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Autore: Franco D'Emilio

Storico, narratore, una lunga carriera da funzionario tecnico scientifico nell'Amministrazione del Ministero per i beni e le atiività culturali

A sorpresa ELLY SCHLEIN
segretari* del Partito Democratico

DAI CIRCOLI AI GAZEBO, UN’ ESULTANZA DI “NITRITI” 

Alla fine, dalle primarie per il suo nuovo segretario e su tutta l’arena politica del Partito Democratico è risuonato inaspettato un nitrito, quello di Elly Schlein, forte e chiaro sul ronfare sornione di Stefano Bonaccini, certo della vittoria, invece sonoramente trombato, beffeggiato da un pernacchio alla Eduardo che ha definitivamente sepolto la sua aulica immagine di “compagno che sa il fatto suo”.
Dunque, ha vinto il nitrito della scalpitante Elly, solo da due mesi iscritta al PD, ma decisa perché il suo zoccolo, battente sulla terra secca e polverosa dell’anemico elettorato piddino, rinvigorisca quello fiacco da ronzino, da troppo tempo smidollato erede di ben altre durezze, ormai solo antichi ricordi di veterani compagni e compagnucci.

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Togliatti e il suo deputato partigiano ergastolano

LA  STRAGE  DI  STRASSERRA

un approfondimento a cura di FRANCO D’EMILIO

Ieri, il postino mi ha finalmente consegnato, da due mesi l’attendevo, un bel pacco di documenti, tutti copia di originali verificati, certi. Un foglio tira l’altro, tanti documenti che si inseguono tra loro, tutto perché carta canti la storia incontestabile delle prove documentarie.
Il pacco subito a me benevolo con la seconda cartellina, a matita blu “Togliatti”: difficile resistere ad aprirla, tanta, ormai, la mia nota passione per il Migliore.

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Il poliziotto fascista contro il commercio sugli ebrei,
un altro lato della “memoria”

LA “MEMORIA” RIVISITATA ERETICAMENTE

In questa settimana, inclusiva del Giorno della Memoria ho ravvivato la memoria della persecuzione antiebraica, pubblicando, sempre su questa testata, un articolo sulla figura di Mons. Augusto Bertazzoni, Vescovo di Potenza dal 1930 al 1966, tanto prodigatosi a favore di ebrei, pure emiliano-romagnoli, confinati in Basilicata. …..clicca qui
Se, però, prima ho scritto di perseguitati ed, eventualmente, di chi li ha aiutati nella loro drammatica storia, ora intendo, invece, scrivere di qualcuno, sicuramente collocabile nello spazio dei persecutori, ma sempre distintosi da quest’ultimi, non condividendone né gli intenti ideologici né quelli razzisti, sino al punto di denunciare a Mussolini il turpe commercio di alcuni gerarchi fascisti nella vendita ad ebrei di costosissimi, falsi certificati di arianità ovvero di appartenenza alla “razza pura”. (nella foto d’apertura, il Ministero dell’Interno nel 1943)

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Il Vescovo di Potenza per gli ebrei emilano-romagnoli

MONSIGNOR  AUGUSTO BERTAZZONI

Il 2 ottobre 2019 Papa Francesco ha dichiarato venerabile monsignor Augusto Bertazzoni, già Vescovo della Diocesi di Potenza-Marsico dal 30 giugno 1930 al 30 novembre 1966 e Padre del Concilio Vaticano II, attribuendogli, così, post mortem quel titolo che la Chiesa cattolica conferisce a quanti si siano oggettivamente segnalati per “santità di vita” ed “eroicità delle virtù”, tanto da poter essere proposti per una successiva beatificazione. E, sicuramente, Augusto Bertazzoni, nato a Polesine (Mantova) il 10 gennaio 1876 e scomparso a Potenza il 30 agosto 1972 all’età di 96 anni, aveva sempre dato prova di tanta umanità e generosa comprensione, proprio come riassume la promulgazione papale della venerabilità: ….

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Quel presepe in dono da Mussolini a Predappio

UN ITINERARIO  DA BETLEMME A GREGGIO NEL 1223,
….. POI  A  PREDAPPIO NEL
1935   

Come sempre, nel periodo natalizio, a Predappio nella Chiesa di S. Antonio vi è stata l’esposizione del presepe, allestito con il lavoro, il fervore dei fedeli e del parroco: un presepe suggestivo, intensamente espressivo del dono della nascita del Redentore e, fra l’altro, ancora ieri, visibile a sinistra dopo l’entrata, in tutta la magia delle sue luci a rischiarare la silenziosa, sacra penombra del tempio.

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A Venezia la Sacra Famiglia bersaglio di PD e CGIL

IL SINDACALISMO CONTESTA ANCHE LA NATIVITA’

___________________FRANCO D’EMILIO

A Venezia l’ennesima conferma quanto, ormai, la sinistra sia allo sbando, senza una meta definita, insomma alla frutta e, presto, senza neppure più una apprezzabile, seppur minima, dignità politica.
La notizia è sconcertante: il Partito Democratico e la CGIL di Venezia hanno manifestato la loro contrarietà all’attuale esposizione di un’icona della Natività, quindi con Gesù, la Madonna e San Giuseppe, nel reparto di ginecologia ed ostetricia del locale ospedale cittadino, quindi ne chiedono la rimozione. Naturalmente, la sacra rappresentazione è stata collocata col consenso dell’Azienda Sanitaria Locale, accogliendo una proposta del personale sanitario dello stesso reparto.

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Un tema scolastico di Benito Mussolini,
studente nella Scuola Normale di Forlimpopoli

Un “insolito documento” custodito nell’Archivio di Stato di Forlì

_____________________FRANCO D’EMILIO

Da tempo intendevo proporre agli appassionati di storia – per fortuna davvero tanti, ma anche ai soli curiosi in cerca di novità, cose insolite o particolari – un documento archivistico di notevole valore storico perché relativo ad un protagonista molto discusso, “ingombrante” della storia italiana e mondiale del ‘900, quale, appunto, risulta tuttora Benito Mussolini.
Si tratta di un documento scolastico, riconducibile alla frequenza dal 1898 al 1901 della Regia Scuola Normale di Forlimpopoli (vds. foto di apertura), di seguito in una foto, da parte del giovane Benito.

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Due Papi, due Vicari di Cristo?

PAPA BENEDETTO XVI  E  PAPA FRANCESCO 

_________________ FRANCO D’EMILIO

Morto un papa, se ne fa un altro: solitamente le cose vanno così, ma stavolta è  andata diversamente, nemmeno tutta la briga di convocare il conclave da ogni angolo della terra perché di papi ne avevamo due e, per nostra fortuna, quello superstite, insomma già disponibile, era persino il pontefice titolare ovvero quello effettivamente in carica con pieni poteri sul governo della Chiesa.

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Partito Democratico: crisi del “Partito Piacione”

DA VIA DELLE BOTTEGHE OSCURE
A VICOLO DEL CREPUSCOLO

DAL P.C.I. AL P.D. / IL LUNGO PERCORSO  DI UNA METAMORFOSI, 
______________________illustrato da FRANCO D’EMILIO     

La crisi del Partito Democratico è quasi drammatica, sia per lo scarso spessore della sua proposta politica, sia per il declino lento, inesorabile, “goccia a goccia” del suo consenso elettorale.
Il PD si trova ad un bivio, costretto a scegliere: o individua una strada nuova e lineare, agevole e percorribile oppure resta sulla via attuale, alquanto accidentata, nella convinzione che solo alcune correzioni di condotta e di percorso possano bastare ad evitare il peggio.

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Dal Gatto ….al Nero con gli Stivali

DAGLI  STIVALI DELLA FIABA A QUELLI DELLA FARSA 

I tempi cambiano e tutto muta velocemente, perlomeno adeguandosi alla nostra epoca. Addirittura, mutano persino le fiabe, narrazioni fantastiche, perlopiù di origine popolare, la cui trama vede solitamente sia protagonisti reali, umani / sia altri, invece, capaci di poteri magici: così, si aggiornano i personaggi perché, sempre più, siano espressione del presente e, di conseguenza, cambia pelle la morale insita in ogni fiaba.
Spesso la continuità dell’insegnamento, espresso da una fiaba della tradizione classica, ampiamente rimaneggiata ai nostri giorni, può coincidere con un oggetto, un indumento, insomma un particolare comune al vecchio e al nuovo protagonista.
È il caso de Il Gatto con gli Stivali, fiaba popolare italiana, per la prima volta trascritta nel 1550 da Giovanni Francesco Straparola, ma resa celebre, in particolar modo, dalla versione francese di Charles Perrault (1697) e da quella tedesca dei fratelli Grimm (1812).

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Il fascista Licio Gelli a Roma da Togliatti

Basta poco: una stinta cartella verdolina, stretta da uno spago, tanto gonfia di documenti tra il 1944 e il principio del 1947; infine, alcuni appunti dalla scrittura minuta e precisa su un’agenda del ‘44, segretamente custodita per decenni, quasi fosse utile, se necessario, per riaprire la memoria segreta di un tempo che fu. 
Altrettanto poco è bastato per contattarmi: un comune, solido amico, davvero raro in epoca di fittizie amicizie via social. Così nell’afoso scorso luglio mi sono ritrovato nello studio luminoso, tutto di candidi mobili e foderato di libri, del mio nuovo, inaspettato amico, un sessantottenne di origini toscane.

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Quelli che Mussolini è dentro di noi, oh yeah

NON  “SONO SOLO CANZONETTE”
…… TRA ENZO JANNACCI ED EDOARDO BENNATO

____________________FRANCO D’EMILIO

Ricordate “Quelli che …” dall’omonimo album del 1975 ad opera del celebre medico-cantautore Enzo Jannacci? È una lunga canzone che su un sottofondo blues, accompagnato dal suono di un sassofono, elenca in modo disordinato e un po’ strambo i difetti e i vizi, i luoghi comuni e i costumi, le qualità e le contraddizioni dell’italiano medio: una serie di brevi, strampalate frasi che, tutte, iniziano con “Quelli che …”, come il titolo dell’album, e finiscono, poi, con l’ironico intercalare “oh, yeah”.

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O ROMA O MORTE !:
impegno per la dignità della storia

Qualche giornalista, supponendo a torto che fosse un evento celebrativo, apologetico del Fascismo, l’aveva definita “la mostra della vergogna”, adesso, invece, possiamo affermare con soddisfazione che “O ROMA O MORTE. Un secolo dalla Marcia”, conclusasi a Predappio dopo sei mesi di apertura al pubblico, si è rivelata appieno una mostra della dignità della storia, raccontata e documentata con obiettività, imparzialità, insomma con grande rispetto della verità.

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Da 78 anni la falsa data partigiana
della “Liberazione di Predappio”

UNA  PRE-LIBERAZIONE LOCALE  DEL 28 OTTOBRE 1944
CHE ANTICIPA L’APOTEOSI NAZIONALE (?) DEL 25  APRILE 1945

una precisazione storico-cronologica di FRANCO D’EMLIO

Venerdì 28 ottobre un nostalgico corteo di partigiani dell’Anpi e dei sindacati festeggerà a Predappio la liberazione del paese dal nazifascismo, per l’ennesima volta una celebrazione volutamente e ostinatamente, sfacciatamente e falsamente in ritardo rispetto alla verità storica: Predappio fu, infatti, liberata il 27 ottobre 1944 ad opera dei soli soldati polacchi del valoroso generale Wladyslaw Anders e a conclusione di un’operazione militare iniziata il giorno 26 e intensificatasi, soprattutto, nella notte. 
Dunque, la liberazione partigiana del paese natale del Duce alla data del 28 ottobre 1944 è solo una panzana, insomma un falso storico, come dimostra ampia documentazione da fonti archivistiche, comprese quelle militari alleate, e certa diaristica, testimone dei fatti. Più volte, in passato, mi sono occupato di tale frottola, pure su questo giornale, ma non insisto oltre, con taluni è come lavare la testa all’asino, si perdono tempo e sapone.

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Soldi dall’Europa per l’Internazionale Partigiana?

ANPI:  DALLA “RESISTENZA” AD UNA “NOSTALGIA” SENZA FUTURO 

__________________ FRANCO D’EMILIO 

I nostalgici dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, ancora cultori di un patetico, perché vetusto e anacronistico, amarcord resistenzialista antifascista, vedono o, forse, sono costretti a vedere sempre nero il futuro, soprattutto quello altrui, per giustificare ostinatamente la ragione della propria esistenza.
Naturalmente, il nero nell’ottica dell’ANPI è lo spauracchio che possa allungarsi ancora l’ombra del Ventennio ad opera di una destra sì moderna, liberalconservatrice e in doppiopetto, ma pur sempre scafata e spregiudicata, arrogante e autoritaria, dunque e, comunque, sempre identitaria di quel nemico fascista senza il quale gli obsoleti partigiani, vecchi e giovani che siano, dovrebbero solo chiudere bottega e togliere il disturbo.

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Il pericolo dell’attuale “Nostalgia Antifascista”

RIFLESSIONI SULL‘ATTUALITA’ E VARIABILITA’ DELLA NOSTALGIA  

________________________a cura di FRANCO D’EMILIO 

Chi l’avrebbe immaginato che il 2022, ben oltre la ricorrenza del Centenario della Marcia su Roma, potesse segnare un ritorno così impetuoso del forte contrasto tra fascismo e antifascismo? Invece, improvvise sono sopraggiunte le elezioni anticipate, quindi una campagna elettorale dura e frontale, modulata sul dualismo destra-sinistra ovvero sull’antagonismo fascismo-antifascismo; poi, la vittoria, ampia e travolgente, del centrodestra.
Una vittoria soprattutto nella componente di Fratelli d’Italia, con la sconfitta, amara e umiliante della sinistra; infine, l’elezione a presidente del Senato di Ignazio La Russa, parlamentare del partito della Meloni con un importante trascorso missino,  il giorno dopo seguita a ruota dalla nomina a presidente della Camera di Lorenzo Fontana, deputato della Lega, cattolico ultraconservatore: tutto nel segno di una prossima presidenza del Consiglio dei Ministri, affidata a Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia e prima donna, quindi di destra, quanta stizza a sinistra tra le “compagne”, a ricoprire la carica di capo del governo.

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L’urgenza di un nuovo “cervello politico”
al Partito Democratico

UN PERCORSO DI METAMORFOSI DA  OVIDIO  A KAFKA

una analisi di FRANCO D’EMILIO 

Adesso, nel Partito Democratico si parla persino di cambiare nome, considerato che la denominazione attuale configura un’identità politica incerta, ostinatamente dominata dal mantenimento, dalla gestione del potere locale e nazionale, dunque lontanissima dal rispetto della prassi democratica sia all’interno che all’esterno della stessa formazione.
Si pone, quindi, un problema d’identità che, in questo caso, deve assolutamente e contemporaneamente riguardare il nome e la faccia: davvero non si può solo chiamare diversamente la stessa faccia, ormai nella disaffezione elettorale e politica di tanti italiani!

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Sulla vittoria elettorale
e la classe dirigente di Fratelli d’Italia

XXV SETTEMBRE DDXXII,  …. IN ITALIA
E’ CROLLATO IL MURO DI BERLINO

_________________FRANCO D’EMILIO

Giusti la gioia, l’entusiasmo di Fratelli d’Italia per l’indiscutibile successo elettorale che ha decretato il partito di Giorgia Meloni come forza principale della coalizione di centrodestra con un apporto di voti e seggi, utile ad assicurare al futuro governo meloniano un’ampia, stabile maggioranza in Parlamento. Dunque, in ogni dove d’Italia una gran messe di consensi sulla quale, credo, sia però opportuno, per senso di responsabilità e per realismo politico, fare qualche considerazione. 

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L’Italia sorride con Giorgia Meloni

La Sorella d’Italia  de  La Pucelle d’Orléans

______________di FRANCO D’EMILIO

Davvero memorabile la scoppola, colpo secco e deciso, inflitta da Giorgia Meloni alla politica italiana con l’odierno successo elettorale del suo partito, Fratelli d’Italia. 
Una scoppola duplice perché sconfigge sonoramente il centrosinistra e perché annichilisce, umilia la spocchia del Partito Democratico, guidato dalla segreteria del saccente professorino Enrico Letta: in entrambe le scoppole è, infatti, innegabile il contributo essenziale a due cifre di Fratelli d’Italia, il 26% dei voti, nell’ambito della coesa e vincente coalizione di centrodestra con la Lega e Forza Italia.

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Noiosa e scontata la “Marcia su Roma” di Aldo Cazzullo

A BREVE,  E PRECISAMENTE IL XXVIII OTTOBRE DDXXII,
SI RICORDERA’  IL “PRIMO CENTENARIO DELLA MARCIA SU ROMA

“LECTIO MAGISTRALIS” di FRANCO D’EMILIO ad ALDO CAZZULLO

Mercoledì sera 14 settembre, su La7 prima puntata di “Una giornata particolare”, un nuovo format televisivo, affidato alla cura del giornalista Aldo Cazzullo, firma del Corriere della Sera, con la finalità di svolgere la cronaca di un giorno determinante della nostra storia nazionale.
Puntata d’esordio dedicata alla Marcia su Roma, quindi a quel 28 ottobre 1922, del quale tra poco più di un mese ricorrerà il centenario, che tanto ha significato e pesato nella storia della prima metà del ‘900 italiano e mondiale. 

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