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Autore: Giuseppe Pino

Quando le colpe della crisi non sono della finanza

UN’ EMERGENZA IN CORSO DAI CONTORNI ANCORA INCERTI

un’ analisi di  GIUSEPPE PINO 

Il quadro generale dell’effetto coronavirus sull’economia italiana, che si sta delineando, è ormai abbastanza chiaro.  
Almeno per quanto concerne lo scenario italiano: calo della profittabilità, peggioramento del capitale circolante netto, aumento dei debiti a breve, riduzione della produzione, caduta della domanda. Trasversalmente ed indistintamente per aree geografiche, settori, ambiti.
Però (magra consolazione), non possiamo colpevolizzarne il mondo finanziario. No! L’infezione è partita e si è propagata venendo da un “altro mondo”. Una volta tanto la finanza non c’entra nulla, bolle economiche e speculative non ce ne sono, mercati drogati non esistono.

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Il “Rischio Paese” al tempo del Coronavirus

UNA VICENDA CHE HA FATTO EMERGERE
UN “PAESE A RISCHIO” 

di Giuseppe Pino

Se da un lato, ma senza esagerare, possiamo sostenere che cultura e profilazione di rischi emergenti sono settori molto presidiati, in particolare nel comparto Impresa 4.0, altrettanto non possiamo dire per altri ambiti.  Fra questi rientra il sistema sanitario nazionale. Non tanto intrinsecamente, in sé: anzi, ben presidiato e sempre in costante aggiornamento. Annoveriamo bravissimi professionisti in materia.
Quanto, a differenza, si deve fare ammenda nel segnalare ritardi su tutte le complicanze indirette generate nel contesto socio-economico del Paese. Non più di competenza medica, ma di cui sono immediata concausa. La vicenda coronavirus ha fatto emergere il problema: ovvero la mancanza propedeutica di strumenti preventivi.

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Ministero a “PORTE GIREVOLI” Staffetta Franceschini-Bonisoli-Franceschini

 MINISTERO A “PORTE GIREVOLI”,
con la staffetta Franceschini-Bonisoli-Franceschini
e l’interconnessione tra  Cultura/Economia 

“Pillole di economia” a cura di  GIUSEPPE PINO

Che il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, ospitato nello splendido palazzo del “Collegio Romano”, non abbia mai suscitato (con o senza annessa delega al “Turismo”) particolari appetiti era, ed è rimasta, cosa ben risaputa. Dicastero di “serie B”. Basta leggere anche le recenti e stringate note dedicate in materia e contenute nelle linee programmatiche del Governo Conte bis, quanto aver ascoltato il discorso per la richiesta di fiducia a Camera e Senato.

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Dalla “rivoluzione tecnologica 4.0” alla “vita reale 4.0”

Dalla “rivoluzione tecnologica 4.0” alla “vita reale 4.0”:
un mondo a due velocità, ….non sempre tutto torna

“Pillole di economia” a cura di  GIUSEPPE PINO

McKinsey stimava, solo l’anno scorso, che entro il 2030 un buon numero di persone cambierà occupazione. Anche più volte e in diversi ambiti professionali. Con una forbice misurabile fra il 5% ed il 15% delle complessive maestranze in età lavorativa. Fenomeno abbastanza prevedibile, che trasversalmente interesserà sia piccole e medie imprese (PMI), sia la grande industria.
Invece, nel segmento delle multinazionali, in particolare del comparto distribuzione, servizi, automotive e tecnologico, il processo registra già una evoluzione ancora più rapida e con inizi antecedenti; perlomeno risalenti, addirittura, ai primi anni del 2000. Lo studio della grande “Corporation” del consulting strategico internazionale, ci fornisce anche altri dati molto interessanti e da soppesare attentamente. Come, ad esempio, che il 50% delle mansioni cederanno il passo a processi di automazione.

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Le Fondazioni Lirico-Sinfoniche ed il Decreto Cultura

Le innovazioni legislative del “Decreto Cultura 2019” (oggi Legge):
cosa accade nelle FONDAZIONI LIRICO-SINFONICHE 

“Pillole di economia” a cura di  GIUSEPPE PINO  

C’è forse chi si aspettava di più. C’è forse chi si aspettava qualcosa di diverso. C’è chi, più realisticamente, dalla recente emanazione del “Decreto Cultura” (oggi Legge) non si aspettava niente di nuovo; perlomeno da farci esultare. A conti fatti, il quadro complessivo rimane abbastanza invariato (nella sostanza) seppur riveduto (nella forma). D’altro canto, la bacchetta magica non la possiede nessuno. Ed è obiettivamente difficile immaginare – come per incanto – la possibilità di poter fornire soluzioni immediate a problematiche che si trascinano da tempo immemorabile, che andrebbero contestualizzate e affrontate ripartendo dal “punto zero”. Non solo recependo e apportando – di volta in volta – modifiche, integrazioni, aggiustamenti a quanto legiferato in precedenza.

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Per un approccio corretto al “Mondo della Finanza”

IMPARARE A CAPIRE IL MONDO DELLA FINANZA  
SENZA MAI GIUDICARE TROPPO  

inizia una nuova Rubrica “Pillole di Economia”
______________a cura di  GIUSEPPE  PINO * 

Gli analisti finanziari, spesso e volentieri, sono “pesati” a seconda delle capacità di saper valutare e analizzare contesti economici più o meno complessi ed in proiezione. Un mestiere difficile. Previsioni dove, sovente, immagini d’incertezza e fenomeni d’imprevedibilità regnano sovrani.
C’è chi, a fronte di valutazioni di bilanci gonfiati (nella migliore delle ipotesi), non veritieri, addirittura falsi, ha modificato, rivisto e talvolta rinnegato giudizi antecedenti formulati su multinazionali, aziende, società, banche d’affari (e non solo purtroppo).  Condotte non sempre giustificabili, se non altro, per deontologico difetto professionale di verifica puntigliosa.

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