOMPARSA, un’ analisi di FRANCO D’EMILIO
Tra pochi giorni saranno trascorsi trent’anni dalla morte di Benigno Zaccagnini, leader ed esponente di spicco della Democrazia Cristiana, scomparsa avvenuta, appunto, il 5 novembre 1989 a Ravenna.
Eppure, ancora di più nell’attuale povertà della cultura e della politica italiana, restano un grande esempio la statura umana e morale, lo spessore politico del cattolico faentino Zaccagnini, il medico pediatra con la passione per la politica, sempre intesa, vissuta come servizio da svolgersi con preparazione e competenze, con coraggio, ma senso della misura, infine con fede incrollabile nei valori della libertà e della democrazia.
DALLO STATO CITTA’ DEL VATICANO AL COMUNE DI PREDAPPIO (ITALIA)
_________________FRANCO D’EMILIO
In fondo, nulla di strano. Se la Chiesa è giunta ad avere contemporaneamente due Pontefici, Papa Francesco e Papa Benedetto XVI, pur se con ruoli e funzioni diversi, perché stupirsi che il Comune di Predappio, paese natale del Duce, abbia oggi due sindaci?
SECONDO IL VOCABOLARIO TRECCANI, DICESI “PUTTANATA”……..
una analisi socio linguistica (… e non solo) di FRANCO D’EMILIO
A lungo ho esitato sul titolo di questo artic, olo, non volevo stare sopra le righe, ancora di più offendere la sensibilità di alcuni lettori, ma alla fine mi sono convinto, va bene così, la parola rappresenta bene la realtà. Il vocabolario Treccani è chiaro, inesorabile e lapidario: dicesi puttanata “un’azione disonesta, una carognata, una canagliata”, il vocabolario Garzanti sottolinea l’aspetto, il fine subdolo e perfido dello stesso vocabolo, quindi con molta convinzione ho digitato questo termine, sicuramente pesante ed offensivo. Eventualmente, provvederà il direttore responsabile di questa testata, che mi ospita con tanta disponibilità, a mitigare il senso delle mie affermazioni.
Al momento della stesura di queste righe ancora non si sa se il professor Giuseppe Conte, incaricato di formare un nuovo governo, riuscirà a realizzare questa impegnativa impresa. Spero vivamente che fallisca, ma le mie speranze, comuni a tanti italiani, sono esigue perchè travolte dalla logica politica di chi, in barba alle aspettative degli italiani, vuol mantenere l’attuale assetto parlamentare e puntare alla conservazione di un sistema agonizzante, obsoleto, incapace di interpretare i profondi mutamenti del lavoro e dell’impresa, della famiglia e dell’educazione, dell’istruzione e della formazione, infine della tutela dei confini e della sovranità nazionale.
SENZA LA TUTELA DELLA “FAMIGLIA NATURALE”, ECCO IL PERICOLO DEI “CASI ALLA BIBBIANO”
Sono, ormai, settimane che la ribalta della cronaca è ampiamente occupata dal caso di Bibbiano, comune della provincia di Reggio Emilia, dove ad una locale comunità terapeutica, denominata La Cura, sono stati affidati per lungo tempo diversi bambini, sottratti pretestuosamente alle famiglie d’origine, anche ricorrendo all’intimidazione e alla coercizione psicologica. Tutto è partito nell’estate del 2018 da un’indagine del Comando Provinciale dei Carabinieri di Reggio Emilia per chiarire la notevole crescita di denunce dei servizi sociali dei 7 comuni dell’Unione della Val D’Enza circa casi di abusi e/o maltrattamenti di minori in quel territorio.
IL PATRIMONIO STORICO – CULTURALE
DELLA NOSTRA MEMORIA
di FRANCO D’EMILIO
Puntualmente, eccoci ancora a scrivere della grave crisi organizzativa e gestionale nella quale versano gli Archivi di Stato, uffici dell’amministrazione centrale e periferica del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, preposti alla conservazione e valorizzazione del patrimonio archivistico nazionale. Ormai, non è più nemmeno una crisi ricorrente, ma uno stato permanente di difficoltà, disagio che rischia di compromettere inesorabilmente la tutela della nostra memoria pubblica, quindi della nostra storia nazionale.