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Autore: Fulvio Muliere

“Armi e Destini”

a cura di Fulvio Mulieri

Simboli di potere, violenza e trasformazione nella storia umana

Le armi, oltre alla loro funzione pragmatica, hanno sempre rivestito un potente valore simbolico nella storia umana. Non solo strumenti di distruzione, ma anche emblemi di potere, giustizia e violenza, esse si intrecciano con la psicologia individuale e collettiva delle civiltà. In momenti decisivi, le armi non si limitano a determinare gli esiti dei conflitti, ma si caricano di significati che, in alcune circostanze, contribuiscono a forgiare il destino stesso delle società. La narrazione storica e culturale ha frequentemente rielaborato eventi legati alla guerra, cercando di comprendere l’impatto psicologico e sociale delle armi. In questo processo, esse sono diventate protagoniste di trame misteriose e inquietanti, sollecitando riflessioni sulle radici psicologiche e sociali del potere e della violenza. Le armi, quindi, non sono solo strumenti di guerra, ma anche simboli di cambiamenti sociali e filosofici che rispecchiano le trasformazioni delle società attraverso i secoli.

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Simbolo di Spirituale l’eroismo arturiano

                                                                                                   a cura di Fulvio Mulieri

Come la cristianizzazione ha ridefinito , evolvendo la ricerca del Graal da impresa cavalleresca a cammino di purificazione dell’anima

La leggenda di Re Artù, uno dei miti più affascinanti e longevi della tradizione letteraria medievale, rappresenta un esempio paradigmatico di come una storia possa evolversi, mutando forma e significato in relazione ai cambiamenti storici, culturali e religiosi di un’epoca. Questo mito, che affonda le radici in un contesto pre-cristiano, è stato trasformato profondamente con l’avvento della cristianizzazione dell’Europa, un processo che ha avuto implicazioni cruciali non solo sul piano religioso, ma anche sulle strutture sociali, politiche e culturali del tempo. Originariamente, la figura di Artù e dei suoi cavalieri rappresentava l’ideale del guerriero eroico, simbolo di valore militare e di resistenza contro le forze esterne; tuttavia, nel corso dei secoli, con l’influenza crescente del cristianesimo, questa stessa figura è diventata il veicolo di una nuova concezione di eroismo, centrata sulla spiritualità, sulla redenzione e sulla lotta interiore.

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Influenze Esterne e il Suo Impatto sull’Individuo e la Società

a cura di Fulvio Mulieri

Tra Autodeterminazione e Un Viaggio  sulla Natura della Libertà

Il concetto di libertà ha attraversato le epoche come una delle tematiche più dibattute e profonde della filosofia, della religione e della cultura in generale. Da Aristotele a Sartre, da Foucault alla riflessione religiosa cristiana, la libertà è stata interpretata e ridefinita a seconda dei contesti storici, sociali e culturali. Ma cosa significa essere liberi? La libertà è un valore assoluto che l’individuo deve conquistare, o è un concetto relazionale, condizionato dalle strutture sociali e culturali in cui vive? In questo saggio, esploreremo come la libertà di scelta, pur essendo un attributo fondamentale dell’esistenza umana, sia un concetto complesso, plasmato da influenze esterne, tradizioni e norme sociali. La tensione tra la libertà individuale e le forze che la limitano costituisce il cuore di una riflessione che abbraccia la filosofia, la religione e le dinamiche sociali.

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Il Mito di Re Artù

a cura di Fulvio Mulieri

Tra Storia, Leggenda e Filosofia di un Eroe Senza Tempo

Dalla Gran Bretagna medievale alle corti moderne, la figura di Re Artù ha attraversato i secoli come simbolo di giustizia e onore, intrecciando storia, mitologia e riflessioni filosofiche che hanno plasmato la cultura occidentale. La sua leggenda, pur essendo frutto di miti celtici e narrazioni cristiane, continua a rispecchiare la lotta eterna tra il Bene e il Male, tra il sacro e il profano, trasformandosi in un archetipo universale della ricerca di un mondo migliore.

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Rinnovamento e Controversie nella Chiesa Cattolica Contemporanea

a cura di Fulvio Mulieri

Il Cammino Neocatecumenale: Un percorso di conversione radicale e comunità spirituale che risponde alle sfide di un mondo secolarizzato, tra liturgia innovativa e tensioni teologiche interne.

Il Cammino Neocatecumenale (CN), fondato negli anni ’60 da Kiko Argüello e Carmen Hernández, si è affermato come una delle risposte più significative e controverse alle sfide che la Chiesa cattolica contemporanea ha dovuto affrontare. Il movimento, che ha trovato le sue radici in un periodo segnato da trasformazioni sociali ed ecclesiali, ha rappresentato un tentativo di rinnovamento spirituale in un’epoca in cui la secolarizzazione, la disaffezione verso la fede tradizionale e il crescente individualismo minacciavano l’identità e la vitalità della Chiesa. In questo contesto, il Cammino si è presentato come una proposta di “evangelizzazione di nuovo tipo”, cercando di rispondere al vuoto spirituale e all’incertezza religiosa tipici del mondo contemporaneo. La sua nascita è avvenuta in un momento di grandi cambiamenti ecclesiali, influenzati dal Concilio Vaticano II, che aveva promosso il rinnovamento della Chiesa, l’inclusione dei laici, la riscoperta della Sacra Scrittura e la valorizzazione delle tradizioni liturgiche locali. L’intento del CN era, e continua a essere, quello di rispondere alla crisi di fede che ha segnato le comunità cristiane nel XX secolo, mirando a un cammino di conversione e di trasformazione continua, volto a ridare slancio spirituale in un mondo segnato dalla frenesia del quotidiano e da un forte disincanto religioso.

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Il Cammino del Ritorno

a cura di Fulvio Mulieri

Un Racconto di Misericordia e Riconciliazione e Una riflessione sull’amore incondizionato e sulla giustizia divina che trascende il merito umano

Nel cuore del Vangelo di Luca, si trova una delle storie più potenti e toccanti, che racconta il viaggio di un giovane alla ricerca di sé stesso, della sua libertà e, infine, della riconciliazione con il padre. Questo racconto, che si svolge attorno a un padre e due figli, esplora temi universali come l’amore, il perdono, la misericordia e la giustizia. Pur partendo da una situazione di separazione e dissolutezza, la storia si trasforma in un inno alla possibilità di redenzione e di ritorno a casa, sia fisica che spirituale. Il racconto ci invita a riflettere su come, in un mondo che spesso valuta tutto in base al merito e alla prestazione, l’amore divino si riveli come un abbraccio che non conosce condizioni, un amore che accoglie senza chiedere nulla in cambio. È un viaggio che ci conduce alla comprensione di una giustizia che non punisce, ma che restaura e dona nuova vita. La storia di questo figlio, che non è mai davvero lontano dal cuore del padre, è un invito a riflettere sul nostro cammino di vita, sull’importanza del ritorno e sulla bellezza di essere accolti, sempre, nonostante le nostre cadute e fragilità.

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