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Autore: Franco D'Emilio

Storico, narratore, una lunga carriera da funzionario tecnico scientifico nell'Amministrazione del Ministero per i beni e le atiività culturali

A Ravenna nuova presentazione del libro “Predappio al tempo del Duce”

 

“InContemporanea” –  La Storia si fa in biblioteca 

Nella Sala Spadolini della Biblioteca di Storia Contemporanea “Alfredo Oriani” di Ravenna, prestigiosa istituzione culturale italiana, riprende la ben nota rassegna con un ciclo di tre incontri ottobrini dedicati a fascismo e società italiana.

La-Biblioteca-Oriani-di-Ravenna

Si inizia venerdì 13 ottobre, ore 17.00, con la presentazione del libro del prof. Carlo De Maria, Le biblioteche nell’Italia Fascista (Biblion, 2016). Il volume ricostruisce con rigore documentario i diversi momenti e aspetti della politica bibliotecaria del fascismo, dalla creazione nel 1926 della Direzione generale accademie e biblioteche fino alla pesante ricaduta delle leggi razziali sull’organizzazione interna del sistema bibliotecario. L’autore, docente di Didattica della storia all’Università di Urbino, ne discuterà con il presidente e il direttore della Fondazione Casa di Oriani, prof. Sandro Rogari e dott. Alessandro Luparini.

Il ciclo proseguirà venerdì 20 ottobre, ore 17.00, con la presentazione del libro di Paola S. Salvatori, Mussolini e la storia. Dal socialismo al fascismo (Viella, 2016), in dialogo con il prof. Massimo Baioni (Università di Siena).

La rassegna si concluderà venerdì 27 ottobre, ore 17.00, con la presentazione del volume fotografico PREDAPPIO AL TEMPO DEL DUCE. Il fascismo nella Collezione fotografica Franco Nanni, a cura di Franco D’Emilio e Giancarlo Gatta (Bradypus, 2017), in dialogo con il prof. Carlo De Maria

     168Mussolini al volante di un'Alfa Romeo da competizione

 

 

 

 

 

La bufala della ripresa economica

vignetta-Altan

I DATI ISTAT al II° semestre 2017

Tali dati parlano chiaro…. se li consideriamo attentamente, possiamo evidenziare queste risultanza: 

lavoratori dipendenti      17.726.000     +3%        +513.000 unità sui dati del 2008

lavoratori indipendenti    5.363.000      -8,7%     -514.000 unità sui dati del 2008

Il calo del lavoro  autonomo annulla, dunque, la crescita di quello dipendente e coincide con la perdita di oltre mezzo milione di artigiani, piccoli imprenditori e commercianti: le famiglie, legate al reddito da lavoro autonomo, risultano le più esposte al rischio povertà;  dal 2015 il 25,8% di tali nuclei familiari vive al limite della soglia di indigenza e, mediamente, sinora ha subito un taglio del proprio reddito annuo pari al 15,4%, attorno ai 6.500 euro.

Non deve, però, tralasciarsi una domanda, relativa alla crescita dei lavoratori dipendenti: perchè, pur in presenza di un maggior numero di questi occupati, sono diminuite del 5,8% le ore complessivamente lavorate? La risposta è duplice: sono cresciuti solo i contratti di lavoro a tempo determinato, mantenendosi, quindi, un alto indice di precarietà lavorativa; eppoi, la richiesta di prodotti e servizi è tuttora inferiore ai valori pre-crisi.

Infine, va sottolineato come la crescita del lavoro a contratto a tempo determinato lasci poco spazio alla prevenzione antinfortunistica, come sottolineato dall’ANMIL (Associazione Nazionale Mutilati ed Invalidi del Lavoro) nella propria manifestazione svoltasi a Cagliari, oggi domenica 8 ottobre, denunciando un incremento degli incidenti sui posti di lavoro.

Vi pare che questi siano dati di ripresa, di uscita dalla crisi economica devastante degli ultimi anni? Al massimo sono segni di una lieve, contraddittoria ripresina che potrebbe, se non adeguatamente supportata, innanzitutto con una fiscalità meno esosa, risolversi in un’illusoria “sveltina” pre-elettorale di questo governo con gli italiani.

Don Lorenzo Milani e il Prof. Alberto Manzi

Due  maestri unici,  col dono della disobbedienza  

un esempio per le nostre attuali istituzioni scolastiche

Un po’ dappertutto continuano a svolgersi manifestazioni, dibattiti, presentazioni di libri nella ricorrenza del cinquantenario della morte di don Lorenzo Milani (1923-1967), l’indimenticabile parroco di Barbiana, e colpisce come molta attuale intellighenzia della sinistra postcomunista rivendichi proprie radici nel pensiero e nell’opera del tenace “innovatore pretino”…. lo chiamo così con l’affetto di chi l’ha conosciuto, era l’estate del ’64 e avevo tredici anni.

E’ dalla visita nel 2007 di Walter Veltroni, pellegrino ruffiano a Barbiana, che la sinistra accampa forzatamente un’infondata collocazione di don Milani sulle proprie posizioni, ma penso che tale pretesa possa dichiararsi definitivamente respinta dalle parole di Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di S. Egidio, nella prefazione al recente testo di Michele Gesualdi, Don Lorenzo Milani, l’esilio di Barbiana: “ non un prete di sinistra, ma un prete dei poveri”, quindi inconsistente ogni interpretazione ideologico-politica della missione pastorale del nostro sacerdote.

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I Sindacati e la Costituzione

  La gaffe del pentastellato Luigi Di Maio

    SINDACATO FUORILEGGE contro la COSTITUZIONE

  Per privilegio antifascista sindacati sempre contrari ad un loro statuto giuridico

 

Se il paese vuole essere competitivo, le organizzazioni sindacali devono cambiare radicalmente. … O si autoriformano o quando saremo al governo ci penseremo noi.”  Queste solo alcune delle incaute affermazioni senza fondamento, pronunciate al recente Festival del Lavoro di Torino dal leader del M5S, Luigi Di Maio, già tanto compreso nella sua azzardata candidatura a prossimo capo del governo. Sì, proprio un azzardo, un’esaltazione fantapolitica che nasce dall’ignoranza, davvero grave per chi già ricopre la carica di vicepresidente della Camera ed ambisce alla prima poltrona di Palazzo Chigi: incredibilmente, l’on. Di Maio ignora che oggi i sindacati non sono organizzazioni statuali, ma libere associazioni, autonome nella loro organizzazione ed azione; non ne intende la dignità rappresentativa, quindi l’impegno di rappresentare, tutelare gli interessi dei lavoratori; infine, è dimentico del forte radicamento del sindacato nei luoghi di lavoro con migliaia di militanti e attivisti.

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Nostalgia del XXVIII Ottobre

                    NOSTALGIA della MARCIA su ROMA ?

 Sì al Museo di Predappio che studi e racconti davvero il Fascismo !

 __________________  di FRANCO D’EMILIO 

A quasi un mese dalla ricorrenza della Marcia su Roma ecco che la memoria di quel fatidico 28 ottobre 1922 riaccende il contrasto tra fascismo e antifascismo con espressioni, spesso, di reciproca acuta ostilità, spinta anche da un moto di nostalgia: da una parte, nostalgia di chi rimpiange il Ventennio, dall’altra nostalgia di chi rimpiange che la resistenza non si sia tradotta in una efficace, duratura “bonifica” della società, della politica italiana dalla persistente presenza e professione di idee, comportamenti, legati al ricordo, se non addirittura al culto, del trascorso regime.

Così, in prossimità della data della Marcia su Roma, torna, ancora più esasperato, il tema della nostalgia e, soprattutto, dei nostalgici del fascismo, magari in visita a Predappio per un omaggio ai luoghi natali e alla tomba del Duce, esibendo simboli, pure nell’abbigliamento, e saluti di chiara celebrazione fascista, affollando negozi di souvenir storici, non sempre apprezzabili per il loro messaggio.

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PREDAPPIO al tempo del DUCE

A  ROCCA delle CAMINATE  la presentazione del libro 

PREDAPPIO AL TEMPO DEL DUCE 

  Il Fascismo nella Collezione Fotografica Franco Nanni 

Sabato 16 settembre ha avuto luogo la presentazione del libro, con un grande successo di pubblico, attento e partecipe, nella significativa location della Rocca delle Caminate, da poco restaurata per una destinazione d’uso pubblica a fini turistici e culturali. La manifestazione si è svolta con grande serenità, pure nel corso del successivo breve dibattito tra posizioni diverse, ma non più nettamente contrapposte perché positivamente inclini al confronto dialettico.

E’ stata ribadita la notevole importanza della dichiarazione di interesse storico della collezione fotografica del predappiese Franco Nanni da parte del Ministero per i Beni Culturali attraverso la Soprintendenza ai beni archivistici e bibliografici dell’Emilia Romagna: è sicuramente la prima collezione fotografica privata, solo ed esclusivamente sul Fascismo, che grazie all’impegno di Franco D’Emilio, funzionario dell’Archivio di Stato di Forlì, ha ottenuto questo importante riconoscimento, rompendo anche non indifferenti pregiudizi, ostracismi, storici e politici. Il Prof. Carlo De Maria, docente dell’Università degli Studi di Urbino, ha sottolineato il valore espressivo del libro come conferma della fotografia, considerata quale fonte storica.

Tale presentazione verrà riproposta  prossimamente a Forlì, Cesena, Ravenna e Riccione e, se possibile, in altre località dell’ Emilia Romagna e fuori Regione. Non è esclusa anche unna possibilità nella Capitale. Qui di seguito viene riportato l’intervento effettuato da Franco D’Emilio

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