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Autore: Franco D'Emilio

Storico, narratore, una lunga carriera da funzionario tecnico scientifico nell'Amministrazione del Ministero per i beni e le atiività culturali

Fake news: l’informazione spazzatura della Lega e del M5S

 LE  BUFALE  PASCOLANO  NEI PRESSI  DEL  PARLAMENTO 

Le fake news, si sa, sono bufale, notizie false, diffuse malevolmente attraverso i media per disinformare lettori o ascoltatori, quindi orientare negativamente l’opinione pubblica.

Pure nel nostro paese la diffusione di fake news ricorre sempre più spesso, configurandosi anche come ulteriore strumento di contrasto da parte di soggetti politici, inclini al populismo, dunque ad indirizzare le regole della democrazia rappresentativa verso i principi, le finalità di un giustizialismo avventurista, solo demolitivo. La prossima campagna elettorale sarà sicuramente segnata da questo fenomeno negativo che scredita la politica, soprattutto offende la dignità dell’elettore.

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Da “Poveri, ma belli” a poveri e incazzati !

THE  NEEET  GENERATION

Il rapporto 2017 della Caritas sulla povertà e l’esclusione dei giovani in Italia sono davvero terribili, allarmanti, soprattutto in riferimento a due dati conclusivi: il primo rileva come un giovane su dieci si trovi nella condizione di povertà assoluta, il secondo sentenza inesorabilmente come dal 2007 la povertà giovanile sia passata dall’1,9% al 10.4%, a fronte, invece, di un calo significativo dell’indigenza  tra le persone over 65.

L’indagine non solo esplicita una condizione già di per sè estremamente negativa, ma evidenzia pure la crescente difficoltà sociale di generazioni di figli e nipoti che rispettivamente vivono peggio dei loro genitori o nonni ovvero si è completamente capovolto il rapporto tra le generazioni. I nostri giovani sono, così, i soggetti più colpiti dalla crisi economica e dalla esclusione sociale, costretti, fra l’altro, a guardare un futuro per loro solo incerto, precario, se non addirittura ignoto: di conseguenza crescono sia le situazioni di disagio interno alla famiglia d’appartenenza sia le condizioni di conflittualità sociale col pericolo di un difficile equilibrio tra devianza e illegalità. In Italia esiste oggi una povertà giovanile davvero straordinaria e straordinariamente pesante perchè alla povertà dei mezzi materiali per vivere si è affiancata sempre di più la povertà, ancora più onerosa, dell’impossibilità di poter progettare il proprio futuro e trovare delle alternative a questa difficolà esistenziale: questa la condizione miserevole dei giovani tra i 18 e i 34 anni.

La crescita della povertà giovanile è l’ulteriore conferma come l’Italia resti arretrata rispetto a molti paesi europei nella classifica della ripresa economica: il tasso di disoccupazione giovanile attuale è pari al 37,8%, di poco in calo rispetto a quello dell’anno scorso, ma addirittura doppio rispetto a quello della media europea, 18,7%. Contemporaneamente resta alto, sempre sopra la media europea, il nostro tasso di abbandono scolastico e si conferma la più consistente presenza di Neet ossia di giovani tra i 15 e i 34 anni, not engaged in education, employment or training, dunque fuori da qualsiasi percorso formativo e lavorativo.

Dai dati della Caritas risulta più grave la condizione delle giovani donne, maggiormente esposte alla povertà per la mancanza, spesso cumulativa, di lavoro, alloggio, un sostegno familiare. Tantomeno deve sfuggire il dato, relativo alla ripartizione geografica, il 34,7% al Nord e il 39,1% al Sud, delle richieste di aiuto alla Caritas da parte dei nostri giovani: un divario non eccessivo che conferma come la povertà abbia ridotto la forbice di distanza tra settentrione e meridione. Certamente sulla condizione precaria dei nostri giovani influiscono anche fattori come l’estrazione sociale, il personale livello di istruzione e formazione, la disponibilità di relazioni sociali utili, ma complessivamente dobbiamo riconoscere quanto sia difficile l’inclusione giovanile in un mondo adulto tanto deludente quale soggetto politico, economico e sociale.

Sono trascorsi settant’anni dal film Poveri ma belli di Dino Risi del 1957: allora i giovani vivevano con serenità e ottimismo la loro età, quasi avvertendo il prossimo boom economico, oggi, invece, i nostri ragazzi non vivono i loro anni migliori, quelli più progettuali e fattivi, e sono consapevoli di invecchiare senza alcuna previdenza e tutela.

FRANCO  D’EMILIO

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A Cesena non sei AntiFascista? Allora taci e sparisci!

Il prossimo mercoledì 15 novembre il Consiglio Comunale di Cesena voterà se approvare o respingere il nuovo regolamento cittadino “antifascista”, fortemente voluto e sostenuto dal Partito Democratico cesenate, anche sull’onda della liberticida legge Fiano, per vietare l’occupazione di suolo pubblico ad enti, associazioni od altre realtà che non abbiano perfetta aderenza con i principi costituzionali.

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Elezioni Siciliane: l’ inutilità del voto al M-5_Stelle e la rovina del P.D.

BREVE ANALISI Post -VOTO

________________  a cura di FRANCO D’EMILIO 

In fondo, i risultati delle recenti elezioni siciliane non hanno sorpreso nessuno, tutto era già scontato: il successo del centro destra, il tonfo del PD, l’illusoria posizione da primo partito del Movimento 5 Stelle. Già, proprio così, il M5S è stata la formazione politica più votata dai siciliani, ma tale risultato è destinato ad un palese insuccesso politico senza sbocchi e sviluppi futuri: fuori dal governo della regione siciliana i pentastellati saranno costretti ad un’esasperata opposizione, come sempre umorale, confusa e contradditoria, pari a quella sinora espressa dai banchi del Parlamento.

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In Italia i beni culturali in caduta libera !

 IL PATRIMONIO CULTURALE SEMPRE PIU’ IN PERICOLO 

Il Ministro dei beni culturali, Dario Franceschini, commentando la legge di stabilità 2018, recentemente approvata dal Consiglio dei Ministri, ha sottolineato, entusiasta, l’impegno assunto dal Governo a sostegno della gestione del patrimonio culturale nazionale, soprattutto riguardo ai seguenti aspetti: aumento delle risorse economiche e nuove assunzioni di personale a favore del ministero. Dunque, Franceschini ha plaudito tali provvedimenti perchè conferma di come il Governo creda “nella cultura volano di crescita del Paese e leva di un turismo sostenibile” e non ha mancato di chiudere con una nota di autoreferenzialità:  “Sin dal primo giorno di mandato ho detto che il Ministero dei beni culturali era uno dei principali dicasteri economici e i numeri di questa manovra economica, al pari delle precedenti, lo ribadiscono”.

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I Sindacati rappresentano ancora i Lavoratori?

La concertazione sindacale nasconde solo cogestione politica

Il governo Gentiloni ha appena presentato ai sindacati la legge di stabilità 2018 e subito CGIL, CISL e UIL, pur con qualche distinguo tra loro, protestano, addirittura con minacce di sciopero generale: chiedono più investimenti per il lavoro e l’occupazione, maggiore sostegno alle problematiche giovanili, una diversa politica pensionistica, meno penalizzante, soprattutto per la progressione dell’età pensionabile in rapporto all’aspettativa di vita.

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