LA VITA: UNO SPAZIO DI TEMPO ED ESISTENZA ….tra la NASCITA e la MORTE
“Tempo di uccidere” è un romanzo di Ennio Flaiano, pubblicato nel 1947 dall’editore Longanesi e nello stesso anno Premio Strega, non senza polemiche, sul tema dell’illusoria conquista italiana dell’Etiopia nella seconda metà degli anni ’30.
Certo, la vicenda del protagonista flaianeo, il Tenente Enrico Silvestri, preso dalla paura di aver contratto la lebbra, è ben diversa da quella dellapiccola Indi Gregory, la bambina inglese, affetta da una rara malattia e, poche ore fa, per disposizione giudiziaria condannata a morire, in attuazione della pretestuosa giustificazione di un “fine vita” che la sollevi dalla sofferenza.
Lo scorso 28 ottobre è ricorsa la data storica della Marcia su Roma con la quale il Fascismo giunse al governo, appunto nel fatidico 1922. Abbiamo superato, quindi, il secolo da quell’avvenimento che tuttora, diversamente da destra e da sinistra, costituisce, ancora e soltanto, motivo di forte contrapposizione politica e ideologica, quando, invece, storicamente sarebbe opportuno da entrambe le posizioni verificare e confrontarsi come e perché la Marcia su Roma abbia, comunque, segnato una svolta nell’organizzazione della nostra comunità statale.
Come, spesso, mi accade in serate di grande banalità televisiva, anche ieri ho cercato conforto in un capolavoro cinematografico e per l’ennesima volta è toccato ad Amarcord, sempre un immenso, benefico momento di arte e poesia. Scelta, fra l’altro, in armonia col prossimo 31 ottobre, data dei trent’anni dalla scomparsa nel 1993 di Federico Fellini, ancora oggi il cineasta italiano più premiato per i suoi capolavori, sintesi unica di satira, malinconia ed inconfondibile tocco onirico.
Tre giorni fa Israele è stata colpita da un attacco terroristico su vasta scala, mosso contro suoi inermi cittadini dalla scellerata Hamas, formazione palestinese, politica e paramilitare, dell’Islam fondamentalista ed estremista: sino ad oggi si contano 1200 vittime e 200 prigionieri, quest’ultimi tenuti in ostaggio sotto la minaccia di morte per contrastare l’inevitabile repressione israeliana.
da FORLI’, UNA CONVERSAZIONE A TUTTO CAMPO CON GIANNI ALEMANNO RACCOLTA IN ESCLUSIVA DA FRANCO D’EMILIO per la “CONSUL PRESS”
Sabato 7 ottobre, tappa a Forlì di Gianni Alemanno,ex sindaco di Roma, ministro e a lungo parlamentare, storico esponente della destra italiana, ora leader del nuovo “Movimento per l’Italia”. La sua venuta sollecitata e d’intesa con tanti amici che nella Romagna forlivese hanno condiviso questo impegno di Gianni a raccogliere e organizzare quella “voce sociale”, tanto viva nella destra come nella sinistra, ma sinora davvero delusa da tutta la politica, compreso l’attuale Governo Meloni.
Alla sinistra non piace, troppo banale e conformista, la normalità di una famiglia tradizionale, insomma da “mulino bianco”, unione serena di una donna ed un uomo, anche genitori di qualche figlio; però, sempre la sinistra non apprezza neppure la normalità di una famiglia di separati, magari con una figlioletta, dispiaciuta della separazione dei genitori fino al punto di inventarsi la bugia di una pesca in dono dalla mamma al papà, ormai fuori di casa.